Cronaca

Elezioni comunali a Bari, in attesa della sentenza del Consiglio di Stato

Fiato ancora in sospeso sulla regolarità delle procedure di votazione in alcune sezioni baresi durante le elezioni comunali a Bari dopo che a ottobre 2009, come si ricorderà, la terza sezione del Tribunale Amministrativo della Puglia (presidente Amedeo Urbano) accolse, seppure parzialmente, le richieste istruttorie presentate dal candidato del Popolo delle Libertà alle ultime elezioni amministrative al Comune di Bari, Simeone Di Cagno Abbrescia. Il ricorso del parlamentare barese era stato presentato, come si ricorderà, contro i risultati del primo turno che videro un distacco di meno di 6mila voti dallo sfidante, e poi vincitore al ballottaggio, Michele Emiliano. I giudici di piazza Massari successivamente hanno prima ordinato alla Prefettura la verifica dei verbali di 72 sezioni elettorali del Comune, e dopo ordinato di approfondire e verificare l’esatta rispondenza dei votanti e delle schede votate e la contestuale corrispondenza degli elettori, respingendo il ricorso del candidato di centrodestra per la parte relativa alle altre 58 sezioni in cui non sarebbero state verbalizzate il numero di schede autenticate utilizzate per le votazioni. Questa parte è stata respinta perchè – si leggeva nel provvedimento – «non costituiscono di per sè ragioni di legittimità delle operazioni elettorali». Ma come mai anche alle ultime elezioni comunali di giugno ’09 tanti ritardi e sospetti di brogli elettorali? Come è possibile che, dopo 24 ore, non si fossero ancora conclusi gli scrutini, e che undici sezioni avessero tardato così tanto, bloccando tutti? Tv e voci di corridoio hanno dato una versione dei fatti che sembra essere attendibile: alcuni presidenti dei seggi la notte fra l’8 e il 9 giugno, stanchi dopo aver passato troppe ore a scrutinare, avrebbero abbandonato i seggi prima della conclusione delle operazioni di voto. In questi casi, la legge prescrive di portare le schede non ancora scrutinate presso la Corte d’Appello e che le operazioni di spoglio proseguano in Tribunale. Invece niente, il giorno dopo aver tranquillamente chiuso i loro seggi, presidenti, segretari e scrutatori sono tornati al lavoro freschi e riposati, pur sapendo di aver commesso, molto probabilmente, gravi illeciti, anche se le schede scrutinate erano state trasferite presso l’Ufficio elettorale del Comune. Così, schede contenenti migliaia di voti per i candidati sindaci sono andate perse. Il vice coordinatore regionale del PdL,  Antonio Distaso, già il giorno dopo il primo scrutinio, aveva chiesto l’intervento del Prefetto Schiraldi, quale rappresentante dell’Autorità di governo, per vigilare direttamente e con la massima attenzione affinchè venissero garantite la certezza, regolarità e trasparenza del voto. Ora che schede, verbali e buste sigillate delle 72 sezioni segnalate dai giudici amministrativi, sono state passate al vaglio dei funzionari di Prefettura e Comune per le verifiche numeriche, saranno i giudici del Consiglio di Stato a scrivere l’ultima parola sulla regolarità delle ultime elezioni amministrative a Bari.
adl
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 30 Maggio 2011

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