Eliminare i binari a Palese e Santo Spirito? Con i fatti si è ancora a zero
La sortita di Lacarra che ha annunciato di aver presentato un'interrogazione ai ministri Salvini (Lega) e Foti (Fdi), per rifinanziare un'opera attesa da decenni, ma su cui finora si sono dette solo chiacchiere

Ora anche il deputato barese del Pd, Marco Lacarra, si è accorto che i fondi per realizzare il progetto di eliminazione dei binari di Rfi, che attraversano l’abitato di Palese e Santo Spirito, non ci sono più. Infatti il parlamentare dem con una nota ha dichiarato: “Il Nodo di Bari-Nord è un’opera che i baresi, e in particolar modo i residenti di Palese e Santo Spirito, aspettano da quasi trent’anni” ed “oggi, dopo l’approvazione del progetto definitivo, siamo nelle condizioni di far partire la gara e, di conseguenza, iniziare i lavori”. “Peccato, però, – ha rilevato lo stesso Lacarra – che anche questa fondamentale infrastruttura sia finita nell’occhio del ciclone-Salvini, che ha rastrellato tutti i fondi destinati agli interventi nel Mezzogiorno per finanziare il Ponte sullo Stretto”, per poi commentare che “la prassi del definanziamento delle esigenze del Sud è assolutamente inaccettabile”. Dichiarazioni, queste di Lacarra, che alle orecchie di molti residenti di Palese e Santo Spirito sono risuonate solo come degli ennesimi slogan propagandistici rilasciati in vista della prossima campagna elettorale regionale, così come avvenuto in passato in occasione di tante altre tornate elettorali. Infatti, nelle ex frazioni a nord di Bari c’è chi ha commentato queste dichiarazioni del deputato barese del Pd esclamando: “Peccato, invece, che Lacarra si sia accorto solo ora che non ci sono più i fondi per l’eliminazione dei binari nella parte periferica a nord della città!”. Per poi chiedersi ironicamente e retoricamente: “Ma Lacarra nel dicembre 2023 stava già in Parlamento, oppure è entrato successivamente?” Infatti, il parlamentare dem barese sapeva bene, forse, già dal dicembre del 2023 che il progetto di Rfi, per l’aggiramento ferroviario dei centri abitati di Palese e Santo Spirito si sarebbe concluso, così come è avvenuto, con un nulla di fatto, ovvero con la perdita dei fondi Ue, a causa dei ritardi che già a quella data erano stati accumulati in fase progettuale, oltre che per il mancato tempestivo impegno della quota di cofinanziamento nazionale. Fattori, questi citati, che hanno poi determinato l’uscita del progetto di Rfi per Palese e Santo Spirito dal programma di finanziamenti europei già in essere ed in scadenza al 30 giugno del 2024, per i suddetti mancati rispetti degli impegni di spesa giuridicamente vincolanti. Difatti l’occasione ultima per poter impegnare la quota di cofinanziamento di quest’opera, ai fini dell’utilizzo dei circa 600 milioni di fondi Ue già programmati, era stata quella della “legge di stabilità” per l’anno 2024, approvata a dicembre 2023. “Quindi, – si chiedono meravigliati alcuni residenti di Palese e Santo Spirito – di cosa si sorprende ora il deputato Lacarra, visto che già a dicembre del 2023 avrebbe dovuto lanciare l’allarme sul rischio che tale opera poteva non andare a buon fine anche qualora il progetto definitivo fosse giunto in tempo utile?” Pertanto un’interrogazione parlamentare al riguardo sarebbe stata utile all’epoca, in sede di discussione della “legge di Stabilità”, e non certo ora che i fondi Ue sono di fatto praticamente persi e che il progetto definitivo approvato circa un mese fa dal commissario straordinario, ing. Roberto Pagone, contiene una serie di prescrizioni tra le quali anche quella di scadenza dell’approvazione, prevista sei mesi dopo la data di pubblicazione dell’ordinanza di approvazione. Un termine, quest’ultimo, che materialmente rende impossibile il tempestivo reperimento delle somme necessarie alla realizzazione dell’opera in questione che, in base al progetto definitivo approvato, ammontano complessivamente ad oltre un miliardo di euro. Pertanto, il fatto che – come reso noto dallo stesso Lacarra – il deputato barese dem abbia solo ora depositato un’interrogazione parlamentare ai Ministri Salvini (Lega) e Foti (Fdi), per sapere “perché un progetto pronto a partire e fondamentale per le comunità che abitano il territorio (in questione) deve restare fermo al palo” appare agli occhi di moti cittadini pretestuoso e frutto unicamente di mera polemica politica, utile forse a gettare ancora una volta fumo negli occhi agli sprovveduti per soli fini elettorali e non di certo a risolvere l’annoso e ultratrentennale problema dei binari di Rfi a Palese e Santo Spirito. Infatti, ha concluso Lacarra: “Pretendiamo risposte e, ancor di più, un rifinanziamento immediato del Nodo. È finita l’ora delle chiacchiere, il Governo dimostri con i fatti di essere vicino ai baresi”, sapendo bene che i soldi per finanziare il nodo ferroviario nella parte nord di Bari ora non ci sono più e che quasi certamente non potranno tecnicamente neppure essere reperiti nell’immediato. Anzi, qualcuno ha pure ricordato che proprio ai tempi in cui Lacarra era assessore ai LL.PP. al Comune di Bari con sindaco Michele, vale a dire tra l’estate 2009 e quella del 2014, il progetto per l’interramento di 4,2 Km della tratta di Rfi che attraversa Palese e Santo Spirito fu “insabbiato” per favorire il dirottamento dei fondi all’ eliminazione dei binari nella parte sud della città, ossia dai quartieri baresi di Madonnella e Japigia. Perciò, a Palese e Santo Spirito, qualcuno ha anche commentato le recenti dichiarazioni sul Nodo ferroviario a nord di Bari dell’on. Lacarra, affermando che “su tale questione a chiacchiere siamo a mille, ma con i fatti siamo nuovamente a zero!”. Ovvero punto e a capo con l’iter finanziario e, fra sei mesi, anche con quello progettuale. Peccato, però, che l’on. Lacarra si sia dimenticato anche di quest’ultimo importante particolare nella sua populistica polemica di propaganda di parte, per evidenti fini elettorali.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 16 Maggio 2025