Emergenza criminalità, ma Emiliano non c’è
“E’ un onore per la città di Bari e per la Fondazione Petruzzelli celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia nella prestigiosa sede dell’Ambasciata Italiana a Washington”.Queste le dichiarazioni di Michele Emiliano tratte da un comunicato stampa per illustrare la prestigiosa iniziativa in terra americana.Un evento,senza dubbio nobile , che darà lustro al capoluogo pugliese e alla valida orchestra che eseguirà le immortali note dei nostri più celeberrimi compositori. Il problema sarebbe da ricercare,stando ai soliti detrattori del primo cittadino, alcuni consiglieri sia di maggioranza che di opposizione , nella inopportunità di questo viaggio istituzionale in un contesto di grande emergenza criminale nella città,dove si spara tra la folla e dove il numero degli agguati è cresciuto in modo esponenziale nell’arco di pochi giorni. Sfogliando le recenti cronache si evince che neanche in una città come Napoli si è registrata una simile recrudescenza criminale concentrata in così poco tempo.Emiliano ,magistrato in aspettativa ,che conosce bene le dinamiche criminali di Bari, è stato forse l’unico esponente politico- istituzionale a non essersi pronunciato su ciò che sta accadendo in città.I vertici della magistratura e delle forze dell’ordine hanno profuso,in queste ore, il massimo impegno nel fronteggiare quella che chiamare emergenza criminale suona ormai come un eufemismo, cercando di tranquillizzare i cittadini esortandoli anche a collaborare .Da Emiliano qualcuno si sarebbe aspettato almeno un atto di formale presenza istituzionale ,una dichiarazione ,invece nulla. “Meglio così –ci dice pregandoci di non fare il suo nome un consigliere di maggioranza- la sua presenza sarebbe stata del tutto inutile”. Il sindaco dunque ha preferito baloccarsi con le struggenti melodie nella nuova sede dell’Ambasciata a Washington alla presenza delle massime cariche istituzionali americane,delle rappresentanze diplomatiche internazionali e delle autorità italiane( le carriere politiche si costruiscono anche così),anziché occuparsi delle drammatiche emergenze che attanagliano da tempo la città, criminalità in primis.I suoi collaboratori riferiscono che sarà di ritorno forse il prossimo sabato. Con un afflato di malignità ci sarebbe da chiedersi ,infine, quali siano stati i costi (sostenuti dai soliti contribuenti ,tanto per scadere nel più bieco populismo) di questa patriottica spedizione musicale oltre oceano.Giusto per pura e semplice curiosità .In un lontano ed afoso agosto del ’91 il compianto Sindaco di allora Enrico Dalfino era nel porto di Bari a donare il suo sangue per i profughi albanesi sbarcati,in più di quindicimila, dalla motonave Vlora.Venne persino oltraggiato dal Presidente della Repubblica Cossiga . Sono certamente due emergenze diverse, ma altrettanto diverse sono state le “sensibilità”.
Piero Ferrarese
Pubblicato il 17 Marzo 2011