Cronaca

Emergenza idrica nel centro storico: “Ecco la nostra vocazione turistica”

C’è poco da fare, nonostante impegni e promesse di tecnici e amministratori comunali e dell’Aqp: anche questo Natale, in tutta la Città, si sentirà l’emergenza idrica. Ed in modo particolare nella Città vecchia, dove i rubinetti erogano acqua solamente poche ore al giorno, l’acqua arriva la notte, e va via verso le 8,00 del mattino. La situazione è veramente drammatica perché la bassa pressione, non fa arrivare l’acqua ai piani più alti e le autoclavi collocate sui terrazzi non si riempiono ed il dramma diventa disastro, perché bisogna fornirsi per il fabbisogno dell’intera famiglia, tutta l’acqua necessaria.  In questi giorni di festa la situazione diventa ancora più difficile, non vorremmo come il 2000 arrivare a chiedere l’intervento delle autobotti, perché non vorremmo trascorrere un Natale a secco. Noi della Città vecchia, viviamo questo dramma da “illo tempore” perché questa situazione non è stata mai presa sul serio visto la forte perdita che si ha nelle condotte, ormai obsolete e perforate di cui si ha una perdita di notevole percentuale. L’ex consigliere comunale Michele Fanelli, presidente del Circolo Acli ‘Dalfino’, continua la sua battaglia per l’acqua: <<Ci chiediamo: ma come mai, un Ente come l’Acquedotto Pugliese attua queste restrizioni, solo con la scusa che non piove, allora dobbiamo imparare a “fare la danza della pioggia” e non ad intervenire e tamponare la notevole perdita che da anni provoca disagi immani alla povera gente. In altri paesi del mondo dove l’acqua non c’è, come Israele, hanno trovato le soluzioni idonee, dissalando l’acqua marina. Noi non pretendiamo dissalatori, ma che almeno l’acqua sia erogata più ore al giorno, per una civile e democratica sussistenza nel rispetto di quel “bene comune”, vogliamo l’acqua quale fonte di vita>>. Insomma, la pressione dell’acqua è ancora bassissima nelle case del Borgo Antico e non si riesce a riempire le autoclavi, che sono collocate sui terrazzi delle stesse case, con tanto di danni a elettrodomestici come lavapiatti e lavatrici. Tra le occasioni perse chi non ha la memoria corta ricorda la maxi-cisterna che doveva essere collocata nel Porto di Bari come era previsto nel progetto iniziale di ben diciassette anni or sono. Ora non basta avere le autoclavi, il problema serio è che queste non si riempiono. Per Fanelli l’Ente Autonomo Acquedotto Pugliese deve provvedere con risoluzioni concrete, aumentando la pressione e adoperandosi per realizzare quest’opera della maxi – cisterna che, sembra ora forse, l’ultimo tentativo per dare acqua e dignità ai cittadini della Città Vecchia. Ma Fanelli è tornato in prima linea per denunciare e far sapere a chi vorrebbe incrementare il turismo, <<…che il nostro patrimonio storico – artistico – architettonico – archeologico è ancora negato alla fruizione dei turisti. Per incrementare e attrarre il turismo, caro Sindaco e Assessore, dobbiamo aprire le porte della nostra città: le porte delle Chiese e del nostro patrimonio, affinchè i tanti turisti possano ammirare le nostre bellezze, e poter dire “Bari è una città d’arte>>. Insomma, e’ ancora un fiume in piena Fanelli, anche se di acqua a Bari vecchia, in realtà e scusate la facile ironia, ce n’è davvero poca. Non passa giorno, infatti, senza che non si segnali all’Acquedotto Pugliese una disfunzione per una nuova emergenza idrica, fin da quando la bassa pressione colpiva soprattutto l’area San Pietro, ma nonostante l’installazione del Bay-pass il problema non è ancora risolto. L’impianto idrico a cui si riferisce Fanelli è un impianto obsoleto, addirittura con una settantina d’anni sul groppone, per cui la percentuale di perdita d’acqua è molto alta. Insomma, senza usare perifrasi, è sempre emergenza laddove si continua, nonostante il tempo che trascorre inesorabile,  a tenere i rubinetti chiusi e asciutti nelle case. Una situazione insopportabile, anzi, una vera e propria disgrazia per i residenti per i problemi mai risolti sul dissesto della rete idrico-fognaria di un’area che dovrebbe essere a forte richiamo turistico. In una delle verifiche eseguite dai tecnici dell’Acquedotto Pugliese è stato verificato che le atmosfere di pressione dell’acqua che arriva nelle case dovrebbe essere pari a circa 18 atmosfere. L’ex consigliere comunale dell’Italia dei Valori ha espressamente chiesto cosa significasse questo ed i tecnici gli hanno risposto tempo fa che con quelle atmosfere l’acqua <<…deve arrivare fino a 18 metri d altezza, ma poi abbiamo verificato che l’erogazione non arriva nemmeno ai primi piani>>. Insomma, la pressione idrica a Bari vecchia continua ad essere assolutamente insufficiente ed i cittadini continuano ad essere seriamente penalizzati, costretti a rifornirsi alle fontane pubbliche per soddisfare le loro prime necessita’, ma anche per curare anziani e ammalati. Ma come mai accade tutto questo a Bari Vecchia, nonostante impegni e promesse degli amministratori di Comune e Acquedotto? Fanelli non ha dubbi e da tempo se la prende con ristoratori e proprietari di pub e pizzerie, in quanto la pressione delle palazzine private viene indebolita dal rifornimento continuo ed a tutte le ore delle tante grandi cisterne d’acqua cui attingono i pub e ristoranti della zona. Soddisfacendo così più l’aspetto commerciale che quello domestico. E provocando, si capisce, grossi disagi a cittadini disperati. “Che davvero non ce la fanno più – spiega ancora l’ex consigliere che ha militato inizialmente anche nella Lista Emiliano per Bari – a sopportare una situazione che si trascina da anni”. E che negli ultimi tempi è peggiorata di parecchio. Insomma, non si può ancora attendere oltre la realizzazione del by-pass idrico i cui lavori di ripresa, però, non sono ancora nemmeno iniziati. Come rammenta l’ex  delegato dal Sindaco ai problemi della Città Vecchia, immersa in un’area a vocazione turistica…. ancora assetata.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 23 Dicembre 2017

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