Cronaca

Emergenza igienico sanitaria per i rifiuti dispersi lungo le strade comunali extraurbane

Il caso di Palese e Santo Spirito, dove i rischi sanitari sono ormai notevoli, ma dal Comune nessuno interviene. E tra i cittadini c'è chi pensa già a un esposto alla Procura

Da quando a Palese e Santo Spirito è entrato in vigore il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, le campagne circostanti le due ex frazioni sono divenute delle vere e proprie discariche a cielo aperto. Infatti a Palese, in particolare, ci sono alcune strade perimetrali che lambiscono l’abitato, come le strade vicinali di Richizzi e Torre di Brengola o la Sp 210 (perimetrale dell’aeroporto Karl Wojtyla), che lungo i bordi presentano cumuli di rifiuti di ogni genere, che sono stati abbandonati o sul ciglio della carreggiata o, dove lo spazio per il ciglio è praticamente inesistente, direttamente a ridosso della carreggiata, nei campi coltivati presenti che confinano con essa. Un fenomeno che nel territorio del V Municipio barese di decentramento ha assunto dimensioni tali da divenire una vera emergenza sanitaria, considerato che ad essere smaltiti in maniera irregolare non sono soltanto materiali di risulta dell’edilizia, come residui cementizi o ceramiche, ma vi sono soprattutto rifiuti solidi urbani composti prevalentemente da contenitori di plastica, di vetro o metallici (bottiglie, scatolette, etc.), oltre che da qualsiasi altro genere di rifiuti di provenienza domestica (vecchi mobili o elettrodomestici). Ma ciò che più sorprende i cittadini è che, in una situazione di inquinamento ambientale così clamorosa, il Comune non abbia ancora preso i provvedimenti necessari atti a prevenire il fenomeno o, quantomeno, a tentare di limitarlo. Pertanto, il fatto che l’Amministrazione barese non provvede a rimuovere le immondizie sparse lungo le strade comunali extraurbane, mettendo in atto misure preventive e repressive del fenomeno, fa sorgere in molti il sospetto che il Comune o è del tutto disinteressato al problema delle immondizie disperse nelle campagne, oppure punta a fare in modo che si crei una situazione emergenziale tale da poter poi introdurre una nuova tassa, o da rivendicare specifici finanziamenti extra dalla Regione o dallo Stato. Infatti, L’Amiu-Puglia, ossia l’Azienda partecipata comunale per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, non si fa carico del recupero dei rifiuti abbondonati lungo le strade di campagna, poiché il contratto di servizio in essere con il Comune capoluogo non prevede tal genere di attività fuori dell’area urbana. Per cui l’Amiu, per procedere alla raccolta straordinaria dei rifiuti dispersi lungo le strade vicinali, come le strade di Ricchizzi e Torre di Brengola a Palese, necessità di un’apposita richiesta da parte dell’Amministrazione barese e, di conseguenza, di un pagamento extra per l’intervento. Analogo discorso per la raccolta dei rifiuti abbandonati lungo la perimetrale dell’aeroporto, che è una strada di proprietà della ex Provincia di Bari, ora “Città metropolitana” che, al pari dell’Amministrazione barese per le strade comunali extra urbane, dovrebbe farsi carico del costo di rimozione e smaltimento dei rifiuti disperi in maniera abusiva lungo tale arteria stradale. Però, i malumori e le lamentele dei cittadini, in particolar modo dei proprietari dei suoli vittime di questo grave fenomeno di inciviltà, crescono a dismisura nei confronti delle Amministrazioni locali che dovrebbero avere cura dell’igiene e dell’ambiente, oltre che della sicurezza sanitaria. Infatti, finora a nulla sono servite le svariate segnalazioni e richieste di intervento per rimuovere tali rifiuti che, in assenza anche di un apposito servizio di prevenzione (da effettuare necessariamente con fototrappole o telecamere, oltre che con uno specifico servizio di vigilanza da parte di Polizia locale e Polizia metropolitana), aumentano giorno dopo giorno, senza che chi di dovere provveda alla bonifica dei luoghi oggetto di inquinamento ambientale. E, tra quelli a chi spetta provvedere, sicuramente figura il Primo cittadino barese, Vito Leccese, oltre che all’assessore all’Igiene ed ambiente del Comune. Lo stesso Leccese che – come è noto – è anche il capo dell’Amministrazione metropolitana barese, oltre che essere da sempre, per questo caso solo a parole, un fervente ambientalista. Sta di fatto, però, che da quando è sindaco di Bari nulla ha fatto per l’emergenza igienico-ambientale che affligge le campagne nei d’introni di Palese e Santo Spirito e, forse, anche di altre strade comunali extraurbane di Bari. Ragione per cui, nelle due ex frazione a nord del Capoluogo c’è chi, per l’emergenza sanitaria riferita nel presente servizio ed i rischi che esso comporta per l’ambiente, sta a ragion veduta pensando di presentare un esposto all’Autorità giudiziaria competente, con la speranza che almeno questa intervenga per far risolvere il problema, oltre che per perseguire qualche amministratore pubblico inadempiente alle proprie responsabilità pubbliche e per le quali è lautamente remunerato.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 12 Novembre 2024

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