Cronaca

Emergenza ‘pronto soccorso’ a Bari: “Pronti a scendere in piazza”

Sanità ventre molle della nostra regione, coi sindacati autonomi costretti ancora una volta a chiedere l’intervento del Prefetto di Bari, in qualità di massimo rappresentante locale del Governo, con occhi aperti in particolare su emergenza “pronto soccorso”, in particolare nelle periferie agli estremi della Città di Bari, da Carbonara al San Paolo. In campo è scesa nuovamente l’Unione Sindacati Professionisti Pubblico Privato Impiego con i segretari Nicola Brescia e Rocco Indellicato, sempre in nome dei circa mille e cinquecento iscritti nel comparto sanità, nella sola Asl/Bari. La missiva Usppi, inviata a Prefetto, Presidente Emiliano, Assessore alla Salute Palese, Direttore Generale Sanguedolce ha lo scopo principale di denunciare la <<…gravissima carenza di personale medico dei pronto soccorso “Di Venere e San Paolo”, con conseguente difficoltà e rischio, per l’assistenza in emergenza e urgenza>>. E tutto addirittura fino al <<rischio collasso>> dell’intero sistema, rappresentano nero su bianco i rappresentanti di medici, paramedici e operatori socio/sanitari. Da cosa sono determinate tali gravissime carenze? Innanzitutto dalla mancata programmazione e attuazione degli arruolamenti necessari rispetto alle necessità conosciute dei pronto soccorso dei due Ospedali <<Di Venere>> di Bari/Carbonara e <<San Paolo>> della Asl/Bari. In sostanza – secondo l’Usppi – i problemi gravi e insolubili sono determinati da incapacità gestionale e disinteresse burocratico a sciogliere i nodi dell’emergenza-urgenza. <<Da troppo mesi sono sotto organico, e non riescono a coprire i turni già massacranti. Sono al Collasso gli Ospedali baresi! Il Presidente Emiliano deve intervenire con immediatezza al fine di evitare l’inasprimento della vertenza che potrebbe avere risvolti drammatici>>, si legge nell’ultima nota inviata ai capi della sanità in Puglia. E non viene nemmeno attuato, per ragioni incomprensibili ma evidentemente non estranee all’interesse dei gestori occulti del sistema, il programma di trasformazione dei pronto soccorso e di attivazione dei Punti di primo intervento, che dovrebbe anche esso contribuire a dare certezza al sistema dell’emergenza. Criticità estrema anche nel servizio di pronto/intervento ‘118’, dove oramai emergono quotidianamente, le inefficienze e le contraddizioni di una gestione “doppia” dello stesso ‘118’. Gestione affidata a Policlinico Consorziale e Asl/Bari: <<…un 118 con due teste inaccettabile>>, scrivono Brescia e Indellicato. Che mette in pericolo la sicurezza degli operatori e la funzione stessa del sistema, comunque molto oneroso per i contribuenti pugliesi e baresi in particolare. La situazione appare gravissima, insomma, direttamente portatrice di <<rischio grave>> per gli utenti e i pazienti gravi che si rivolgono al 118. A rischio -giova ripeterlo – pure i pronto soccorso dell’azienda sanitaria del capoluogo, così come gli operatori dell’emergenza costretti ad operare in situazione di grave carenza e difficoltà. Conclusione? Il sindacato autonomo  Usppi/Puglia ha richiesto al direttore generale Sanguedolce, un <<immediato intervento>> per correggere le situazioni di rischio per la salute dei cittadini, garantendo almeno l’assistenza in emergenza e urgenza ai pazienti che per necessità immediate si rivolgono a ‘118’ ed pronto soccorso degli ospedali in Terra di Bari. Inutile dire che in caso di <<ulteriore inerzia o ritardo>>, i rappresentanti sindacali busseranno di nuovo alla porta del Prefetto Antonella Bellomo, senza escludere la possibilità di una manifestazione di protesta dei medici dei pronto soccorso in forza agli ospedali “”Di Venere” e “San Paolo” di Bari, dinanzi alla direzione generale dell’Asl/Bari, per poi spostarsi alla presidenza della giunta regionale.

Francesco De Martino


Pubblicato il 20 Settembre 2022

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