Emiliano a Montecitorio, ma solo per parlare di Mezzogiorno e Pd
Il protrarsi dei lavori consiliari sul bilancio previsionale del 2016 ha costretto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha chiedere la sospensione di un paio di giorni della seduta in corso, in modo da onorare gli impegni istituzionali e politici romani, fissati precedentemente. Infatti, la seduta è stata interrotta alle ore 6,15 di mercoledì mattina per essere aggiornata a venerdì ed Emiliano si è poi spostato nella Capitale dove in mattinata lo attendeva un appuntamento nella sala stampa di Montecitorio sul tema: “Un centrosinistra a prova di Mezzogiorno” e per oggi è prevista la sua presenza in Commissione Salute della Conferenza Stato-Regioni. All’incontro dibattito di ieri, alla Camera, il governatore pugliese ha affermato: “Ho fatto molte proposte al governo e non ho mai avuto risposte: questo indebolisce le capacità di cambiamento del Mezzogiorno dove possiamo fare un lavoro di completamento di questa strategia del governo: vogliamo essere coinvolti e resi credibili dal governo”. Ma le lamentele del presidente pugliese non si limitano soltanto alle mancate risposte del governo nazionale, ma aggiunge pure che il Sud non deve essere trattato “come una riserva indiana”, ma deve essere considerato “la base della riscossa italiana”. Per Emiliano, infatti, il governo Renzi pur non essendo centralista, non è riuscito a coinvolgere realtà importanti del Mezzogiorno. “Io credo – ha affermato il Presidente della Regione Puglia nel corso del dibattito – che alla capacità di decidere veloci ci deve essere anche la capacità del coinvolgimento”. Anche se poi lo stesso Emiliano a quasi giustificato le lamentate mancanze nei confronti del premier Renzi quando ha dichiarato: “la velocità futurista del governo impedisce qualche volta che gli input e gli output siano coordinati, sostenendo: “Questo non é un piagnisteo, siamo consapevoli di sostenere uno dei migliori governi degli ultimi anni e siamo consapevoli che questo governo ci può dare possibilità incredibili”. “Ma non è
possibile – ha esclamato inoltre Emiliano – che il Mezzogiorno sia affrontato come con gli Orazi e Curiazi, in modo frammentato”. A margine dell’incontro, parlando poi della situazione politica del Pd, alla domanda sull’eventuale possibilità di una sua candidatura alla segreteria nazionale del partito, Emiliano ha detto: “Presentare al prossimo congresso del Pd un candidato del Sud é quasi impossibile. Quelli del sud perdono per definizione, quindi sarebbe inutile”. Ma già nel corso dell’incontro Emiliano aveva reso noto il suo “No assoluto” ad un’ipotesi di una sua candidatura alla guida del Pd al prossimo congresso, tanto che il governatore aveva pure detto: “Sono stato eletto da 7 mesi e ho un compito molto superiore alle mie possibilità già come presidente di Regione”. Però, ha rilevato Emiliano, “persino Bersani potrebbe votare per Renzi se il nostro segretario ci desse assicurazione di costruire un progetto politico che condividiamo: il progetto del centrosinistra che può portarci a essere una bella comunità, piena di gente libera e non intimidita”. E, sempre a proposito del partito, Emiliano conversando con i cronisti ha affermato: “Il Partito democratico nel Mezzogiorno non ha ancora preso coscienza del suo ruolo. Oggi ha una trazione nordista e il nostro compito deve essere quello di ricucire. Speriamo in un ‘colpo di reni’ e di riportare il Sud dentro il Pd”. Un partito, questo, che – sempre secondo Emiliano – “non può contaminarsi con soggetti politici equivoci”. “Verdini – ha commentato il governatore pugliese – sta sistemando una comunità che prevede di non riuscire più a sistemarsi con Berlusconi”. Però, ha avvertito Emiliano “Se si illude che Renzi ricicli tutta la sua parte politica nel Pd credo che si stia sbagliando”. Ma, come è solito fare il governatore pugliese, gli avvertimenti politici non li fa quasi mai per una sola parte per cui ha pure affermato: “Il Pd ha il leader europeo più interessante e innovativo: ce lo vogliamo tenere purché lui ci voglia al suo fianco. Se poi qualcuno pensa di andare avanti da solo, lo fa a suo rischio e pericolo”. Come dire a Renzi che “se crede di poter fare tutto da solo nel Pd, faccia pure” ma ciò non sarà per lui di certo senza sorprese. Quindi, punto ed a capo per chi intravede in Emiliano l’unico rivale di Renzi in una possibile contesa per il controllo del Pd, se non a livello nazionale, almeno in Puglia sicuramente.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 4 Febbraio 2016