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Emiliano a ruota libera su Tap e il ministro Calenda

Il governatore della Puglia, Michele Emiliano (Pd), è intervenuto ad una trasmissione su Radio Capital e, parlando del grave incidente avvenuto a Baumgartner, in Austria, nell’impianto di snodo e distribuzione del gas russo verso l’Europa, ha paventato rischi simili a Melendugno (Le), per l’analogo impianto in costruzione della Tap, il cui cantiere – ha affermato Emiliano – “sembra
Auschwitz”. Ed ha aggiunto: “se vedete le fotografie é proprio identico: hanno alzato un muro di cinta con filo spinato, é impressionante”. Però, dopo poche ore sono giunte dallo stesso Emiliano rettifiche e scuse: “Il paragone tra il cantiere Tap e Auschwitz e’ oggettivamente sbagliato e mi scuso per averlo inopportunamente utilizzato”. Tra la dichiarazione radiofonica e le precisazioni si è registrato un intervento deciso ed al vetriolo del ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, che ha invitato Emiliano “a rientrare nei limiti di un confronto civile”, perché per il titolare del Dicastero di via Molise “dire che il cantiere é uguale ad Auschwitz é grave
e irrispettoso”.  Questo ennesimo botta e risposta tra Emiliano e Calenda si è consumato in una giornata particolare per il tanto discusso cantiere Tap di Melendugno. Infatti, la prefettura di Lecce ha deciso di non prorogare l’ordinanza emessa un mese fa e che aveva istituito per
30 giorni la ‘zona rossa’ in località ‘San Basilio’ per consentire la ripresa in sicurezza dei lavori del gasdotto. In detta zona, interessata nei giorni scorsi da veementi manifestazioni di protesta organizzate dai vari comitati di dissenso, era stato emesso dal Prefetto un divieto di accesso e transito, se non alle Forze dell’ordine e agli addetti ai lavori. Ora, però, la recinzione antisfondamento, elevata intorno all’area cuscinetto, e gli otto cancelli di chiusura di altrettanti varchi, saranno gradualmente smantellati. Così come non vi sarà più il presidio 24 ore su 24 delle Forze di polizia, che comunque continueranno a controllare con appositi servizi la zona dove, fino a sabato scorso, ci sono state incursioni dei ‘No Tap’ che si oppongono alla costruzione dell’opera che porterà gas dall’Azerbaijan alla Puglia, attraverso Grecia ed Albania. Per tutta la giornata di ieri (ndr- per chi legge giovedì) Emiliano sull’argomento é stato un fiume in piena. “Mi
auguro – aveva affermato il governatore pugliese – che in Austria non abbiano utilizzato la stessa superficialità con la quale stanno progettando qui l’impianto Tap, perché stiamo rischiando di avere un incidente simile”. Inoltre, ha ricordato Emiliano, rammentando le attuali normative in merito alla disciplina ambientale, “Voglio ricordare al governo ed alle Procure competenti che Tap non ha subito verifiche delle direttive Seveso”. A riguardo, però, é subito intervenuta la multinazionale Tap, spiegando che “la Direttiva Seveso non si applica al terminale di ricezione del gasdotto e sul tema si sono espressi con sentenza definitiva sia la magistratura amministrativa che quella ordinaria”. Emiliano, in risposta alla compagnia di gestione del gasdotto, ha dichiarato: “Noi siamo favorevoli al Tap, ma con approdo a Brindisi”. “Io – ha spiegato il governatore – non sono il ‘Signor No’, perché propongo sempre alternative e in questo caso ho indicato Brindisi (ndr – ovvero l’area del dismesso petrolchimico) come approdo migliore per il gasdotto”. E, infine, altro affondo al ministro Calenda, questa volta su Ilva e Tap: “Si preoccupa – ha detto Emiliano – del business e non dei cittadini, media tra la lobby del carbone e quella del gas, risponde a loro anziché all’interesse pubblico e poi terrorizza con il ricatto occupazionale”. Immancabile ed immediata anche la risposta di Calenda: “Dunque sull’Ilva sostengo la lobby del carbone contro
quella del gas e sul Tap quella del gas contro quella del carbone. E quei poveracci della lobby del petrolio?! Prossima puntata scie chimiche e Stato imperialista delle multinazionali”. Ma a scagliarsi contro il governatore per le dichiarazioni sul cantiere Tap di Melendugno, rilasciate alla nota emittente radiofonica sono, stati anche alcuni esponenti pugliesi del centrodestra. L’ex governatore  di centrodestra della Puglia, Raffaele Fitto, ha tra l’altro rilevato: “Non è la prima volta che il presidente Emiliano di fronte alla sua totale incapacità e inadeguatezza a governare vicende pugliesi le paragona alla Shoah”. Infatti, ha proseguito l’eurodeputato di Maglie (Le): “L’ha fatto a Bruxelles parlando di abbattimento di ulivi colpiti da Xylella e ora paragonando il cantiere Tap di Melendugno ad Auschwitz”. Ed allora, ha rilevato ancora Fitto: “vediamo se ci sono i forni crematoi, se ci sono i bambini e le donne separate dai loro uomini e mandati a morire solo perché  ebrei, vediamo se c’è la stessa disperazione nei volti dei milioni di prigionieri innocenti e i No Tap”. Quindi, ha concluso seccamente il leader di Dit: “Non voleva dirlo? Non doveva neppure pensarlo!” Invece, per il deputato barese di Forza Italia, Francesco Paolo Sisto, “con la battuta sul cantiere Tap paragonato ad Auschwitz, Michele Emiliano si conferma re delle figuracce: populista e demagogo, il presidente della regione ha elevato il cattivo gusto a prassi politica”. Inoltre, secondo Sisto, “le scuse imbarazzate e tardive non bastano a cancellare la totale assenza di senso della storia e di rispetto che trapela dalle sue parole”, concludendo che quest’ultima uscita del presidente della Regione è “un atteggiamento irresponsabile, da cui escono male sia la Puglia, che Emiliano purtroppo rappresenta, sia la magistratura di cui fa parte”. Ma il governatore pugliese che, andando a ruota libera, non è certo la prima volta che commette gaffe o gravi imprecisioni, imperterrito verosimilmente proseguirà per la sua strada. E questa volta almeno ci ha messo una pezza con le scuse. Le prossime volte non sappiamo. I pugliesi (e non solo!), quindi, si aspettino probabilmente ulteriori sorprese.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 14 Dicembre 2017

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