Primo Piano

Emiliano alza la “voce” con la Protezione civile nella “caccia” a mascherine e ventilatori polmonari

Il governatore pugliese, Michele Emiliano, è a caccia dei necessari dispositivi per la protezione individuale ed ha chiesto con vigore alla Protezione civile nazionale che anche la Puglia riceva quanto prima la propria parte di mascherine, guanti, tute e quant’altro utile, affinché gli operatori sanitari pugliesi non vengano contagiati dal virus. Infatti, il presidente della Regione Puglia sulla sua pagina di Facebook ultimamente ha scritto: “Ho chiesto al Governo di avere con urgenza
forniture di Dpi, dispositivi di protezione per medici, infermieri e operatori socio sanitari e anche di reagenti per aumentare la nostra capacità di analizzare i tamponi in laboratorio, perché hanno centralizzato tutti questi acquisti”, perché “Ora anche qui in Puglia abbiamo bisogno della nostra parte e ho dovuto dirglielo con fermezza” – ha  aggiunto Emiliano. Per la cronaca, il governatore ha reso noto che in Puglia sono arrivate 200mila mascherine, frutto di due doni arrivati dalla Cina, ma
dalla Protezione civile nazionale i rifornimenti arrivano a singhiozzo. La Puglia ha chiesto alla Protezione civile anche 220 ventilatori e monitor, ma finora ne ha ricevuti solamente nove. Emiliano, inoltre, ha ricordato che anche in Puglia sia stata avviata la sperimentazione dei cosiddetti test rapidi, per valutare la diffusione di Covid-19 anche su persone senza sintomi. “In pratica con una piccola puntura sul polpastrello, in 30 minuti, compaiono delle linee sul test che danno un possibile esito positivo o negativo” – ha spiegato Emiliano su Facebook, facendo presente che “per i nostri esperti la sperimentazione è necessaria, perché questi test rapidi non sono ancora validati per fare diagnosi individuali della malattia, come invece avviene con i tamponi”. Pertanto, ha aggiunto il governatore, “partiamo subito in via sperimentale dall’Irccs Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari con 2800 kit. Se avremo risultati convincenti, estenderemo lo screening agli altri ospedali” pugliesi. Vista la particolare situazione emergenziale, un secco “No” a guerre con la Protezione civile è l’appello che, in una nota, i sei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia hanno rivolto al governatore pugliese, dopo queste sue affermazioni su Facebook. Un invito, quello degli esponenti regionali del partito di Giorgia Meloni, che pur esortando Emiliano a non polemizzare con i vertici nazionali della Protezione civile, a sua volta però polemizza con il governatore pugliese. Infatti, si legge nella nota dei consiglieri di Fdi: “C’era da aspettarselo: Michele Emiliano avrebbe prima o poi scaricato la responsabilità su altri. Per ora tocca alla Protezione civile che non starebbe fornendo alla Puglia i respiratori, quando invece Emiliano dovrebbe spiegare perché ad oggi non ha attivato e attrezzato tutti i posti letto di rianimazione, riabilitazione e di lungodegenza previsti da anni dal Piano ospedaliero che egli stesso ha approvato. Tra qualche giorno toccherà sicuramente al governo nazionale e per finire ai tecnici che egli stesso avrà scelto”. “Se fossero stati attivati e attrezzati tutti i posti letto previsti da anni – prosegue il comunicato di Fdi – non staremmo oggi (in base alla situazione) ad allestire d’urgenza ed in affanno nuovi posti letto e ad aspettare respiratori ed avremmo avuto anche personale sanitario”. In quanto all’accusa che Emiliano ha mosso alla Protezione civile nazionale, per i ritardi nell’approvvigionare la Puglia dei dispositivi necessari richiesti, i consiglieri pugliesi di Fdi affermano: “Non vediamo nessun altro presidente di Regione puntare il dito contro la Protezione Civile pubblicamente, al massimo ci si confronta riservatamente, perché oggi occorre essere uniti, arriverà il tempo della ricerca delle responsabilità. Di fatto c’è che la Puglia in questa emergenza avrebbe potuto capitalizzare quanto si doveva fare e non è stato fatto in questi anni e avendone tutto il tempo, avrebbe potuto pianificare per tempo l’approvvigionamento di Dpi, di tamponi, respiratori e quant’altro. Invece, abbiamo visto come il tempo impiegato negli anni ed in questi giorni da Emiliano, a costruire intorno a sé un circo mediatico atto a magnificarsi, è molto più lungo rispetto alla sobrietà di comportamento che questa fase di emergenza richiede”. Polemica a parte, i sei esponenti dell’opposizione di centrodestra che alla Regione Puglia rappresentano il partito della Meloni hanno invitato “Emiliano a non iniziare rimpalli di responsabilità con gli organismi governativi che coordinano l’emergenza a livello nazionale”, esortandolo invece “a restare in stretto collegamento e sintonia” con essi. Per poi concludere con un’altra sfilettata polemica: “Abbiamo già vissuto sulla pelle dei pugliesi le sue guerre contro il governo Renzi, ora Emiliano ci risparmi altre guerre”, ma “restiamo concentrati nella guerra contro il coronavirus”. Nel frattempo, però, una richiesta urgente di mascherine e tamponi orofaringei è giunta alla Regione Puglia anche dalla Consulta pugliese degli Ordini dei farmacisti, che li chiede per l’intera categoria ed i loro collaboratori, affinché possano “operare in condizioni di sicurezza” e “restare sul campo al servizio della comunità”, senza rischiare di rimanere vittime del contagio da Coronavirus.“Se un farmacista o un suo collaboratore restano contagiati, – ha concluso in una nota la Consulta degli Ordini pugliesi di detti professionisti della Sanità – una luce si spegne e, con essa, anche la speranza di un presidio sanitario che dà sicurezza e garantisce un servizio fondamentale” alla collettività. Non resta che attendere e sperare che la Regione Puglia, con o senza i toni del suo governatore, riesca quanto prima ad ottenere dal coordinamento nazionale della Protezione Civile ciò di cui ha urgente bisogno per combatte l’epidemia e sta chiedendo come può.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 26 Marzo 2020

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio