Emiliano approva a tempi di record il protocollo per il reimpianto degli ulivi
La Giunta regionale pugliese ha approvato ieri pomeriggio il protocollo d’intesa, proposto dal governo Conte bis , che darà il via libera al reimpianto di ulivi resistenti o tolleranti alla Xylella senza alcuna autorizzazione paesaggistica, ma con l’unico vincolo di rispettare muretti a secco, lame, pozzi. I contenuti del protocollo d’intesa erano stati anticipati sabato scorso dal ministro pugliese delle Politiche agricole, la salentina Teresa Bellanova (Italia Viva), e lunedì mattina il contenuto del protocollo è stato presentato in IV Commissione consiliare dal direttore del dipartimento regionale Agricoltura, Gianluca Nardone. Secondo quanto riferito da Nardone, nelle aree infette si potranno reimpiantare solamente ulivi e non altre specie arboree. Non ci sarà, quindi, nemmeno un nuovo provvedimento legislativo, come aveva chiesto la Regione Puglia, ma solo un accordo tra pubbliche amministrazioni di carattere amministrativo. Ora l’accordo tornerà a Roma per la firma del ministero delle Politiche agricole e del ministero per la tutela dei Beni artistici e culturali. Nel corso della riunione della IV Commissione regionale, il direttore Nardone ha spiegato che il protocollo d’intesa semplifica le attività di sostituzione degli ulivi disseccati a causa della Xylella con varietà della stessa specie però resistenti al batterio. “Si tratta – ha spiegato il dirigente – di rimuovere il vincolo paesaggistico e di consentire ai proprietari di ripiantare gli ulivi. Il protocollo di intesa sarà siglato con i ministeri per i Beni culturali e delle Politiche agricole ed era stato anticipato dal ministro per le Politiche agricole, Teresa Bellanova”. “Ora, attraverso una delibera di giunta, – ha precisato inoltre Nardone – si avrà il recepimento dell’intesa contenuta nel protocollo. L’unico vincolo che rimane è quello del rispetto dei manufatti agricoli”. Il presidente della IV Commissione, Donato Pentassuglia (Pd), ha rilevato “l’assenza del governo regionale che denota la ormai consueta mancanza di rispetto nei confronti del lavoro degli altri, dei consiglieri in particolare, ma anche di tutti i convenuti per ragionare di un tema così importante per la nostra Regione”. Infatti, per Pentassuglia é necessario che “in Commissione il governo venga a spiegare la sua volontà politica rispetto a questa materia, anche per comprendere sulla questione relativa agli innesti ed al protocollo a sostegno della pratica per salvaguardare gli ulivi monumentali, quale sia la posizione reale della Regione, vista la diversità fra quanto asserito da Nardone nella precedente riunione e
quanto affermato oggi dal dirigente dell’Osservatorio fitosanitario”. Alla riunione della IV Commissione non ha partecipato la Soprintendenza Belle Arti e paesaggio, facendo sapere con una e-mail di ritenere “irrituale” la convocazione “per mezzo stampa”. Il presidente della IV Commissione, Pentassuglia, ha replicato durante la riunione che l’invito era stato trasmesso via Pec. Non era presente nemmeno il governatore, Michele Emiliano, impegnato in incontri sulla vicende dell’ex Ilva di Taranto. Il vice presidente della Commissione, il forzista Domenico Damascelli, ha tra l’altro rilevato: “Abbiamo appreso con perplessità di un protocollo d’intesa – che nessuno ha avuto la fortuna di leggere – con il Governo, per il reimpianto degli ulivi e la tutela del paesaggio nelle aree colpite da Xylella” perché “non è stato mai trasmesso né alla Commissione né ai corpi intermedi”. “Abbiamo chiesto – ha infatti sottolineato lo stesso Damascelli – che siano coinvolte le associazioni di categoria per recepire le istanze del mondo agricolo”. Infatti, ha anche dichiarato l’esponente forzista: “Non ci si può limitare solo ad un protocollo di natura amministrativa: ci vorrebbe un documento di programmazione politica tra Stato e Regione che si occupi di rilanciare concretamente il settore produttivo con interventi, agevolazioni e risorse”. Per Damascelli ci vorrebbe “un protocollo che sia orientato anche al riconoscimento degli indennizzi agli agricoltori e ad incentivare i reimpianti con risorse adeguate e immediatamente disponibili. La Puglia non può più attendere e ha bisogno di un grande Piano per l’agricoltura”. A margine della seduta anche il consigliere Cristian Casili del M5s ha esclamato: “Da tempo denunciamo le criticità dei reimpianti nelle zone colpite dalla Xylella”, affermando che “occorre una seria riflessione sul perché fino ad oggi siano stati rempiantati solo 300 ettari e di sicuro non possiamo imputarlo ai soli vincoli paesaggistici, che peraltro riguardano prevalentemente le aree costiere e una parte delle aree interne lungo i versanti della serra salentina”. “La verità – per Casili – è che manca un vero progetto di rigenerazione del territorio, che tenga conto dei fattori strutturali e di contesto”. “Oggi – ha concluso l’esponente regionale pentastellato – avremmo voluto confrontarci anche con la Giunta per capire quale sia l’indirizzo politico regionale, ma ancora una volta Emiliano ha preferito non assumersi le sue responsabilità, delegando i tecnici”. Per cui – ha esclamato ancora Casili – cambiano gli assessori all’Agricoltura, ma si continua a navigare a vista senza alcuna programmazione”. In occasione dell’audizione sui reimpianti in IV Commissione, il presidente di Coldiretti della provincia di Lecce, Gianni Cantele, ha dichiarato: “ E’ apprezzabile l’accelerazione impressa dal Ministro Bellanova sul protocollo per i reimpianti in area infetta da Xylella, che deve essere necessariamente accompagnato da un atto concreto della Regione Puglia che deve abrogare la delibera di Giunta del 1989 che obbliga al reimpianto di ulivi su ulivi, per evitare che si ricreino le condizioni in provincia di Lecce di una monocoltura, con il rischio che un virus alieno azzeri il patrimonio produttivo del territorio, come già avvenuto con la Xylella”. Spunti polemici nell’audizione in IV Commissione sono emerso anche dal rappresentate di Confagricoltura- Puglia, Adriano Abbate, che ha dichiarato: “Vorrei ricordare alla Soprintendenza che in Italia esiste ancora la proprietà privata, le imprese agricole devono essere messe nelle condizioni di produrre” e dal rappresentate di Cia-Puglia, Giannicola D’Amato, che ha affermato: “Senza aver ricevuto il protocollo d’intesa e averlo potuto esaminare non è possibile esprimere un giudizio”. Un plauso al protocollo è stato formulato dai 5 consiglieri regionali (Fabiano Amati, Sergio Blasi, Gianni Liviano, Ruggiero Mennea e Pentassuglia) dell’associazione “C-Entra il futuro” che però hanno precisato: “Sui reimpianti di ulivi, il protocollo tra ministeri afferma ciò che è già consentito chiaramente dalla legge, (articolo 149 lettera b) del Testo unico. È stato necessario ribadire questo concetto, perdendo anche un po’ di tempo, solo perché la Soprintendenza locale riteneva di avere competenza a esprimersi sulle decisioni colturali”. “Deve essere ovviamente chiaro – hanno pure sottolineato i 5 consiglieri di C-Entra il futuro – che non sarà accettata alcuna prescrizione amministrativa che in qualche modo aggiri la disposizione della legge statale, attribuendo alle Autorità amministrative locali ambiti di valutazione fondate sulla discrezionalità o sulle ragioni d’opportunità, cioè su elementi meramente arbitrari. Resta in piedi, ovviamente, la questione della vincolistica statale e regionale, prevista da leggi o strumenti sovra-ordinati adottati in tempi in cui la Xylella non c’era o non aveva ancora assunto l’attuale potenza distruttiva, incompatibili con ogni iniziativa di ricostituzione della produttività e del paesaggio”. Insomma, la campagna elettorale per le prossime regionali è iniziata in Puglia e la si fa con i distinguo sulla Xylella e sulle sfaccettature alle soluzioni in campo per porvi un rimedio che, al di là di tutto, è comunque tardivo ed, in quanto tale, non privo di conseguenze per il settore.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 12 Novembre 2019