Emiliano aspetta lunedì a scoprire le sue carte per la Regione
Lunedì prossimo, dopo che il sindaco di Bari uscente, Michele Emiliano, avrà consegnato la fascia di Primo cittadino al neo eletto Antonio Decaro, si riuscirà forse a sapere qualcosa di più sui veri propositi del segretario regionale del Pd pugliese, Emiliano per l’appunto, e sulle iniziative politiche che lo stesso vorrà intraprendere, in vista delle regionali del prossimo anno. Infatti, è stato lo stesso Emiliano ad affermare: “Diamo alle cose la giusta sequenza. Oggi sono ancora sindaco di Bari, lunedì devo mettere la fascia ad Antonio Decaro e lunedì forse potrò parlare in maniera più aperta”, rinviando anche a lunedì qualsiasi altro annuncio sulla sua possibile candidatura alla presidenza della Regione Puglia. In precedenza il sindaco barese uscente aveva pure preannunciato che probabilmente, dopo la cessione della fascia tricolore a Decaro, non rientrerà in Magistratura, ma chiederà un nuovo periodo di aspettativa per ragioni elettorali o, semplicemente, di studio. Il segretario pugliese del Pd evidentemente intende mettersi a studiare per come vincere le prossime regionali, da candidato presidente della coalizione di centrosinistra. Aspirazione, questa, che Emiliano aveva già manifestato alla fine del 2009, quando tentò di scalzare Nichi Vendola dalla ricandidatura a governatore alle regionali del 2010, senza però riuscirvi, perché il leader di Sel lo sfidò sia ad affrontare le primarie sia, eventualmente le avesse vinte, ad affrontare la campagna elettorale senza in paracadute che avrebbe voluto ottenere, per il caso in cui non fosse stato eletto, facendo modificare la legge regionale che prevede l’ineleggibilità a governatore per i sindaci delle grandi città, a meno che non si dimettano dalla carica all’atto di accettazione della candidatura. Infatti, come si ricorderà, fu proprio il partito di Vendola che nel gennaio del 2010 si oppose in Regione alla modifica che il Pd, su sollecitazione di Emiliano, voleva effettuare appena qualche mese prima delle ultime regionali, facendo sostituire evidentemente l’ineleggibilità con l’incompatibilità nella legge regionale di riferimento. Alle prossime regionali, però, non essendo più sindaco di Bari, il segretario pugliese del Pd non avrà più questo genere di problema da affrontare, ma ne avrà sicuramente altri e di altra natura. Infatti, il problema più importante da affrontare per Emiliano, se sarà candidato alla presidenza della Regione, è quello di riuscire a mantenere compatta la coalizione di centrosinistra, perché se l’attuale legge elettorale regionale dovesse rimanere invariate nella parte che prevede la vittoria a turno unico per il candidato presidente che ottiene più voti, allora alle prossime regionali un’eventuale spaccatura in duo o più tronconi della maggioranza di centrosinistra che sostiene Vendola, potrebbe quasi sicuramente rendere impossibile, per il Pd ed, in particolare, per il suo candidato presidente, ripetere i due precedenti successi elettorali, ottenuti consecutivamente da Vendola, prima nel 2005 e dopo nel 2010. Infatti, il nodo al pettine più rischioso da affrontare, per mantenere compatta in Puglia la coalizione di centrosinistra, è quello con il governatore in carica, Vendola per l’appunto, e con il suo partito, il Sel, che verosimilmente, dopo dieci anni di governo regionale, non vorrà lasciare il passo ad un esponente del Pd senza neppure tentare di riconfermare alla guida della coalizione se non Vendola stesso, visto che alla guida della Regione una terza candidatura consecutiva è possibile, quantomeno un esponente di spicco del suo stesso partito. Ed il nome di questo esponente Sel in Puglia lo ha già ed è il senatore Dario Stefano, che per tale ruolo si sta forse preparando già da tempo. Quindi, il via libera ad Emiliano, per la candidatura a governatore da parte di tutte le forze di centrosinistra, è tutt’altro che scontato. Infatti, l’unico partito che potrebbe da subito dare il benestare ad Emiliano, per la candidatura alla presidenza della Regione, è il Pd pugliese, che ha già accettato il diktat del suo segretario regionale di fissare la data delle primarie per il 26 ottobre prossimo, senza concordarla con le altre forze della coalizione. Come, a breve, potrebbe essere accettata dal Pd pugliese la proposta di Emiliano di esprime un solo nome del partito da candidare alle primarie. Ma anche su questa ipotesi, come per quella della data di celebrazione delle primarie, ci sono già i primi distinguo. Infatti, oltre ad alcuni importanti esponenti di Sel, c’è pure la presa di posizione del maggior rappresentante politico di Realtà Italia, Giacomo Olivieri, che, forte di una presenza nell’Aula di via Capruzzi di un gruppo formato da tre consiglieri, ha dichiarato il suo “No” a primarie dell’improvvisazione, chiedendo di fissare le regole per le primarie, prima ancora della data, oltre che un maggior rispetto per le forze politiche, come Ri, cosiddette minori, ma non certo tali ai fini dell’obiettivo finale. Quindi, se nel centrodestra la partita delle primarie non è ancora cominciata, nel centrosinistra invece è solo alle scaramucce iniziali. E, quando inizierà davvero, se ne vedranno sicuramente delle belle in entrambi gli schieramenti.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 19 Giugno 2014