Cronaca

Emiliano attacca Renzi, ma dice di non correre per la segreteria

Non c’è tregua neppure durante la “Settimana santa” tra il governatore e leader pugliese del Pd, Michele Emiliano, ed il segretario nazionale del suo partito, nonché premier, Matteo Renzi. Infatti, nonostante siano entrambi dello stesso partito, il Pd per l’appunto, sembra che, dalle posizioni contrapposte sull’imminente referendum di metà Aprile, uno sia opposizione politica dell’altro. Difatti  per Emiliano, dopo le critiche a Renzi  sulla Sanità, sull’Ilva, sull’approdo del gasdotto Tap e l’emergenza Xylella, il nuovo e più duro terreno di scontro con il Premier del suo stesso partito è il referendum sulla durata delle concessioni per l’estrazione di idrocarburi, meglio conosciuto seppur impropriamente come Referendum sulle trivelle. “Renzi faccia come me, studi prima di parlare. Non può fare il venditore di pentole” è stato il duro affondo del Presidente della Regione Puglia nel corso del suo intervento alla trasmissione televisiva Omnibus su “La 7” dove, proseguendo, ha pure affermato: “Sul referendum sulla durata delle  concessioni per le trivellazioni petrolifere mi fa arrabbiare il fatto che si dicano cose diverse dalla verità”, sottolineando che quella sulle trivellazioni petrolifere “è una normativa complicata, perché se uno si accontenta che uno gli metta sotto il naso una velina, è possibile che ne combini di tutti i colori. Ma il Presidente del Consiglio e segretario del Pd – ha spiegato inoltre Emiliano – non deve parlare sulla base di documenti che gli mettono sotto il naso. Deve studiare le norme da solo come faccio io”. Ed il riferimento si riferisce evidentemente a quelle che il neo governatore pugliese ha definito “due bugie del Presidente del Consiglio”. E cioè che se vincerà il “sì” al referendum ci sarà una perdita di 100mila posti di lavoro e si dovranno bloccare i pozzi. E  poi retoricamente Emiliano si è chiesto: “Se noi non avessimo fatto le richieste di referendum, il governo avrebbe potuto correggere persino la possibilità di estrarre petrolio entro le 12 miglia?”. Quindi, “come si fa a dire – ha proseguito Emiliano – che chi promuove questo referendum ha chiesto un referendum inutile e che ha sulle spalle le spese la responsabilità  di questo referendum?” affermando che “Queste sono bugie che sono state dette dal Partito democratico e io oggi devo andare in direzione (ndr – spostata alla prossima settimana a seguito degli impegni del Premier e di altri membri del governo per l’evento luttuoso in Spagna) a spiegare che non si fa cosi così, questo non è un modo di fare, può andar bene per un venditore di pentole, ma non per chi ha responsabilità di governo”. Ma l’affondo di Emiliano contro il capo nazionale del suo partito è andato anche oltre nell’intervista ad Omnibus, in quanto ha parlato pure su quello che lui pensa che sia il progetto di Renzi per il futuro politico della coalizione che lo sostiene e del partito che rappresenta alle prossime elezioni politiche. Infatti, il governatore pugliese ha pure affermato: “Renzi sta perseguendo un progetto politico chiaro utilizzando la legge elettorale (ndr – l’Italicum): farà delle liste a sua immagine e somiglianza nel Pd e farà fuori tutti gli avversari. Non consentirà a nessuno di stare in quelle liste”. “D’altra parte – ha aggiunto Emiliano – temo farà fuori anche tutti i suoi alleati di coalizione, perché con la legge elettorale (ndr – l’Italicum appunto) che dà il premio al partito che arriva primo, molto probabilmente renderà i suoi alleati inoffensivi nelle urne”. “Dopodiché – ha proseguito il Presidente regionale pugliese – avendo eliminato anche l’altro ramo del Parlamento, con una maggioranza assoluta che risponde solo a lui nel Parlamento, sarà in grado di realizzare il suo progetto politico”. “Progetto che, a quel punto – ha rilevato Emiliano – con le Regioni menomate e diminuite di poteri, con una interpretazione della Costituzione che non sopporta il meccanismo dell’intesa Stato-Regioni, e il Parlamento completamente ai suoi piedi, dal punto di vista democratico darebbe vita a un modello estremamente preoccupante”. Però Emiliano, continuando, ha poi precisato che “Renzi non ha ancora fatto le cose di cui sto parlando”, ma “questo – per il governatore pugliese – è un rischio”. Infatti, ha affermato: “Sto chiamando il ‘time out’ prima della fine della partita” in quanto, ci ha tenuto ha sottolineare Emiliano: “Io sono responsabile, assieme ad altri di avere sostenuto Renzi” Ed ha quindi concluso: “Se Renzi va a parare dove io temo, non posso essere con lui”. Sempre ieri, il Presidente della Regione Puglia  intervistato da Giovanni Minoli nella trasmissione radiofonica Mix 24 su Radio 24, sul tema legato al suo rapporto con il premier, ovvero se sia riuscito a consultarsi con lui per quanto riguarda il referendum di Aprile, ha affermato: “Renzi non mi parla, è una tecnica politica. Quando qualcuno è uno spirito libero poi si finisce col non riuscire più a parlare con lui”. Ma Emiliano nell’intervista con Minoli ha pure sostenuto: “Non ho intenzione di candidarmi alla segreteria Pd” e ribadisce: “Rimango fermo con la legge in mano,che è il mio unico riferimento a ripetere la verità all’infinito fino a quando o Renzi mi riabbraccerà

+ dicendo ‘Grazie Emiliano perché mi hai dedicato tanta attenzione nel consigliarmi per il bene’ – e quindi avrà finalmente capito il senso di quel che faccio – oppure bisognerà che nel prossimo Congresso io pensi a votare un’altra persona”. Il presidente Emiliano ricorda a Radio 24 che “ho la responsabilità grave verso il Paese perché Renzi l’ho votato in Puglia, e lui ha stravinto anche grazie a me”. Come dire agli “anti-Renzi” dichiarati del Pd: “Io non vorrei propormi a segretario nazionale del Pd, però se mi chiamate a farlo sono già in pista per la corsa”. Infatti, più chiaro di così nei comportamenti Emiliano non avrebbe potuto esserlo.

 

 Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 22 Marzo 2016

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