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Emiliano comunque ricandidato presidente, con o senza alleanza tra Pd e M5s

Il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha stroncato sul nascere ogni possibile ipotesi di alleanza in Puglia tra Pd ed M5s, per le regionali del prossimo anno, che non abbia come punto di partenza la riconferma della sua candidatura. Infatti, il governatore pugliese uscente (al momento unico candidato disponibile a guidare la coalizione di centrosinistra nella primavera del 2020, per il rinnovo dell’Assemblea e l’elezione del presidente regionale) non ha nessuna intenzione di farsi da parte per favorire – come da ultimo si sta ipotizzando per le regionali umbre del 27 Ottobre prossimo – la scelta di un candidato civico che possa piacere sia ai “5 Stelle” (che hanno sempre duramente criticato la gestione Emiliano della Regione) che ai Dem. Ed Emiliano, incalzato sul tema dalle domande di alcuni cronisti a margine di un convegno alla Fiera del Levante, ha risposto seccamente: “Assolutamente no, non mi farei mai da parte. Io sono il presidente della Regione Puglia, mi faccio da parte solo se non mi rieleggono i cittadini”. E, rispondendo a chi gli domandava se a chiedergli un passo indietro fosse il M5s come condizione per l’alleanza, Emiliano ha esclamato:“Non esiste proprio!”, spiegando che “questo hanno provato a farlo quelli del Pd prima, quindi se non ci sono riusciti loro figurati se ci possono riuscire quelli del Movimento 5 Stelle. Io sono il presidente della Regione e me ne vado a casa quando non mi rieleggono”. “Se qualcuno avesse questa idea – ha rimarcato il governatore – si vada alle elezioni e poi si vede come va a finire”. Rispondendo
ancora ad una domanda su eventuali primarie, Emiliano ha risposto che “più che parlare di primarie, di elezioni, di candidati, dobbiamo decidere cosa fare e stabilire in che modo farlo al meglio, questo è governare. Lo si può fare anche ragionando con il Movimento 5 Stelle”. “Dopodiché – ha concluso Emiliano – da noi non funziona che siccome uno è troppo ingombrante lo si fa fuori perché così le lobby del carbone e del gas sono più contente. Le lobby del gas, del carbone e dei rifiuti, se mi vogliono fare fuori, devono andare alle elezioni e poi vediamo come va a finire”. Insomma, il presidente della Regione, Emiliano, proprio non ci sta ad essere messo da parte alla consultazione del prossimo anno in Puglia per favorire una alleanza “giallo-rossa” anche a livello locale nella nostra regione, come quasi sicuramente accadrà prossimamente con un’alleanza civica tra Pd ed M5s, in Umbria prima ed in Emilia-Romagna subito dopo. Anzi, ci ha tenuto ha precisare Emiliano – nel corso del suo discorso in Fiera con i cronisti, ai quali ha poi pure rammentato: “l’alleanza civica  è  un modello molto pugliese, perché come ricorderete il patto civico è quello che è nato nel 2004 con le elezioni (ndr – comunali) di Bari ed è andato avanti sempre così”. “Il Pd in Puglia – ha rilevato inoltre Emiliano –  ha sempre un po’ sofferto questa componente civica che io stesso rimettevo al centro della questione politica, però credo che sia una buona mediazione che si può realizzare. Ovviamente in Umbria c’è da ricostruire le macerie e quindi è chiaro che lì la scelta è più radicale”. E, parlando dell’ipotesi ormai in fase avanzata dell’accordo tra Pd ed M5s per le imminenti  regionali dell’Umbria, dove – come si ricorderà il Consiglio si è sciolto anticipatamente a seguito delle dimissione del presidente della Regione, Katiuscia Marini del Pd, perché interessata da un’inchiesta giudiziaria nell’ambito della Sanità, Emiliano ha pure detto: “Adesso che questo progetto si é realizzato, di questa alleanza civica, perché il Movimento 5 Stelle è una grande e
organizzata lista civica, come dicono loro né di destra né di sinistra, il Partito democratico può aiutarlo a fare delle scelte politiche più nitide. Io su questo ci sto, nel senso che sono pronto ad aprire la discussione in ogni momento”. In definitiva, il governatore pugliese si è dichiarato disponibile per un accordo con i “5 Stelle” purché non venga assolutamente messa in discussione la sua ricandidatura a governatore. Anche se, in realtà, ad Emiliano forse farebbe più comodo un patto di “non belligeranza” con il M5s alla prossime regionali pugliesi, piuttosto che fare un’alleanza “giallo-rossa” per le elezioni, considerato che sulla base della legge elettorale pugliese la coalizione vincente in ogni caso otterrebbe 29 seggi su 50, perché i restanti 21 vengono attribuiti all’opposizione. Quindi, ad Emiliano potrebbe verosimilmente fare comodo che il M5s vada alle elezioni regionali della prossima primavera con un proprio candidato, anziché in coalizione con il centrosinistra, in modo che i seggi ad esso poi attribuiti vada in quota ai 21 di opposizione anziché ai 29 della maggioranza nel caso in cui fosse presente in un’alleanza civica con il Pd. Infatti, stando così i fatti dei numeri elettorali, ad Emiliano potrebbe interessare verosimilmente più un accordo elettorale con il M5s, senza però incorporarlo nella propria coalizione, che il contrario. E come potrebbe concretizzarsi un siffatto tipo di accordo? Ma questo non sarebbe di certo un problema per il governatore pugliese. Infatti, chi conosce bene Emiliano sa pure che lui per le “messe in scena” politiche è specializzato. Per cui potrebbe, forse, essere lui stesso a suggerire ai pentastellati pugliesi come fargli da “ruota di scorta” alle prossime regionali, in modo da poter avere, successivamente al voto, una compagine consiliare ancora più ampia, in caso di una quasi scontata vittoria del centrosinistra. Certo, nel caso in cui fosse questa la strategia di Emiliano e del Pd per vincere le prossime elezioni regionali pugliesi, a rischiare di più sarebbe il M5s. Ma questo forse non è più un problema, visto che il governo della Nazione vale ben di più di quello della Puglia. Infatti, ad Emiliano in Puglia ora serve soltanto trovare il modo per disinnescare quanto prima  la sparuta sinistra che ancora fa finta di volerlo mettere in discussione con le primari ed ottenere, altrettanto rapidamente, la chiusura (con l’eventuale archiviazione) delle inchieste giudiziarie che lo riguardano. E così la strada delle prossime regionali per la sua riconferma a governatore non potrà che essere tutta in discesa. Altro che farsi da parte…con o senza primarie!

 

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 17 Settembre 2019

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