Cronaca

Emiliano costruisce in Puglia un partito di Conte?

Come si concluderà la crisi di governo in corso è difficile prevederlo, ciò che è certo, invece, è che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è pronto a costituire nel centrosinistra, insieme al premier dimissionario Giuseppe Conte, un nuovo partito politico. E ciò sia nel caso si vada ad elezioni politiche anticipate, sia che le stesse si svolgano alla loro scadenza naturale, ossia a primavera del 2023. Qualora, però, a restare premier, dopo la crisi in atto, fosse ancora Conte per la terza volta consecutiva. Infatti, il governatore pugliese durante un recente talk su Telerama ha affermato che se il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle “volessero costruire un soggetto politico civico che sia in grado di aiutare sia il Pd che il M5s a vincere le elezioni e mi dovessero chiedere un aiuto, sarei a loro disposizione”. Una terza lista – ha rilevato Emiliano – “si potrebbe anche fare, è complesso perchè andrebbe fatta in tutta Italia, ma si può fare”. In realtà, il presidente Emiliano alla costituzione di un partito insieme al premier Conte sta verosimilmente lavorando da tempo. Forse già da prima che “Italia Viva” di Matteo Renzi aprisse la crisi con il ritiro dei suoi rappresentanti dai banchi di governo. Difatti, uno dei bracci operativi di Emiliano, l’ex eurodeputato ed ex senatore bitontino Giovanni Procacci, già all’indomani delle elezioni regionali dello scorso settembre ha iniziato un’attività di raccordo tra le diverse formazioni civiche pugliesi che avevano partecipato al fianco di Emiliano per la riconferma, al fine di costituire un nuovo soggetto politico da mettere in campo in Puglia, ma anche in tutte le altre realtà regionali alle prossime elezioni per il Parlamento. Un progetto sul quale ultimamente Emiliano, a seguito dell’apertasi crisi di governo, ha messo il piede sull’acceleratore, come confermerebbe sia la pioggia di nomina che il governatore pugliese si appresta a fare, sia quelle fatte recentemente dell’ex sindaco di Manfredonia incandidabile alle regionali, Angelo Riccardi, dell’ex assessore regionale Cosimo Borraccino e del consigliere comunale foggiano Rosario Cusmai. Questi ultimi – come è noto – candidati entrambi alle scorse regionali, ma poi non eletti nonostante il buon bagaglio di voti conseguito, poiché le rispettive liste in cui erano candidati (“Senso civico” ed “Italia in Comune”) non ha ottenuto seggi, non avendo raggiunto la soglia minima del 4% dei consensi per partecipare alla ripartizione. Il progetto di un partito nazionale di Conte con Emiliano in Puglia a fare da “art director” non è ormai un mistero per nessuno tra gli addetti ai lavori della politica pugliese e nazionale, tanto che lo stesso Emiliano, sempre su Telerama, lo ha anche giustificato affermando: “Se ci saranno le elezioni, il Pd e probabilmente anche il M5s non saranno sufficienti a comprendere tutto l’arco di cittadini che mi hanno votato in Puglia e quindi probabilmente bisognerà organizzare queste liste civiche”. Ed ha aggiunto: “Lo faremmo per avere più voce in capitolo come Puglia con eventuali governi nazionali, anche perchè quando governa la destra, della Puglia non si interessa nessuno”. Quasi, con quest’ultima affermazione, a voler tranquillizzare il maggior partito di centrosinistra della sua coalizione, il PD, che da tale progetto alle elezioni politiche potrebbe essere maggiormente danneggiato in Puglia, ma anche altrove, facendo intendere che tale iniziativa è finalizzata soprattutto a tentare di trasportare i voti degli elettori del centrodestra che alle regionali hanno votato per lui, ma che alle politiche potrebbero ritornare nel loro alveo, qualora non fosse presente questa sua nuova formazione. E ad avere più di un motivo di preoccupazione per l’iniziativa politica di Emiliano al fianco del premier Conte dovrebbe essere proprio il partito pugliese di Zingaretti che in caso della comparsa sulla scheda elettorale delle politiche di questo nuovo “soggetto”, come confermato da tutti i sondaggi finora effettuati al riguardo, potrebbe risultare fortemente ridimensionate nella percentuale di consensi proprio a causa dell’emorragia di voti dem che potrebbero riversarsi su questa nuova formazione di centrosinistra moderato. In Puglia, inoltre, per il PD, che è notoriamente controllato quasi totalmente da Emiliano, la situazione potrebbe rivelarsi ancor più disastrosa, poiché il governatore pugliese avrebbe verosimilmente la necessità di assurgere insieme a Conte a figura fondamentale della nuova formazione, e quindi a co-protagonista del premier, per cui la “scommessa” di Emiliano alle politiche potrebbe essere addirittura quella di voler far diventare il nuovo “soggetto” politico il maggior partito del centrosinistra, con più voti di PD ed M5S. Ipotesi, questa, non di certo azzardata dal momento che Emiliano senza un grosso successo elettorale per il partito di Conte difficilmente riuscirebbe a decollare come figura politica in campo nazionale. Da non dimenticare, infatti, che il governatore pugliese già quattro anni fa ha tentato una simile impresa nel PD allora di Renzi e sappiamo tutti come andò a finire tale tentativo. Ossia con uno “schianto”. Non a caso, in Puglia, qualcuno dei Dem non perfettamente allineato al controllo di Emiliano ed altri che a tale controllo sfuggono hanno già lanciato l’allarme a Roma con i vertici nazionali del PD e qui, invece, hanno colto la palla al balzo della recente nomina del sipontino Riccardi per cominciare ad agitare un po’ le acque all’interno del PD contro l’appena riconfermato governatore. Agitazione, questa, che ha indotto Emiliano ha tirare (almeno in apparenza) il “freno a mano” su talune sue iniziative ed ha dichiarare ultimamente, sempre dagli schermi televisivi, che non ha “alcuna intenzione di agire autonomamente”, perché non è un suo “obiettivo” costituire un partito concorrenziale del PD e del M5S. Infatti, Emiliano ci ha poi tenuto ancora a sottolineare: “Io sono a disposizione del mio partito, che è il Partito democratico e ho un’alleanza molto forte con il M5s che per la prima volta fa parte di una maggioranza di governo in Puglia col Pd”. In definitiva, il governatore pugliese ancora una volta ha mostrato il suo grande interesse ad assurgere come figura politica in campo nazionale lanciando la “pietra” per la nascita di un partito di Conte, poi però ha subito tentato di nascondere la “mano” quando si è accorto che nel PD pugliese, ma soprattutto nazionale, l’iniziativa potrebbe creargli non pochi problemi qualora non si vada subito ad elezioni politiche anticipate. Ma a correre maggiori rischi per l’accelerata di Emiliano per un partito di Conte, in questo difficile e particolare momento di trattative in corso per la riconferma del premier, è proprio lo stesso Conte che potrebbe della “pietra” di Emiliano potrebbe involontariamente diventare il bersaglio.         

Giuseppe Palella


Pubblicato il 2 Febbraio 2021

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