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Emiliano crolla nel gradimento dei pugliesi di quasi il 9% rispetto al 2015

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano (Pd), crolla nel gradimento dei pugliesi di quasi 9 punti percentuale rispetto all’epoca della sua elezione a governatore, ossia a maggio del 2015. A sostenerlo è l’ultima edizione del “Governance poll” realizzato dalla società d’indagine “Noto Sondaggi” per conto del quotidiano economico nazionale “Il Sole 24 Ore”. Infatti, secondo la classifica della nota testa giornalistica, il podio dell’elenco di gradimento dei governatori regionali è stato conquistato dai tre presidenti leghisti Luca Zaia, con il62% del gradimento degli intervistati (+11,9% rispetto al dato riportato alle elezioni); mentre al secondo posto, staccando di undici punti, si è attestato Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia-Giulia, con il 51,1% e, quindi, in calo del 6% rispetto al suo dato elettorale; invece il terzo classificato, il governatore leghista della Lombardia, Attilio Fontana, ha ottenuto nel sondaggio il 49,2% di gradimento, pari ad un  meno 0,6% delle elezioni che lo videro vincitore. Il centrodestra occupa anche il quarto e quinto posto della graduatoria del “Sole 24 Ore”, con i due neoeletti in Abruzzo, Marco Marsilio (48%) di Fratelli d’Italia, e in Sardegna, Christian Solinas (47,8%) dell’Unione Sarda. Solo tre i governatori che in detta classifica vedono crescere i loro consensi rispetto al giorno delle elezioni, ovvero il già menzionato governatore leghista Zaia, il governatore forzista della Liguria, Giovanni Toti, ed il governatore di centrosinistra del Lazio, Nicola Zingaretti  del Pd.Pero, il primo presidente di Regione targato Pd è l’emiliano Stefano Bonaccini, anch’egli del Pd, classificatosi in sesta posizione con il 44,2% di gradimento da parte dei suoi corregionali, pur perdendo 4,8 punti percentuali dal giorno delle elezioni. Dietro di lui il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, attestatosi al 42,6%, ma anch’egli in calo del 5,4%. Gli altri due governatori in ascesa, il ligure Toti (Fi) è salito all’ottavo posto della graduatoria con il 39,2%, ottenendo il 4,8% in più rispetto alla scorsa edizione, quand’era tredicesimo, e il neosegretario del Pd, Zingaretti, che ha raccolto il 38,8%, cioè ben tre punti in più dello scorso “Governance Poll” e quasi sei oltre il 32,9% che gli aveva garantito la rielezione come governatore del Lazio lo scorso anno. A chiudere la ‘top ten’ dei governatori regionali il pugliese Emiliano con il 38,2%, ossia in calo dell’8,9% rispetto alla vittoria con 47,1% del 2015.Però, nonostante questo tonfo negativo, il governatore della Puglia, Emiliano, è ugualmente contento del dato riportato nell’indagine statistica, in quanto al riguardo ha dichiarato: “Sono soddisfatto del sondaggio perché se si votasse adesso, col 38,2 di percentuale probabilmente vinceremmo le elezioni”. Infatti, secondo il presidente pugliese, “in un contesto elettorale tripolare, dove il M5S e la destra hanno preso in Puglia solo un anno fa quasi l’80% dei voti, è chiaro che era impossibile ottenere il 47% dei voti” con i quali è stato eletto nel 2015. “Un’altra era politica col Pd l’anno prima al 41% nelle elezioni europee” – ha sottolineato Emiliano, che ha poi commentato: “La lettura del dato di Governance Poll va fatta in relazione a un trend nazionale che, come sottolinea il ‘Sole 24 Ore’, ha visto il centro sinistra scendere da 15 a 10 governatori in un anno e perdere più del 20% dalle europee 2014 alle politiche 2018”. Quindi, secondo Emiliano, in questa indagine un gradimento al 38,2% in Puglia è superiore di ben 22 punti percentuale rispetto al 16,1% ottenuto dall’intero centrosinistra alle elezioni politiche 2018. “Ecco perché – per il presidente pugliese – aver mantenuto un dato di consenso così elevato è un punto di partenza importante”, considerando anche che “il raffronto di Governance Poll viene fatto rispetto alle elezioni regionali 2015, nelle quali il centrosinistra sfiorò il 50 per cento, come già detto, in un contesto totalmente diverso da quello attuale”. Quindi, ha concluso Emiliano: “In un sistema pienamente tripolare una soglia come quella del 47% nel 2015  è praticamente irraggiungibile”. Di tutt’altro tenore il commento del segretario pugliese del partito di Matteo Salvini, il consigliere regionale Andrea Caroppo, che invece, con riferimento sempre ai dati della recente classifica del “Sole 24 Ore” ed alle esternazioni del governatore pugliese al riguardo, ha dichiarato: “Il gradimento per Michele Emiliano di fatto crolla ed è tra i Presidenti che fanno registrare i cali maggiori secondo Il Sole 24 Ore, ma se è contento lui, siamo contenti tutti”. Infatti, si chiede inoltre Caroppo: “Con questi numeri si dice certo di rivincere?”. Ma la vittoria – come è noto – la potremo constatare effettivamente solo tra un anno, perché – come ha sostenuto lo stesso Caroppo nella  propria nota di commento, “questi numeri non vengono fuori da un giudizio comparativo con le altre proposte che invece ci saranno in campagna elettorale”. Fatto, quest’ultimo, che non preso in considerazione in questa circostanza – sempre per il segretario salviniano pugliese – denoterebbe che “come al solito Emiliano non ha perso occasione di fare inopinatamente il gradasso.”Peccato, però, che il rilievo sollevato da Caropposull’assenza di un giudizio comparativo all’ipotesi di vittoria prospettata da Emiliano, varrebbe anche in senso contrario. Anzi, è noto che nelle competizioni ad elezione diretta, qual è per l’appunto anche quella dei ‘governatori’, in assenza di “competitor” all’altezza del ruolo persino il 38,2% potrebbe essere sufficiente per vincere le elezioni a presidente di Regione. E potrebbe, forse, addirittura anche aumentare se gli eventuali possibili rivali di Emiliano fossero altrettanto “gradassi” quanto lui o più.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 9 Aprile 2019

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