Emiliano, D’Alema ed il gioco delle tre carte
Certo che il leader “Massimo” del Pd pugliese e nazionale dovrebbe essere davvero preoccupato per l’esito delle primarie in Puglia, poiché l’altra mattina, non soltanto si è mosso di prima ora per incontrare il sindaco di Bari nonché presidente regionale del Pd, Michele Emiliano, ma è addirittura andato a trovarlo al primo piano del Palazzo di corso Vittorio Emanuele. Chiaramente, stiamo facendo riferimento all’incontro “privato” (con tanto di auto blu, lampeggianti e scorta) che Massimo D’Alema ha avuto martedì scorso a Bari con il sindaco Emiliano ed il capogruppo del Pd alla Regione, Antonio Decaro. Un incontro che, evidentemente, non sarà stato soltanto una semplice visita di saluto ad Emiliano e De Caro da parte di D’Alema, che potrebbe, invece, essersi precipitato a Bari per la necessità di incontrare personalmente il presidente ed il capogruppo pugliese del suo partito, il Pd, in vista delle consultazioni politiche della prossima primavera. Però, come è noto, prima delle politiche si svolgeranno le primarie del centrosinistra, per la scelta del candidato Premier di questa coalizione. E questo potrebbe essere stato il vero motivo che ha indotto D’Alema a venire di corsa a Bari a parlare con il politico del Pd che, pur essendo stato da lui optato dalla magistratura e lanciato direttamente sulla poltrona di Primo cittadino, in questi anni gli ha dato non poche preoccupazioni, anche sul piano politico.Infatti, per D’Alema l’esito delle primarie in Puglia potrebbe essere addirittura più importante del risultato stesso delle politiche, in quanto alle primarie del centrosinistra della nostra regione si potrebbero giocare i destini politici non soltanto di alcuni parlamentari locali del Pd, ma anche quelli di autorevoli figure nazionali del partito, a cominciare dallo stesso D’Alema, che proprio in Puglia ha costruito sin dagli anni Ottanta, quando fu nominato da Enrico Berlinguer commissario regionale del Pci, il suo principale feudo correntizio.E questo perché D’Alema non può permettersi nelle primarie pugliesi di vedere il suo candidato, Pierluigi Bersani, non attestarsi saldamente in testa nella sfida interna al centro sinistra. Infatti, la responsabilità di un’eventuale vittoria striminzita di Bersani nelle primarie pugliesi o, peggio ancora, una sua sconfitta nei confronti del rappresentante del Sel, Nichi Vendola, o dell’altro candidato temibile del Pd, Matteo Renzi, non potrebbe non avere ripercussioni sullo stesso D’Alema che, se ciò accadesse, verrebbe fortemente ridimensionato nel peso politico interno al Pd, anche nel caso di un’affermazione di Bersani a livello nazionale. Quest’ultimo, infatti, se il Puglia le primarie gli dovessero andare male, potrebbe poi essere tentato di “rottamare” lui il leader Maximo, esattamente come vorrebbe fare il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, nel caso vincesse la corsa delle primarie.In altri termini, questa volta in Puglia D’Alema, con il sostegno a Bersani, si gioca forse la partita più importante per la sua futura carriera politica, che potrebbe ancora una volta essere coronata da una poltrona di ministro o da altro prestigioso incarico istituzionale, nel caso di vittoria del centro sinistra alle politiche. Una netta vittoria alle primarie pugliesi di Bersani consentirebbe a D’Alema anche di essere determinante nelle scelte dei candidati pugliesi del Pd per le politiche del 2013. E questo potrebbe essere stato, senza molti dubbi, il vero tema dell’incontro del Presidente del Copasir con il Sindaco di Bari ed il “suo delfino” Decaro. Infatti, non è un mistero che Emiliano, dopo le vicende delle cozze pelose, miri ad un seggio parlamentare, anche se lui si affanna a sostenere il contrario, esattamente come aveva fatto nel febbraio del 2009, quando diceva che se fosse stato riconfermato sindaco non avrebbe più fatto il segretario regionale del Pd e poi, invece, si ripropose scontrandosi con Sergio Blasi e con lo stesso D’Alema. Analoga incoerenza Emiliano l’ha dimostrata quando, da sindaco appena riconfermato, pensava di soffiare la poltrona al governatore pugliese uscente, Nichi Vendola. Per questo forse D’Alema, conoscendo bene l’inaffidabilità di Emiliano e le sue velleità politiche, ha giocato d’anticipo ed è venuto personalmente a mettere subito le carte (scoperte) in tavola, per evitare che alle primarie pugliesi il presidente regionale del suo partito gli faccia qualche tiro mancino. Sempre che D’Alema sia esperto nel gioco delle tre carte almeno quanto Emiliano, per non correre il rischio di essere nuovamente raggirato.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 11 Ottobre 2012