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Emiliano e il nulla di intentato pur di avere “il potere per il potere”

I risultati delle elezioni politiche del 4 Marzo scorso hanno forse spaventato al punto tale il presidente della Regione Puglia, nonché leader della corrente di “Fronte democratico” interna al Pd, Michele Emiliano, da indurlo a lanciare un appello politico a tutti i segretari cittadini pugliesi, al segretario regionale ed ai segretari provinciali del suo partito, affinché non chiudano la cerchia delle alleanze alle forze del recinto tradizionale di centrosinistra e che rivolgano invece lo sguardo anche oltre detto steccato. Infatti, alla luce delle novità che “il tripolarismo” sta portando nella politica italiana, il governatore pugliese ha spiegato che “il Pd  non può pensare che tutto proseguirà come se niente fosse, e che quindi è possibile affrontare le prossime elezioni amministrative come dieci anni fa a Bari e come dieci anni fa alla Regione Puglia”. Quindi, per Emiliano “bisogna evidentemente rivolgersi alle altre componenti della politica pugliese”, ovvero “il M5s – ha sottolineato il governatore – o le aggregazioni civiche, anche quelle più vicine al centrodestra, per dare vita a progetti di governo che siano realizzabili”. “Altrimenti – ha evidenziato Emiliano – il centrosinistra rischia di avere una difficoltà elettorale e politica gravissima, perché si chiude in una vecchia concezione, quella del rompere il centrodestra per vincere le elezioni”. Inoltre,per Emiliano, “ora che il bipolarismo non esiste più”, occorre “unire la comunità pugliese, e anche la comunità italiana, sul progetto di governo. E questo bisogna farlo aprendosi, eventualmente, ad alleanze sia con il M5S, se qualcuno ci sta, sia con gli altri raggruppamenti politici dello scenario, se accettano i punti programmatici che il centrosinistra ritiene centrali”. “Da questo punto di vista la Regione – ha precisato il leader di Fronte dem – come istituzione che ha costruito il suo programma con questa tecnica, è a disposizione”. Emiliano ha precisato pure che il suo “partner” politico “preferito é il M5s”. “Ma – ha evidenziato – se il M5s non ci sta, non c’è nulla di male se questo lavoro viene fatto con le altre forze politiche”. “Forza Italia – ha poi proseguito il governatore – mi rendo conto ha ancora il peso dell’immagine di Berlusconi, ma credo che Berlusconi abbia compreso che, se proprio vuole bene all’oggetto del suo impegno politico, e’ necessario lasciare al centro politico italiano, e pugliese, una libertà di movimento. Una libertà di movimento che deve anche in quel caso essere di natura coalizionale”.  “Il centrodestra, analogamente al centrosinistra e al M5s –  ha concluso Emiliano – non ce la fa a vincere tutte le partite da solo, e ha bisogno di costruire progetti di governo condivisi, possibilmente basati sul metodo della partecipazione”. In altri termini, il presidente Emiliano ha invitato i responsabili del suo partito a costituire d’ora in poi, in Puglia, coalizioni a geometria variabile e che spaziano, a secondo delle convenienze, da sinistra a destra o, preferibilmente con il M5S, se questo ci sta all’accordo. “Insomma, – ha commentato in una nota il consigliere regionale Cosimo Borraccino di Si-Leu – la politica per Emiliano è un vero e proprio mercato; non importa con chi e come, l’unico obiettivo è governare”. Per cui, ha commentato l’esponente tarantino recentemente uscito dalla maggioranza alla Regione, “ritengo che abbiamo fatto bene come Sinistra Italiana/ Liberi E Uguali a passare ufficialmente all’opposizione in Regione Puglia”. E, per Borraccino, la cosa bizzarra è che Emiliano si sia addirittura spinto a dare ai suoi il seguente consiglio: “Da questo punto di vista la Regione, come istituzione che ha costruito il suo programma con questa tecnica, è a disposizione”. Ossia, in altri termini, a fare come lui che ha nominato nei posti chiave uomini della destra. E l’ultimo di questi casi, in ordine di tempo, è stata la nomina dell’ex sindaco di Bari ed ex deputato di Forza Italia, Simeone Di Cagno Abbrescia, a presidente dell’Acquedotto Pugliese. “Così – ha commentato ancora Borraccino –  sono tutti contenti e si governa meglio: cioè, senza una bussola, senza una rotta, senza un fine preciso”. Però, ha sottolineato Borraccino , per Emiliano “l’importante è avere in mano il potere”. Considerazione, quest’ultima, che ha indotto Borraccino a chiedere “ai consiglieri regionali e alle forze politiche di Sinistra di prendere definitivamente le distanze da questo mercimonio politico a cui Emiliano vuole ridurre la politica”, invitando in particolar modo “la Sinistra tutta” a passare “all’opposizione di questo governatore, ormai smarrito e disorientato”, al fine di “non offriamo ai giovani pugliesi e alle persone per bene questo triste spettacolo, senza reagire”. Infine, Borraccino ha ricordato con evidente ironia: “Direbbe il Guicciardini: “O Franza o Spagna, purché se magna!”. Un commento negativo all’appello di Emiliano di dar vita a scenari politici condivisi con il M5S o, in alternativa, con il centrodestra è giunto anche da gruppo consiliare di Fi alla Regione che, in una nota di totale respingimento della proposta, ha rilevato: “Le sue dichiarazioni deliranti certificano solo l’irreversibile  crisi in cui versa la sua maggioranza politica, l’arrivo al capolinea del suo governo regionale e lo consacrano leader naturale dei 5 Stelle”, facendo rilevare che è alquanto sorprendente il fatto che Emiliano pensi, oltretutto, “di trovare udienza a destra quando dice che preferirebbe accompagnarsi con le nuove stelle del firmamento?” In realtà, per 4 esponenti di Fi in Consiglio regionale, il governatore con tali “proposte indecenti”  non fa altro che “offende tutti i cittadini” senza però sedurre praticamente nessuno, “se non pochi poltronisti accaniti”. Nessuna risposta o reazione ufficiale, al momento della stesura del presente servizio, è stata data dai vertici del Pd pugliese all’appello di Emiliano di effettuare coazioni a geometria variabile. Invito, questo, è in totale disaccordo con la linea nazionale di tale partito che, come è noto, a livello centrale ha deciso in modo pressoché unanime di non fare alleanze né con i “5 Stelle”, né con il centrodestra. Quindi, non è difficile immaginare che dopo l’assemblea nazionale del Pd, del 4 Aprile prossimo, qualcosa possa cambiare in Puglia alla guida di tale partito. Vedremo che succederà anche a seguito di questo recente appello di Emiliano ai dirigenti pugliesi del suo partito, a non lasciare prossimamente nulla di intentato pur di avere “il potere per il potere”.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 29 Marzo 2018

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