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Emiliano è sicuro di vincere anche senza il partito di Renzi

Con o senza il sostegno del partito di Matteo Renzi alla sua riconferma a Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano è convinto di vincere comunque alle regionali della prossima primavera. Anche se il centrodestra questa volta, diversamente dalle precedenti regionali, si presentasse unito nella competizione elettorale. Fatto, quest’ultimo, che invece proprio in queste ultime ore appare quasi impossibile, visto che il leader della Lega, Matteo Salvini, per la Puglia sta ponendo una pregiudiziale sul nome del candidato governatore scelto dagli alleati di Fratelli d’Italia, ossia su Raffaele Fitto. Ma, tralasciando la contesa tra Salvini e Giorgia Meloni, vediamo le ultime esternazioni del governatore uscente sul pronostico delle prossime regionali, alla luce di ciò che sembrerebbe profilarsi in Puglia tra le forze politiche che a livello nazionale formano la coalizione “giallo-rossa” che sostiene il governo “Conte 2”. Emiliano, al termine della sua audizione  alla Camera sull’ex Ilva di Taranto, ha dichiarato con convinzione che in Puglia, anche con il centrodestra che si presenta unito e le eventuali candidature  autonome di Italia Viva e M5S alla Presidenza della Regione, “non c’è partita, vinceremo lo stesso”, perché “le polemiche dei renziani mi hanno fatto guadagnare 6-7 punti”. Infatti, il governatore uscente di centrosinistranon crede che le tensioni presenti nella maggioranza nazionale di governo potranno avere un effetto sulle elezioni regionali in Puglia. Per cui Emiliano ha affermato: “La comunità pugliese è molto unita e compatta, abbiamo dato vita a una coalizione per la Puglia che è molto più ampia del centrosinistra classico, è una coalizione che rispetta chi in questo momento non si è ancora inserito, mi riferisco a Italia Viva, ma non abbiamo timore dell’eventualità che decidano di non stare con noi, perché siamo convinti di rappresentare quella parte non leghista della regione che è la stragrande maggioranza dei pugliesi”. Quindi, Emiliano ad un eventuale passo indietro, come richiesto espressamente da Italia Viva per compattare la coalizione di centrosinistra, non ci pensa minimamente, perché “i sondaggi che abbiamo – ha dichiarato il governatore – sono tutti molto positivi, quindi almeno allo stato non mi pare che ci sia nessun problema, almeno da questo punto di vista”. Ciò detto, ci ha tenuto ha sottolineare il Presidente uscente della Regione Puglia, “la mia idea di andare con coalizioni separate tra quella per la Puglia e M5S, per i sondaggi che abbiamo, mi pare corretta nel senso che in questo modo sia M5S che noi possiamo avere un grosso risultato”. Inoltre Emiliano, nel caso di vittoria da ‘separati’ alle regionali, ha ipotizzato che in Puglia, tra il centrosinistra da lui guidato ed il M5S capeggiato da Antonella Laricchia, “dopo le elezioni potrebbe essere interessante fare un esperimento politico nel quale si potrebbe anche governare insieme”. Infatti, ha sostenuto il governatore, “quella delle due coalizioni che vince avrà il Presidente, ma l’altra potrebbe stare nel governo”. Ma quest’ultima affermazione del governatore uscente fa sorgere il sospetto che Emiliano si contraddice, in quanto dimostra di non essere poi così sicuro di essere lui a vincere le regionali, visto che nel suo discorso lascia aperta la porta alla possibilità che possa essere anche la candidata del M5S a vincere. Quel che invece è certo che Emiliano esclude la vittoria del candidato governatore di centrodestra. In realtà Emiliano, nel prosieguo del discorso, subito dopo fuga ogni dubbio sul possibile vincitore, in quanto ha affermato: “Non avrei nessun problema, l’ho già fatto cinque anni fa, nominando in giunta alcuni assessori M5S”. E “certo”, prosegue il presidente della Regione Puglia, “dovrebbe essere un processo politico basato anche su una condivisione del programma, nulla ci vieta anche nella fase elettorale di confrontare i programmi tra la coalizione per la Puglia e il M5S per fare in modo che siano quanto più omogenei possibile”. In definitiva, Emiliano con tali affermazioni lascia intravedere la possibilità di una sorta di “patto” pre-elettorale di “non belligeranza” tra lui ed il M5S, in modo da poter successivamente al voto allargare la coalizione di maggioranza ai pentastellati e, quindi, ridurre contestualmente il fronte delle opposizioni. Se così fosse, questo sarebbe un messaggio elettoralmente assai pericoloso per il M5S, perché sostanzialmente Emiliano, così esprimendosi, mina verosimilmente a drenare elettori pentastellati, tendenzialmente non di centrodestra, per catturarli alla sua coalizione. Infatti, che interesse più potrebbero avere molti elettori potenzialmente del M5S a votare tale formazione, qualora all’orizzonte si profilasse un accordo di maggioranza con la coalizione che maggiormente potrebbe sconfiggere il centrodestra? Ma, in caso di vittoria di Emiliano, a preoccuparsi di un possibile ed eventuale successivo ingresso in maggioranza del M5S dovrebbero essere anche le odierne componenti della cordata di Emiliano che, se così fosse, dopo il voto sarebbero sicuramente sacrificate nella spartizione dei posti di governo e sottogoverno. Come d’altronde è già avvenuto nel corso della Legislatura regionale che sta per concludersi, quando Emiliano ha fatto spazio in Giunta ad esponenti eletti nel 2015 nelle fila del centrodestra o provenienti da quell’area e poi approdati alla “corte” del vincitore. E ciò, a discapito sicuramente di uomini e forze politiche dell’originaria coalizione elettorale. Esempi emblematici al riguardo sono – come è noto – l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Stea (ex Ncd-Area Popolare), ed il presidente di Aqp, Simeone Di Cagno Abbrescia, già sindaco di Bari del centrodestra ed ex deputato berlusconiano. Però, è vero anche che Emiliano, una volta incartata la vittoria, potrebbe regolarsi nel modo che nella circostanza più gli potrà sembrare conveniente. Infatti, scorrendo la carriera politica di Emiliano, non è difficile accorgersi che al centro di ogni sua competizione elettorale ha sempre messo se stesso piuttosto che i programmi e progetti politici. Per cui non ci sarà nulla di cui effettivamente meravigliarsi, se anche per la sua prossima tornata elettorale sarà lo stesso.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 14 Febbraio 2020

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