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Emiliano in pista per le primarie anche in Liguria e Lombardia

Il governatore pugliese, Michele Emiliano, per le primarie Pd del 30 Aprile prossimo sarà in pista anche in cinque collegi della Lombardia ed uno della Liguria. Infatti, ad ammettere il nome di Emiliano sulla scheda delle primarie di tre collegi di Milano, a quello di Como e di Sesto-Cinisello ed in uno ligure del savonese, è stata la Commissione nazionale del congresso del Pd, che ha respinto il ricorso del governatore con il quale si chiedeva la riammissione in tutti di collegi di Liguria e Lombardia, però lo ha riammesso nei soli collegi dove le firme erano state raccolte, come da regolamento. La decisione di escludere il nome di Emiliano dalle schede di Liguria e Lombardia era stata presa alla fine della scorsa settimana dalla stessa Commissione dopo che la mozione del governatore della Puglia non aveva raccolto il numero minimo di cinquanta firme in almeno la metà delle province di ciascuna delle due citate regioni. Però, dopo il rinvio di martedì sera, è poi arrivata la mediazione tra i vari componenti della Commissione che all’unanimità hanno deciso di far correre Emiliano in dette regioni almeno nei collegi dove è riuscito a raccogliere le firme sufficienti per la presentazione della mozione congressuale. A commentare positivamente la decisione è stato lo stesso presidente della Regione Puglia che, con una nota, ha dichiarato: “La prima bella notizia è che la nostra mozione sarà presente in tutta Italia. La seconda, è che il 30 aprile possiamo davvero costruire un’alternativa al renzismo: basteranno 2 euro per cambiare il partito democratico, riavvicinarlo alla gente”. E, infine, ha ricordato Emiliano nel comunicato: “Tutti possono votare, anche i sedicenni e gli stranieri residenti in Italia”, concludendo: “Insomma il Pd può tornare ad essere ciò che avevano sognato”. Ma il pezzo forte della giornata di mercoledì dello sfidante pugliese di Matteo Renzi ed Andrea Orlando è stata l’intervista rilasciata da Emiliano a margine di una manifestazione della Uil Puglia a Bari, dove, rispondendo alle domande di alcuni cronisti che  gli hanno chiesto se dopo le primarie c’é un piano per ricompattare il partito, ha affermato: “Io non mi sposterò di un millimetro dalle mie convinzioni. Quindi se la gestione del partito dovesse essere uguale a quella del passato, sarò all’opposizione netta di chiunque dovesse ripetere i fallimenti del passato”. Nel corso della stessa conferenza stampa improvvisata a margine dell’incontro della Uil Puglia a cui ha partecipato il presidente della Puglia, lo stesso sempre con chiaro riferimento alla gestione Renzi del Pd ha dichiarato: “E’evidente che il Pd è oggetto di una appropriazione a fini personali da parte di qualcuno” che “sta provando a portare a termine questo disegno. Viceversa sia io che Orlando stiamo provando a vedere se il Pd, cambiando gestione, possa ancora vincere le elezioni ed essere ancora il punto di riferimento della società italiana”, sottolineando che si tratta quindi di “due visioni diverse” del partito: “una basata sull’interesse personale, l’altra sull’interesse generale”. Poi, parlando della campagna congressuale in corso, Emiliano ha commentato: “Purtroppo pochissimi sanno che sono in corso le primarie del Pd: lo sanno solo gli strettissimi militanti del partito e questo sta determinando una campagna elettorale innaturale, surreale”. “Non solo molto breve – ha aggiunto il governatore – ma intervallata dalle festività pasquali, e che si sta concludendo ancora peggio di come era cominciata”. Infatti, ha proseguito Emiliano: “Addirittura negando quei confronti agli avversari, come se si trattasse di una elezione tra nemici”, per concludere sull’argomento dicendo che “in realtà chiunque dovesse diventare segretario dovrebbe avere interesse a creare attenzione attorno al Congresso per dare forza al Pd”. Da non dimenticare, poi, che Emiliano, a seguito dell’infortunio subito un paio di settimane fa al tendine d’Achille della gamba destra, è stato costretto a limitare notevolmente i suoi spostamenti ed i ritmi della sua campagna elettorale congressuale e che uno dei suoi due sfidanti per la segreteria, il ministro  Orlando, per tale ragione aveva lanciato l’idea di un rinvio della consultazione ai gazebo fissata per la fine di questo mese. Però, come è noto, tale disponibilità è stata negata dall’organizzazione dell’altro sfidante, Renzi per l’appunto, che per varie ragioni organizzative ha ritenuto non rinviabile la data già fissata delle primarie, imponendo così al governatore pugliese di proseguire la propria campagna propagandistica per la segreteria del Pd da convalescente. Ed è questo gesto di galanteria del ministro della Giustizia nei confronti di Emiliano che può aver forse ispirato la domanda di chi, nel corso dell’improvvisato  “faccia a faccia” con i cronisti, ha chiesto al governatore pugliese se dopo le primarie potrà esserci nel partito una convergenza con Orlando, che é anche in corsa per la guida del Pd contro Renzi. E la risposta di Emiliano è stata che se Orlando “sarà conseguente a questa totale presa di distanza” da Renzi, “sia pure tardiva” – ha sottolineato lo sfidante pugliese – allora “nulla vieta di lavorare insieme”. “Tutto dipende – ha poi spiegato Emiliano – dalla base politica che riterremo di esaminare congiuntamente”. Però, per il presidente della Puglia, “é chiaro ormai  che il Guardasigilli ha preso le distanze” da Renzi “in maniera quasi totale”. Infatti, ha esclamato: “ E me ne sto accorgendo persino dalle dichiarazioni di Orlando, che è ancora il ministro di un governo molto influenzato da Renzi”. E, continuando, a margine dell’evento della Uil Puglia Emiliano ha inoltre dichiarato: “Ho ribadito in questa Conferenza organizzativa della Uil Puglia, che tutte le nostre aspirazioni di cambiamento della società italiana non possono essere imposte dall’alto, da uomini soli al comando, ma devono essere condivise

e frutto di un lavoro politico dei partiti, della società civile e dei corpi intermedi che la esprimono”. Infatti, lo stesso ha poi chiarito che, per lui, condividere le scelte “significa cambiare

metodo rispetto a quello che è accaduto negli ultimi mille giorni di governo, e tornare alla governance del Paese prevista dalla Costituzione repubblicana salvata dal referendum del 4 dicembre”. “Si tratta di cose semplici – ha rilevato ancora Emiliano – che davamo per scontate solo pochi anni fa e che adesso invece siamo costretti a difendere”. “E le difenderemo – ha concluso definitivamente il governatore – con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la nostra passione”. Ad un cambiamento radicale del partito ha fatto cenno ieri anche il ministro Orlando a margine di un incontro a Trani in vista delle primarie, a cui è anch’egli candidato. Infatti, il ministro della Giustizia ha detto; “Dobbiamo cambiare radicalmente il Pd, che non può essere fatto di persone sole al comando”, aggiungendo: “penso che debba tornare a essere una forza inclusiva, pluralista e in grado di recuperare pezzi di società che in questi anni si sono allontanati da noi”. e alla domanda sul perché, in Puglia, gli elettori debbano preferirlo al candidato pugliese, Orlando ha risposto che “il prossimo 30 aprile non si vota per la presidenza della Regione Puglia, ma per la segreteria del Pd e i pugliesi che si riconoscono in una piattaforma che guarda alla ricostruzione del centrosinistra, a una trasformazione profonda del Pd, senza inseguire l’impostazione grillina, credo che si possano riconosce nella mia proposta politica”. “La mia – ha precisato il Guardasigilli – é una visione di partito fatto da un segretario che lo dirige e un gruppo dirigente che sia in grado di dare un contributo e che venga dalle esperienze più diverse, dal mondo delle professioni, delle imprese e dei settori più umili”. Come dire che, sotto certi aspetti, lui è più affidabile, come futuro segretario del Pd, non solo di Renzi, ma anche del pugliese Emiliano.     

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 20 Aprile 2017

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