Cronaca

Emiliano invitato in “zona Cesarini” dal Governo

In ‘zona cesarini’ il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è stato convocato a Taranto alle ore 12 di oggi,  per incontrare in Prefettura il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. A dare la notizia è stato lo stesso governatore pugliese che, attraverso il proprio profilo su Facebook e Twitter, ha annunciato nella tarda mattinata di giovedì 28 luglio di essere stato convocato per il giorno dopo a Taranto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, per incontrare il premier che, come è noto, sarà presente nel capoluogo ionico per l’inaugurazione del Museo archeologico nazionale e, successivamente, incontrare una delegazione di operai dell’Ilva a seguito della recente conversione in legge del decreto del Governo che mette al sicuro il futuro dell’azienda siderurgica più importante d’Europa. “Ho appena ricevuto da sottosegr. #DeVincenti convocazione c/o Prefettura Taranto per incontro ore 12.00 con Pres.del Consiglio @matteorenzi” – ha scritto telegraficamente sui social il presidente Emiliano appena è stato avvisato dell’invito ad essere presente nella città ionica per l’arrivo del Capo del governo. Infatti, come riferito in un nostro apposito servizio apparso nell’edizione di ieri, era stato lo stesso Emiliano, mercoledì  mattina, a comunicare ai media di non essere stato avvertito dell’arrivo per venerdì del premier in Puglia. Quindi, avendo fatto presente ciò, Emiliano aveva escluso che in tale occasione si sarebbe potuto addivenire alla firma del “Patto per la Puglia” tra Regione e Governo centrale e che lo stesso Renzi aveva annunciato di essere pronto a sottoscrivere già nei quindici giorni successivi alla sua venuta a Bari di metà maggio, quando fu sottoscritto con il Primo cittadino di Bari, nonché sindaco metropolitano, il “Patto per l’Area metropolitana barese” che porterà nei prossimi anni un finanziamento straordinario totale di 231 milioni di  euro al nuovo Ente metropolitano di via Spalato, per la messa in cantiere di una serie di progetti che riguardano diverse realtà della provincia di Bari. Mentre per la firma dell’analogo “Patto” del Governo con la Regione Puglia si è ancora in attesa nonostante  gli atti siano “pronti da tempo”, come lo stesso Emiliano ha dichiarato quando, mercoledì scorso, aveva reso noto di non essere stato preavvertito dell’arrivo del premier a Taranto. Ora, però, non sappiamo se Renzi, oltre a far convocare in “zona cesarini” il governatore pugliese nella città ionica, non gli riservi anche qualche altra sorpresa, decidendo di spiazzare Emiliano anche nelle previsioni per la firma del “Patto” che, secondo quanto affermato – sempre lo scorso mercoledì – dal Presidente della Regione, potrebbe avvenire a settembre, se il Governo dovesse rendersi disponibile in tal senso. Per ironizzare sull’invito tardivo del Governo ad Emiliano è stata diffusa una nota del gruppo regionale dei “Conservatori e Riformisti” che, facendo seguito ad una del giorno prima con cui già si evidenziava il danno procurato ai pugliesi per i ritardi nella sottoscrizione del “Patto” a causa delle beghe interne al Pd tra Emiliano e Renzi, adesso auspica una tregua fra i due esponenti istituzionali, per altro dello stesso partito, affinché si addivenga quanto prima alla sottoscrizione dell’atto che nei prossimi anni dovrebbe far arrivare in Puglia fondi straordinari per circa due miliardi di euro. “Sono stati di buon auspicio i panzerotti che abbiamo offerto al presidente Emiliano perché li donasse al premier Renzi nel tentativo di ricomporre una frattura istituzionale che sta danneggiando la Puglia” – hanno affermato i 5 consiglieri regionali di Cor (Zullo, Congedo, Manca, Perrini e Ventola) nell’apprendere la notizia dell’incontro di oggi a Taranto tra Emiliano e Renzi. Infatti, – proseguono nel comunicato i “fittiani” – i panzerotti, secondo loro, “hanno fatto rinsavire il premier Renzi che, in zona cesarini e attraverso il sottosegretario De Vincenti ha invitato il presidente Emiliano”. Il “non invito” sarebbe stato per i rappresentanti regionali di Cor “uno sgarbo che il premier stava facendo in primo luogo a tutti  i pugliesi, che subiscono la contrarietà del governo centrale per colpa di beghe politiche tutte interne al Partito democratico e che vedono Renzi ed Emiliano contendersi una leadership politica che stava assumendo i contorni dell’assurdo, per i danni  provocati alla Puglia”. Ora, però, i 5 esponenti  “fittiani” sperano pure “che i panzerotti facciano rinsavire anche il presidente Emiliano” e che quest’ultimo rimandi gli “scontri” nelle assemblee del Pd, impegnando Renzi a ritornare il prima possibile a Bari, per la firma del “Patto per la Puglia”. E concludono la nota  ricordando che “La nostra regione ha bisogno degli importanti investimenti previsti e i pugliesi meritano, da entrambi, un po’di rispetto” in quanto “cittadini” e non evidentemente di “iscritti del Pd”. Fin qui le dichiarazioni del gruppo di Cor alla Regione. Ma il leader di tale formazione politica di centrodestra, l’eurodeputato Raffaele Fitto, con una sua nota in aggiunta ha mosso ulteriori rilievi. Infatti Fitto, pur ribadendo l’inaccettabilità e l’assurdo dei comportamenti tra Emiliano e Renzi che continuano “a scontrarsi sulla pelle dei pugliesi”, l’aspetto più grave del governo Renzi è il grave deficit di risorse destinato alle regioni meridionali. Infatti, riferisce ancora l’europarlamentare di Maglie (Le), “Il primo maggio il Cipe ha assegnato 1 miliardo di euro per il settore della Cultura.  Gli interventi regionali ammontano a 770 milioni di euro di cui 250 al Sud e 520 al Centro-Nord. La delibera prevede inoltre finanziamenti per 230 milioni di euro a progetti interregionali”. Di tale stanziamento, ha chiarito Fitto nella nota, “alle Regioni del Sud vanno solo il 33% delle risorse rispetto all’80% previsto per legge” ed “alcune regioni come Calabria, Basilicata, Sicilia, Trentino alto Adige, Valle d’Aosta Marche non va neanche un euro”, precisando inoltre che “alla Puglia vanno solo 25 milioni di euro (cinque a Bari e 20 alle Isole Tremiti)  contro, per esempio, i 100 della Toscana, i 185 della Campania, i 105 dell’Emilia e i 134 del Lazio”. Quindi, si chiede il leader di Cor a conclusione della nota, “visto che è la legge, e non qualche gufo, che parla dell’80% per il Sud perché il governo Renzi ha deliberato in tal senso?” Ed in fine, al riguardo, suggerisce al presidente Emiliano che, “anziché litigare per inutili tatticismi politici” perché “non dice” qualcosa in tal senso, “ammesso che lo sappia”. Per cui, termina Fitto, a Taranto “tra un taglio di nastro e qualche autocelebrazione sarebbe gradita una risposta”. Ma è probabile che, oggi, nel capoluogo ionico proprio su questo argomento Emiliano e Renzi possano trovarsi d’accordo nel tacere entrambi. Infatti, diversamente si riaprirebbero i “fuochi” e la tanto auspicata sottoscrizione (anche da Fitto & C.) del “Patto per la Puglia” sarebbe destinata verosimilmente ad attendere ancora per molto tempo, prima di potersi avverare.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 29 Luglio 2016

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