Cronaca

Emiliano “legittima” il programma del nascente governo M5s-Lega ma sconcerta il Pd

Alla vigilia dell’assemblea nazionale del Pd per decidere se celebrare un nuovo congresso che scelga il successore del dimissionario Matteo Renzi o confermi a segretario il reggente, Maurizio Martina, o indichi un altro nome, il governatore pugliese e leader di “Fronte democratico” la corrente di minoranza interna al partito, Michele Emiliano, in un’intervista al Tg24 di Sky, ha dichiarato di “condividere” sostanzialmente il contratto di governo stipulato tra Luigi Di Maio (M5S) e Matteo Salvini (Lega)e, quindi, quasi di tifare per il costituendo governo “giallo-verde”. Infatti, su Sky Emiliano ha dichiarato: “Ho letto il programma e l’avrei sottoscritto dalla prima all’ultima clausola. Nella sostanza e nella forma è compatibile con il programma della Puglia e compatibile con istanze di progresso. Il M5S non ha niente a che fare con Orban. Il Pd poteva stare al tavolo e contribuire a scrivere quel programma, ma Renzi non ha voluto”. Inoltre, il governatore pugliese nell’intervista ha confermato critiche ed accuse al suo partito e, in particolare, all’ex segretario-premier, Matteo Renzi, affermando: “Il Pd e il governo Renzi hanno fatto un errore politico: favorire l’intesa tra due leader, Di Maio e Salvini, che ora vivono una classica situazione di non ritorno e il governo devono farlo per forza. Il Partito democratico ha spinto il M5S nelle mani di un partito di destra, è stata una catastrofe del Pd”. Emiliano non fa il catastrofista: “Mi auguro che questo governo nasca, meglio così di un nuovo voto. Certamente non è il mio governo, speravo in una sintesi ardita e appassionante Pd-M5S”. In conclusione, poi, Emiliano ci ha tenuto ha sottolineare che per lui “i partiti sono solo dei mezzi e non sono dei fini” e che combatterà fino all’ ultimo delle sue forze “per strappare il Partito Democratico all’ ipotesi che diventi il successore di Forza Italia nello schema politico italiano”. “Il Partito Democratico – ha rilevato in fine il governatore pugliese –  è l’erede del Partito Comunista, della Democrazia Cristiana, del Partito socialista, è un partito della sinistra europea e non potrà mai diventare il partito delle banche, dei petrolieri o delle persone che attutiscono le responsabilità dei potenti a scapito dei più deboli”. Parole e frasi che non sono passate inosservate all’interno del Pd nazionale, tanto che hanno già scatenato le reazioni di alcuni autorevoli esponenti del partito e che, verosimilmente, finiranno anche nella discussione che si svolgerà in assemblea nazionale. Intanto, tra i primi a reagire alle dichiarazioni di Emiliano al Tg24 di Sky è il ministro uscente allo Sviluppo economico, Carlo Calenda, che su Twitter ha scritto: “Un signore che inneggia al programma di Governo di Lega/M5s, che fa campagna per loro, che accusa il Governo Pd di essere corrotto e responsabile delle morti in Ilva, ma non ha la dignità di andarsene perché altrimenti perde la poltrona deve essere mandato a casa. Indecente”.  Meno dura, ma non di certo meno significativa la presa di posizione la vice-presidente dei senatori del Pd a Palazzo Madama, Simona Malpezzi, che ha commentato: “E’ davvero stupefacente che Michele Emiliano affermi di condividere il contratto di governo tra M5S e Lega. Se lo ha letto, vorrei sapere se condivide la parte che riguarda gli asili e le discriminazioni nei confronti dei bimbi stranieri. Vorrei sapere se condivide, lui uomo e governatore del Sud, l’insignificante programma sul Mezzogiorno. Vorrei sapere se lui, uomo delle istituzioni, condivide la parte che riguarda la democrazia parlamentare e il vincolo di mandato. O se lui, che e’ stato magistrato, condivide la parte sulla giustizia. Io mi auguro che non l’abbia letto e che le sue siano dichiarazioni superficiali. Se cosi’ non fosse mi chiedo come lui possa militare nel Pd. Quel contratto con il nostro partito non ha nulla a che vedere”. Anche il deputato Emanuele Fiano del Pd, intervenendo su Facebook, alle dichiarazioni di Emiliano ha reagito scrivendo: “Caro #MicheleEmiliano scrivo queste parole non perché io chieda chissà quale provvedimento nei tuoi confronti, ma perché penso che la politica abbia bisogno di chiarezza e responsabilità verso chi rappresentiamo, verso quei milioni di persone che votano per il tuo partito, che non capiscono la tua incoerenza, sei tu che devi decidere quali siano le tue idee e quali principi vuoi rappresentare”. Ed ancora Fiano: “Io capisco che a volte differenziarsi voglia dire essere; capisco dire non mi piace quel segretario o quell’altro, capisco chiedere un cambio di linea e di persone; ma non capisco cosa significhi stare nel Pd e sottoscrivere un programma che e’ il nostro contrario”. Per poi concludere: “Quindi visto cosa hai dichiarato, spiegaci esattamente cosa ancora ti trattiene tra chi sostiene valori profondamente diversi, cioè noi. Perché per stare insieme, pur nella diversità, servono valori comuni in cui credere”. E che questa volta Emiliano possa essere andato davvero fuori le righe con il suo “tifo” per il M5S lo dimostra il fatto che uno dei suoi uomini di punta della corrente “Fronte dem”, Domenico De Santis, che è uno dei due vice presidenti nazionali del partito, è intervenuto con una nota per minimizzare quanto dichiarato dal governatore pugliese a Sky, chiedendo di porre fine alle polemiche in corso, abbassando i toni e ritrovando lo spirito di squadra che dovrebbe caratterizzare il loro partito. Per De Santis, infatti, “Il senso complessivo dell’intervista di Michele Emiliano a Sky é inequivocabile”, ossia che l’area Pd che fa capo ad Emiliano da mesi ha lavorato per evitare il governo giallo-verde, tant’è – ha sottolineato –  che aveva proposto il dialogo Pd-M5s. “Emiliano – ha dichiarato De Santis – ha semplicemente evidenziato che nel contratto Salvini-Di Maio vi sono cose condivisibili con il programma di governo della Regione Puglia”. Quindi, per lui, il problema sarebbe solo “una singola parola travisata”. Peccato, però, che finora nessuno di coloro che nel Pd sono rimasti sconcertati dalle affermazioni di Emiliano a Sky abbia fatto notare che financo il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi (che con Lega è alleato nel centrodestra ed ha dato l’ok a Salvini a formare il governo con Di Maio) ha preso le distanze dal nascente governo giallo-verde, criticando duramente il programma di governo riportato nel “contratto Di Maio-Salvini”. Per cui, nonostante i chiarimenti di De Santis, difficilmente nel Pd toni alti e le polemiche cesseranno. Anzi, queste forse sono solo quelle iniziali.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 19 Maggio 2018

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