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Emiliano messo a “tappeto” da Vendola per le sue “allucinazioni” da complotto

Che il presidente della Regione Puglia, nonché leader della corrente “Fronte democratico” interna al Pd, Michele Emiliano, sia un realistico sognatore politico è noto da tempo, ma che fosse un visionario no. Infatti, ad accusare sostanzialmente il governatore pugliese di “visioni” politiche irrealistiche è stato il suo predecessore alla guida della Puglia, Nichi Vendola, che, con riferimento ad un presunto “complotto” tra lui e l’ex-segretario-premier Matteo Renzi e denunciate la scorsa  settimana proprio dallo stesso governatore, ha affermato: “Michele Emiliano, chiuso nel suo castello di proclami e di chiacchiere roboanti, assediato dai suoi fantasmi e dalle sue fobie, mi tira per i capelli in una polemica che appare tanto delirante quanto ridicola. Un giorno mi accusa di complottare con Renzi per farlo perdere alle prossime regionali. Il giorno dopo mi accusa di complottare addirittura con Salvini, sempre per farlo perdere”.“Poi – ha continuato Vendola – mi sfida a decidere, io e lui insieme la data delle primarie pugliesi per le regionali, come se io e lui fossimo i padri-padroni di una coalizione politica” ed “oggi mi lancia addosso l’insinuazione calunniosa che io possa agire per conto delle lobby dei rifiuti. Questo è il suo metodo di concepire la lotta politica, trascinando il dibattito pubblico verso una deriva di fango, di bugie, di volgarità”. “Mi rammarico – ha proseguito l’ex governatore pugliese – di aver sostenuto politicamente chi oggi sta tradendo le ragioni del Sud, sottoscrivendo il patto con la Lega di Salvini (altro che complotto!) sulla cosiddetta secessione dei ricchi”. E, in conclusione, Vendola si rammarica anche “di aver voluto bene ad una persona così incapace di lealtà e di rispetto verso le altre persone” e, quindi, verso di lui, che “per molteplici ragioni, antiche e recenti” desidererebbe “semplicemente non essere più lo schermo su cui quest’uomo alterato proietta le proprie allucinazioni”. Parole dure, queste ultime, che rendono bene l’idea di quanto tesi, ormai, siano i rapporti non solo sul piano politico, ma verosimilmente anche su quello personale, all’interno del centrosinistra tra Emiliano ed alcuni dei suoi alleati e “grandi” sostenitori alle regionali del 2015. Però, ultimamente, a proferire parole pesanti contro il governatore pugliese non è stato solo Vendola, che – come riportato – ha risposto duramente ad una sua chiamata in coreo destituita di fondamenta, ma ci sono anche le recenti affermazioni  che il segretario del Pd di Castellaneta (Ta) e consigliere comunale cittadino, Gianni Di Pippa, ha fatto nel corso del suo applauditissimo intervento  all’Ergife di Roma, in occasione della Convenzione nazionale del Pd, alla presenza dei candidati alla segreteria nazionale che lo ascoltavano in prima fila, in qualità di unico delegato pugliese della corrente di Roberto Giachetti. Infatti, ha dichiarato Di Pippa: “Ha ragione Martina nel dire che gli avversari sono fuori da qui, ma in Puglia ce l’abbiamo anche dentro”. “Un governatore – ha ricordato l’esponente giachettiano pugliese – che mentre noi difendevamo i decreti del Pd lui faceva ricorso contro, e che partecipava alle elezioni sostenendo candidati di Forza Italia contro quelli del Pd, come nel mio Comune prima per il sindaco e poi per il presidente della Provincia”. E, rivolgendosi al candidato alla segreteria nazionale sostenuto in Puglia da Emiliano, il segretario del Pd di Castellaneta ha poi affermato: “a Zingaretti dico stai attento quando poi viene a Roma a parlare di sinistra, e l’invito a venire in Puglia ma non accompagnato da Emiliano che ha distrutto il Pd”, chiedendo al prossimo
segretario nazionale, inoltre, “di commissariare il segretario regionale, Lacarra, per la sua sesquipedale inadeguatezza che oggi vorrebbe farci fare primarie per le regionali a carnevale”. Insomma, dopo il recente “ko” del governatore pugliese da parte del predecessore per un fantomatico complotto, Emiliano a distanza di qualche ora ha subito un altro pesante affondo di risonanza nazionale anche da un esponente periferico pugliese del suo stesso partito. Per completezza di cronaca segnaliamo che la “mozione Giachetti”  ha ottenuto in provincia di  Taranto uno dei migliori risultati a livello nazionale, conseguendo il 14% del consenso dei tesserati ionici del Pd. Ossia, oltre il doppio della media pugliese riportata dall’ex vice presidente del Pd dell’Aula di Montecitorio nella passata Legislatura. Un dato, questo, che per il candidato segretario sostenuto da Di Pippa è sicuramente soddisfacente, se si considera che Giachetti in Puglia partendo non poteva contare né su pacchetti di tessere né tantomeno su big nazionali e, soprattutto, locali a suo sostegno. Quindi, non è da escludere affatto che il risultatoottenuto da Giachetti tra gli iscritti del Pd pugliese possa attribuirsi al fatto che, tra i candidati alla segreteria nazionale del partito, è stato l’unico a pronunciarsi senza mezzi termini nei confronti di Emiliano e sull’apporto significativo di quest’ultimo ai recenti disastri elettorali del Pd locale. Ma questo è un altro discorso.

 

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 5 Febbraio 2019

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