Emiliano non molla: “Il mio dovere è ricandidarmi” alla guida della Puglia
Dopo il naufragato tentativo di accelerata sulle primarie per la scelta del candidato presidente alle regionali del prossimo anno, da parte della direzione pugliese del Pd, e l’imposizione al 12 gennaio del 2020 come prima data utile per la conta ai gazebo, da parte delle altre forze della coalizione di centrosinistra con l’appoggio determinante anche alcune frange del Pd stesso, il governatore uscente della Puglia, Michele Emiliano, è ritornato nuovamente sui suoi passi, puntando d’accapo i piedi e lasciando nuovamente intendere che lui sarà comunque ricandidato “a prescindere”, come avrebbe forse detto il noto Principe partenopeo della risata (Totò), se fosse stato ancora in vita. Infatti, il Presidente della Regione Puglia, Emiliano, a margine della presentazione a Bari delle attività e degli appuntamenti programmati per celebrare il centenario dell’acqua pubblica, rispondendo alle domande dei cronisti, ha tra l’altro dichiarato: “Il mio dovere di Presidente della Regione Puglia è ricandidarmi, proseguire il lavoro. Ho la responsabilità di questa comunità e di tanti anni di lavoro nei quali il centrosinistra, da essere quasi nulla, é diventato il riferimento del grande cambiamento di questa regione. Io a questo ruolo non posso abdicare, davanti a niente”. “Dopo 16 anni di lavoro
politico, prima da sindaco poi da presidente della Regione, – ha poi commentato il governatore – capisco che qualcuno sia un po’ alle strette per quanto riguarda la ‘sopportazione’: chiedo scusa a queste persone”. Invece, ha aggiunto Emiliano: “spero che, in questi prossimi cinque anni, se vinceremo le elezioni e sono convinto che le vinceremo, il centrosinistra riesca a preparare la mia successione”, sostenendo che ad oggi, però, “questa successione é abbastanza complicata, sennò avrei volentieri passato la mano”. Mentre, per quanto attiene il rapporto ed il confronto con il centrosinistra pugliese, Emiliano si é detto “perfettamente in grado di seguirlo in queste acrobazie che – a suoi dire – la gente non capisce”. E lui, invece, crede di aver capito questo: “in fondo in fondo mi vogliono bene e vorrebbero che io riuscissi ad amare tutti, ma proprio tutti”. “Io – ha affermato, in fine, ironicamente Emiliano – mi sforzerò di farlo, sperando che alla fine il numero di quelli scontenti sia il più basso possibile”. Commentando, invece, la recente decisione di celebrare le primarie per il candidato governatore il prossimo 12 gennaio, presa al tavolo del centrosinistra pugliese (dove questa volta, a differenza di altri precedenti incontri, erano presenti tutte le anime) in contrapposizione a quanto aveva indicato appena qualche giorno prima la direzione regionale Dem, che – come è noto – aveva stabilito per le primarie il termine massimo di metà dicembre, Emiliano ha detto: “Sono felice che il centrosinistra sia unito e compatto. Le primarie post Epifania sono divertenti quanto quelle pre-natalizie e quindi andiamo avanti”. “Abbiamo fatto in passato lotte incredibili per avere le primarie e adesso – ha continuato il governatore – sembra che non le voglia fare più nessuno”. Ma, per Emiliano, “il centrosinistra è bello proprio per questo, perché è vario”. Aggiungendo: “Ho tanto affetto e tanto amore per questa comunità che da tanti anni servo. In particolare quella, così creativa e sempre in agitazione, del centrosinistra”. Per poi concludere: “Ma come voi sapete (ndr – queste) sono caratteristiche consuete (ndr – del centrosinistra) che non meravigliano nessuno”. Insomma, Emiliano non è affatto intenzionato a mollare all’interno della sua coalizione e non fa mistero della sua ricandidatura a governatore pugliese alle regionali del prossimo anno indipendentemente da quelle che potrebbero essere la decisioni della coalizione di centrosinistra su tempi e modi di celebrazione delle primarie, di cui evidentemente si sente sicuro di essere comunque il vincitore. Ed allora verrebbe da chiedersi: “A che servono più le primarie del centrosinistra, se Emiliano sarebbe comunque ricandidato?” A questo punto sarebbe preferibile, forse, che Emiliano dicesse subito alla sua coalizione: “Chi mi ama, mi segua nella mia campagna elettorale”. D’Altronde di fronte ad una tale presa di posizione non ci sarebbe nulla di cui scandalizzarsi, visto che Emiliano è governatore uscente del centrosinistra e che quelle stesse forze (interne ed esterne al Pd) che ora vogliono tirarla per le lunghe sulle primarie per la presidenza della Regione, in precedenza hanno accettato, senza nulla eccepire, il “diktat” del Primo cittadino di Bari, Antonio Decaro del Pd, di non volersi sottoporre alle primarie per la candidatura di riconferma ad un secondo mandato, come di fatto è poi avvenuto. E, quindi, cosa ci sarebbe di diverso per Emiliano rispetto ad un anno fa per Decaro? Anzi, nel caso di Emiliano la scelta di esclude le primarie, riconfermandone direttamente la ricandidatura, sarebbe ancor più obbligata, visto che per il centrosinistra pugliese sarebbe verosimilmente più difficile vincere le prossime regionali con un nome diverso da quello del governatore in carica. Certo la celebrazione delle primarie, alla luce del nuovo scenario nazionale scaturito dall’alleanza di governo tra M5s e Pd, potrebbe essere utile nel caso in cui il centrosinistra pugliese riuscisse a far partecipare al voto dei gazebo anche il M5s con un proprio candidato e, quindi, a “far digerire” ai pentastellati pugliesi il nome di Emiliano nel caso di un eventuale accordo nazionale tra M5s e Pd anche per le regionali del 2020, qualora l’esperimento in corso per le imminenti regionali umbre andasse a buon fine. Ma nel caso della Puglia è noto che per il centrosinistra alle prossime regionali, tra una coalizione a trazione Emiliano con i “5 Stelle” ed una senza, sarebbe verosimilmente quest’ultima meno problematica da gestire, sia prima che dopo le elezioni. Ma in quest’ultima ipotesi, considerata la situazione complessiva del centrosinistra pugliese, per Emiliano sarebbe forse meno problematico anche vincere le elezioni.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 9 Ottobre 2019