Cronaca

Emiliano non perde nemmeno un’occasione per criticare Renzi

 

Non si lascia sfuggire nemmeno un’occasione il neo presidente della Regione, Michele Emiliano (Pd), per punzecchiare il governo nazionale guidato dal segretario del suo stesso partito, ossia da Matteo Renzi. E questa volta l’occasione è di quelle ancor più ghiotte per il neo governatore pugliese che, intervenendo ieri, ad un convegno della Cgil a Taranto, dove erra presente anche il segretario nazionale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini, ha esordito: “Ogni qualvolta ho posto i problemi dell’Ilva e ho manifestato opinioni diverse da quelle del governo sono sempre stato accusato di aver posto una questione per puntare, in realtà, altro o che il mio scontro col governo, in realtà, era solo politico, perché i miei obiettivi erano e sono altri”, affermando: “Questa è una tesi che respingo in modo più assoluto”. “Chi mi conosce – ha poi proseguito Emiliano – sa che questo non é il mio modo di pensare e di agire. Io sono stato eletto presidente della Regione Puglia grazie a voi e a voi devo rispondere”.  “Chi dice, quindi, che i miei interventi sono tutti strumentali – ha inoltre aggiunto il governatore pugliese, alludendo evidentemente ai dissapori col premier Renzi, peraltro senza citarlo – non solo dice una cosa palesemente falsa, ma commette una gravissima scorrettezza non soltanto verso di me, ma verso l’Istituzione che rappresento. Io da presidente della Regione Puglia ho pieno titolo per parlare e per porre le questioni nell’interesse della mia regione”. E fin qui il discorso di Emiliano non fa una grinza sui motivi dei suoi interventi a difesa del territorio e della popolazione che rappresenta, se non fosse per il fatto che a margine del convegno della Cgil, discutendo con i giornalisti e con evidente allusione all’inchiesta della Procura di Potenza su Tempa Rossa, da cui – come è noto – sono scaturite le recenti dimissioni del titolare del dicastero per lo Sviluppo economico del governo Renzi, Federica Guidi, per una telefonata (intercettata nell’ambito di tale inchiesta) con cui il ministro rassicurava il proprio compagno, l’imprenditore Gianluca Gemelli, dell’approvazione di un emendamento che interessava a quest’ultimo, Emiliano ha dichiarato: “Noi abbiamo bisogno di disinquinare o di evitare l’inquinamento non solo dell’ambiente, ma anche delle istituzioni”. “Questo disinquinamento delle istituzioni – ha poi sottolineato il presidente della Regione – è un processo democratico, che va condotto con grande rigore e con grande senso della Costituzione: senza questi due elementi, sarà difficile venir fuori da una vicenda sulla quale evidentemente il Paese intero deve riflettere”. Infatti, poi, il governatore pugliese, facendo riferimento diretto alla vicenda che ha provocato le dimissioni del titolare del Mise, ha aggiunto: “Se basta così poco per ottenere un emendamento in un provvedimento legislativo, onestamente la preoccupazione è altissima”. Difatti, per Emiliano, in tale vicenda “E’ tutto talmente evidente che non ha bisogno di spiegazioni”. “C’è una telefonata – ha sottolineato Emiliano – che dice tutto e sulla quale il Paese intero deve riflettere, perché non è una questione che riguarda solo il ministro”. E qui la stoccata, ancora una volta, è rivolta direttamente al premier, che da Capo dell’Esecutivo è anche responsabile di ciò che fanno i suoi ministri, essendo stati questi scelti da lui. Come dire, quindi, che Emiliano abbia voluto ricordare che il Presidente del Consiglio risponde politicamente anche dell’operato dei suoi Ministri.  Per completezza di cronaca, ricordiamo che Emiliano nel corso del suo intervento alla manifestazione nel capoluogo ionico della Cgil ha rilanciato l’ipotesi di “de carbonizzare” la produzione dell’Ilva a Taranto, affidandosi al gas e al preridotto di ferro. E in questo senso ha anche rilanciato la sua ipotesi di portare l’approdo del gasdotto Tap da Melendugno (Lecce) a Brindisi, in modo da favorire la riconversione di due grandi poli, quali sono la centrale Enel di Brindisi e lo stabilimento Ilva di Taranto. Emiliano ha poi contestato il fatto che alla Regione Puglia si imponga il divieto di spostare o abbattere gli ulivi attaccati dalla Xylella, mentre le stesse operazioni sono reso possibili per gli ulivi che sono nelle aree interessate dal passaggio del gasdotto Tap. “Voi, che pure rappresentate milioni di lavoratori – ha poi chiesto Emiliano, rivolgendosi alla platea presente alla manifestazione della Cgil – ci riuscite?” Ed ha poi concluso l’intervento  alzando il tono della voce ed esclamando: “Eppure in Italia c’é qualcuno che ci riesce, che riesce ad imporre le sue necessità ed abbiamo visto anche come”. Strano, però, che a meravigliarsi di tutto ciò sia proprio Emiliano che in quanto ad “uscite” e “riuscite” da sindaco di Bari, come molti forse ricorderanno, non è stato di certo esente. “E per tutte – sostengono alcuni cittadini baresi – basti ricordare che nel 2009 nominò in giunta la figlia di uno dei titolare dell’impresa Dec della famiglia Degennaro”. E sappiamo pure come, poi, è andata a finire.     

 

 

 

Giuseppe Palella

 

 

 

 


Pubblicato il 2 Aprile 2016

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