Cronaca

Emiliano ora invoca Gentiloni per semplificare le procedure di espianto degli ulivi infetti

 

Il presidente della Regione, Michele Emiliano, si appella al presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni (che ad interim è anche ministro delle Risorse agricole)  per accelerare le procedure di abbattimento degli ulivi colpiti in Puglia dal batterio della Xylella fastidiosa. Secondo il governatore pugliese, infatti,  le norme attualmente in vigore, per vari impicci di natura giuridica, non consentono di estirpare rapidamente tutte le piante infette che andrebbero abbattute per evitare il diffondersi dell’epidemia anche in altre parti della Puglia, a nord delle zone già colpite. Questi ritardi – ha spiegato Emiliano  a margine di una conferenza stampa sull’Agenzia regionale per le attività irrigua e forestali (Arif) –  stanno “evidentemente provocando il rischio che, nella ormai imminente visita da parte della Unione europea, questa possa ulteriormente minacciare o applicare sanzioni. E non vorrei che qualcuno desse la responsabilità alla Puglia che, invece, si e’ mostrata molto più efficiente dello Stato nella gestione, del contrasto alla Xylella”. “Al punto che – ha sottolineato inoltre il governatore – abbiamo fatto interventi e abbattuto molti più alberi di quanti ne siano mai stati abbattuti in precedenza da commissari governativi presso la presidenza del Consiglio dei ministri”. “Questo, ovviamente – ha precisato Emiliano  – non significa che per noi l’abbattimento degli alberi è l’unica soluzione possibile, ce ne sono anche altre”. “Ma – ha concluso – l’adempimento alle leggi viene prima di tutto. Quindi ci auguriamo che, se dobbiamo adempiere a queste normative, lo Stato ci dia gli strumenti giuridici per farlo nel tempo previsto dalle direttive europee”. Però, a sorprendersi di quanto dichiarato ieri (ndr – per chi legge giovedì) da Emiliano sul “problema Xylella” è l’eurodeputato pugliese Raffaele Fitto, che con una nota ha rilevato: “È’ paradossale che proprio chi ha sabotato il Piano Siletti, che esattamente tre anni fa ordinava l’espianto degli ulivi malati di Xylella, per arginare il rischio di epidemia, ora faccia una incredibile giravolta e chieda al Governo un decreto legge d’urgenza per gestire l’esecuzione delle direttive dell’Unione Europea”. Infatti, ha aggiunto Fitto: “Se tre anni fa si fosse attuato quel Piano oggi il batterio non sarebbe alle porte di Bari e, invece, Emiliano, lo ricordiamo bene, manifestò la sua contrarietà e lodò l’azione della magistratura che sequestrava gli ulivi e impediva l’eradicazione”, ricordando che all’epoca il commento di Emiliano all’intervento di sequestro fu: “è una liberazione”. Mentre il commento dell’eurodeputato di Maglie (Le) alle recenti dichiarazioni di Emiliano sulla questione è stato: “Purtroppo è l’ennesima conferma che il Governo regionale della Puglia non solo non è in grado di fronteggiare il diffondersi del batterio, ma di avere una visione strategica del territorio. Il Salento, ormai, totalmente classificato zona infetta, è stato abbandonato al suo destino, senza che vengano definite scelte strategiche per il futuro dell’agricoltura e non solo”. Fitto ha poi annunciato il suo impegno per una legge speciale che interessi il Salento per tale problema. “Un provvedimento – ha chiarito l’ex governatore pugliese di centrodestra – finalizzato ad un piano di sviluppo che coinvolga l’agricoltura e tutte le altre attività economiche, nell’ottica di una reale sostenibilità ambientale in cui il territorio sia oggetto di adeguati interventi di risanamento, di rinaturalizzazione e di riqualificazione”. Un altro impegno annunciato da Fitto è stato quello di intervenire a livello di Parlamento europeo per far modificare la bozza di Bilancio della Ue presentata ieri a Bruxelles dalla Commissione europea, per il settennato 2021-2027. Bozza che, stante alle prime indiscrezioni, presenta tagli di Bilancio del  5% in meno  all’Agricoltura e del 7% in meno alle Politiche di coesione territoriale. Vale a dire meno risorse per le Regioni del meridione d’Italia e che, se attuate, si tradurrebbero per il nostro Paese in un colpo mortale in termini di investimenti e crescita economica soprattutto per i territori del Sud. A criticare Emiliano per il grave ritardo con cui chiede al Governo nazionale provvedimenti urgenti per facilitare le eradicazioni di alberi infetti è anche la deputata forzista pugliese Elvira Savino, che ha così ironizzato per l’appello del governatore pugliese: “Emiliano ha aspettato che il governo Gentiloni fosse dimissionario per chiedergli un decreto legge immediato”. Infatti, ha poi rilevato Savino: “Anni e anni di discussioni inconcludenti e scaricabarile fra la giunta Emiliano, i governi della sinistra e la Ue, ma la xylella lungi dall’essere stata debellata si è invece diffusa ulteriormente nella regione. Un settore fondamentale dell’economia pugliese è in ginocchio, tantissimi agricoltori e imprenditori sono in estrema difficoltà eppure nè da Emiliano nè dal governo Gentiloni sono arrivate risposte risolutive”. E, per Savino, entrambi continuano a temporeggiare colpevolmente, mentre la situazione si aggrava sempre di più”.A dichiararsi non sorpreso dall’atteggiamento di Emiliano è invece il capogruppo regionale del M5s, Cristian Casili, che in una nota ha affermato che il governatore pugliese “oggi si nasconde dietro norme e decreti inefficaci, come se non fossero state già sufficienti la modifica della decisione di esecuzione europea, i decreti ministeriali, e una legge regionale che lui stesso ha voluto modificare andando in deroga ai vincoli paesaggistici”. Ma nel prosieguo della nota Casili è ancor più duro con il presidente della Puglia, accusato di “voler mettere le mani avanti” in vista della venuta in Puglia, nei prossimi giorni, dei Commissari dell’Unione europea. Visita, questa, che – secondo Casili – potrebbe sortire effetti nefasti per la nostra regione, con ulteriori minacce di sanzioni all’Italia per la mancata  attuazione della disposizione europea di espianto tempestivo degli ulivi infetti. La verità per l’esponente pentastellato è che “Emiliano non ha mai avuto una visione che consentisse alla nostra regione di definire strumenti efficaci per il controllo e la gestione della batteriosi ed è mancata totalmente la pianificazione nelle zone infette”.Casili ha poi ribadito la necessità di una convocazione di una seduta monotematica del Consiglio sulla xylella, perché “occorre velocizzare alcuni interventi – ha sottolineato il consigliere pentastellato – e per farlo servono idee chiare”, con  precise misure di “profilassi nelle fasce di contenimento, reimpianto nella zona infetta, misure finanziarie adeguate, dilazione dei mutui per le aziende colpite, sburocratizzazione”. “Emiliano – ha concluso Casili – si svegli e dia risposte urgenti”, perché “in provincia di Lecce l’agricoltura è morta e con essa rischia di scomparire un intero paesaggio”. Una richiesta dileggi “urgenti e straordinarie”, che consentano di “eradicare chirurgicamente” le piante infette, per arrestare l’avanzamento della Xylella verso il nord della Puglia, è giunta anche dalla Coldiretti-Puglia che, concordando con Emiliano, ritiene  ancora “troppo farraginose” le procedure per rispondere rapidamente “al diktat di Bruxelles” di eradicazione degli ulivi infetti. Ed “ogni tentennamento” al riguardo “aggrava la situazione” pugliese degli ulivi. Però, quel che è certo in questo “teatrino” tutto pugliese sul dramma della Xylella degli ulivi  è che a discutere sono in tanti del problema, ma ad agire concretamente per risolverlo effettivamente sono ancora troppo pochi. E quel che è peggio, forse, è che la Regione, che sulla questione avrebbe dovuto essere il principale protagonista, non ha ancora né una linea chiara, né un piano definitivo per tentare di bloccare l’avanzata a nord della Xylella e sollevare il comparto dai danni finora subiti, con un rilancio efficace e duraturo della produttività olivicola rimasta.

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 3 Maggio 2018

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