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“Emiliano per le Asl decide da solo, ma non va così la democrazia”

Che sia il presidente della Regione, Michele Emiliano (Pd), a scegliere da solo i nomi dei direttori generali delle sei Asl pugliesi e dei due poli ospedalieri regionali autonomi (Policlinico di Bari ed Ospedali Riuniti di Foggia), non è accettato di buon grado da quasi tutti i gruppi politici di maggioranza presenti nell’Aula barese di via Capruzzi. Però, a lamentarsi apertamente di questo modo di governare, soprattutto il settore della Sanità, da parte di Emiliano è solo il presidente della II Commissione permanente della Regione (ossia quella agli “Affari generali e personale”), Cosimo Borraccino del gruppo politico di Sinistra italiana che, in vista dell’imminente rinnovo di quasi tutti i vertici delle Aziende sanitarie locali da parte del governo regionale, con una nota ha preso posizione sulla questione, facendo conoscere il proprio pensiero in merito. Infatti, ha rilevato Borraccino: “Il presidente Emiliano decide da solo anche in un settore come la Sanità che coinvolge tutti, avendo peraltro come linea guida il ridimensionamento del servizio pubblico”, dichiarando seccamente: “Questo non va bene!” Perché il suo partito, Sinistra italiana per l’appunto, “giudica inaccettabile che questioni così importanti come le decisioni che si preannunciamo per il futuro assetto delle Direzioni Asl non siano state discusse in nessun luogo politico”, in quanto tal modo di fare, sempre a dire del presidente della II Commissione, pone “una questione di democrazia” all’interno della maggioranza, oltre che evidentemente di collegialità nel governo della Puglia. “Non è accettabile – ha inoltre commentato Borraccino – che di questioni così importanti sulle scelte dei Direttori generali, vista l’importanza che poi hanno sulla gestione delle Asl, si sappia solo attraverso i mass media, preannunciate con largo anticipo da qualche ben informata testata giornalistica”. Ed il riferimento è ad alcune indiscrezioni giornalistiche di qualche giorno fa che hanno rivelato in anticipo quelli che potrebbero essere i cambi ai vertici della Sanità pugliese in via di adozione da parte del governatore Emiliano che, finora – come è noto – non avendo indicato alcun assessore alla guida delle Politiche sanitarie regionali, da presidente è anche responsabile ad interim della delega più corposa di competenza della Regione. Ciò non toglie, però, che la coalizione politica di governo della Puglia debba essere almeno informata preventivamente di decisioni così importanti e delicate, quali sono per l’appunto quelle che sottendono alle scelte dei nomi da portare a capo delle Asl, e non trovarsi invece di fronte a nomine apprese solo al momento della loro ufficializzazione, come lamenta il consigliere di maggioranza Borraccino e come probabilmente è già accaduto ultimamente per le nomine al vertice dei due Istituti di ricerca scientifica pugliesi, il “Giovanni Paolo II” di Bari e il “De Bellis” di Castellana Grotte, dove è stato riconfermato Antonio Delvino al primo e indicata Silvana Melli (finora a capo dell’Asl di Lecce) al secondo. “Sinistra Italiana – ha precisato Borraccino a conclusione comunicato – pensa che tutti debbano sapere quali siano le motivazioni dei cambi, e delle non conferme, inoltre pensiamo sia necessario sapere quale progettualità di politiche sanitarie sottenda ai cambiamenti in predicato”. Come a voler dire al governatore pugliese che, prima di proseguire con il “valzer” delle nomine nella Sanità, è necessario che le forze politiche che lo sostengono in Consiglio regionale dovrebbero essere almeno informate sulle motivazioni che sono alla base di eventuali riconferme, sostituzioni o spostamenti ai vertici delle Asl pugliesi. Motivazioni che, a rigor di logica, dovrebbero scaturire anche dal programma che la Regione Puglia, e quindi la maggioranza di centrosinistra che la governa, ha per il futuro della Sanità regionale. Ma, a quanto pare, l’unica forza politica di maggioranza che al momento ha esternato, senza mezzi termini ed apertamente, perplessità e dubbi sul modo di operare di Emiliano, per le decisioni in campo sanitario, è stata la civica degli ex-vendoliani di “Noi a Sinistra per la Puglia” ora identificatasi nella neo sigla politica nazionale di Sinistra italiana. La stessa forza politica regionale che – come si ricorderà – per ben due volte in III Commissione, ossia quella alla Sanità, con il proprio rappresentate (lo stesso consigliere Borraccino) ha votato contro il Piano di riordino ospedaliero proposto dal governatore Emiliano. Invece, tutte le altre sigle della maggioranza di governo della Regione Puglia, nonostante i numerosi “malpancisti” presenti all’interno dei rispettivi gruppi consiliari, sono tuttora silenti sul tema. Un silenzio che è sicuramente comprensibile per i rappresentanti delle due civiche di Emiliano in Consiglio regionale e per quelli del gruppo “Popolari per Emiliano”, ovvero dell’Udc che in Puglia è ormai da tempo solo una sigla politico-elettorale e non più un partito strutturato ed organizzato sul territorio. Diversamente, invece, per la neo formazione di “Articolo1-Mdp” alla Regione e, soprattutto, per il partito di maggioranza relativa in via Capruzzi, vale a dire il Pd, dove anche l’anima renziana interna (con in testa il segretario regionale del partito, Marco Lacarra, che è pure consigliere regionale), nonostante la forza dei numeri (5 esponenti su 11) e la pesante umiliazione politica di non aver ottenuto dal governatore alcun rappresentante nell’esecutivo, continua ad essere praticamente silente anche su tale rilevante questione delle nomine sanitarie.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 16 Settembre 2017

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