Cronaca

Emiliano rassicura Renzi e svela il suo “ispiratore” politico

Il neo governatore di Puglia, Michele Emiliano (Pd), potrebbe contendere al premier Matteo Renzi la leadership del Partito democratico al prossimo congresso nazionale del partito? Probabilmente no. Infatti, a dichiarare che non farà la guerra a Renzi per la segreteria nazionale del partito è lo stesso Emiliano che, in un’intervista di oggi, 12 febbraio, di un importante e noto settimanale italiano, racconta dei suoi probabili malintesi con il segretario-premier del suo partito e le effettive intenzioni nell’immediato suo futuro politico. Saranno vere? Difficile prevederlo. Anche perché chi conosce bene il neo governatore pugliese (e i baresi dopo i suoi dieci anni da Primo cittadino probabilmente lo conoscono sicuramente meglio di altri!) sa che Emiliano è un politico imprevedibile, per cui o lo si prende in parola, oppure è impossibile azzardare previsioni nell’immediato. Figuriamoci quelle a medio e lungo termine. Comunque, alla domanda del cronista de “L’Espresso” se sarà avversario di Renzi, Emiliano risponde: “Il primo a mettere in giro questa idea é stato Renzi stesso”. E poi, proseguendo, ricorda: “Qualche mese fa, a Porta a Porta, alla domanda su quali potessero essere i suoi avversari, fece il mio nome. Ero davanti alla tv e mi girai esterrefatto verso le persone nella stanza” esclamando: “Ha detto me?”. “Lo ha fatto – commenta il governatore e segretario uscente del Pd pugliese – perché é intelligente e sa che, senza un nemico vero, non si fa politica. Per ora ha solo tanti piccoli nemici, un numero che potrebbe ridurre con facilità se solo fosse più prudente”. E sempre continuando, Emiliano si racconta e ci racconta:

“Io non sono neanche nella condizione di pensarci. Sono stato eletto da pochi mesi governatore della Puglia e intendo mantenere l’impegno per tutto il mandato. E poi no, non sono pronto. La responsabilità di guidare il Paese prevede un addestramento lunghissimo nelle istituzioni ed io non l’ho ancora fatto. Però vorrei poter almeno interloquire con il premier”. Affermazioni, queste ultime, che mirano con tutta evidenza a rassicurare il premier sulla non intenzione di voler fare alcuna scalata (almeno per ora!) alla segreteria nazionale del partito. Rassicurazioni che probabilmente mirano al tentativo di allentare le frizioni politiche, e forse anche personali, tuttora in atto tra Renzi ed Emiliano, nella evidente consapevolezza di quest’ultimo che un rapporto molto teso con il Presidente del Consiglio dei Ministri in carica potrebbe nuocere non poco a chi amministra una Regione  e non vorrebbe sfigurare o, addirittura, essere da meno di altri colleghi governatori nei rapporti con il Governo centrale. A maggior ragione se si tratta di un Governo il cui premier è dello stesso colore politico del Presidente della Regione Puglia. Poi, alla successiva domanda “Chi le impedisce di parlargli?”, Emiliano afferma seccamente: “Lui”. E ricorda o, forse, rinfaccia:  “L’ho sostenuto alle primarie e, tutto sommato, continuo ad avere un giudizio positivo del suo governo”. Però, rivela inaspettatamente il neo governatore pugliese del Pd “non riesco più a parlargli di persona. E accade persino che le riunioni tra Governo e Regioni per trovare una soluzione al problema delle trivelle nell’Adriatico siano state fatte in segreto, per tenere fuori proprio me. Ho fatto finta di nulla ed é la prima volta che lo dico. Ma esigo rispetto”.  Quindi, il segretario-premier del Pd con quest’ultima affermazione è avvisato da Emiliano, che pur non avendo, come lui stesso ha affermato, alcuna velleità di mettere in discussione la leadership di Renzi, tuttavia fa sapere – sempre nel corso dell’intervista pubblicata da “L’Espresso” – che non fa “la guerra a Renzi” sottolineando che: “Non l’ho fatta quando mi ha sostituito come capolista alle Europee, e  neanche quando ha cercato di evitare la mia candidatura alle Regionali”. “Ma non taccio sulle cose che non vanno” avverte Emiliano, che commenta: “Al fondo ci divide un concezione diversa della politica. Il mio resta uno schema ulivista, che vuole attirare dal centro senza perdere a sinistra”. Come dire che nel Pd lui propende per un quadro politico di governo di sinistra-centro, mentre Renzi è forse più propenso ad uno più di centro-centrodestra. Peccato, però, che Emiliano in questa intervista non abbia detto proprio nulla su come si caratterizza il suo nuovo schema ulivista compartecipato da esponenti a matrice di centrodestra .Il presidente della Puglia ha però rivelato nell’intervista chi è stato a convincerlo a entrare in politica quando faceva il magistrato. “Una persona geniale, Gennaro Nunziante, l’autore di Checco Zalone” ha dichiarato infatti Emiliano, che ha poi pure rivelato: “Siamo diventati amici e lui mi sorveglia, mi critica, mi incoraggia”. E allora, se ad inventare Emiliano come politico è stato l’autore di “Quo vado?”, Renzi deve stare più che sereno per il suo posto da segretario al prossimo congresso nazionale del partito. Il premier ora, invece, si preoccupi piuttosto del congresso pugliese dl Pd, dove Emiliano, pur senza fare più lui il segretario, potrebbe fare cappotto. Infatti, all’occorrenza – secondo qualche bene informato della politica pugliese – financo l’autore di “Cetto La Qualunque”, Antonio Albanese, potrebbe essere interpellato da Renzi per i suggerimenti di come fidarsi di Emiliano.    

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 12 Febbraio 2016

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