Emiliano rompe gli indugi, critiche “soft” dal centrodestra. Il Pd si “adegua”
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, rompe gli indugi e nomina assessore alla Sanità uno storico esponente del centrodestra ed ex fittiano di ferro, Rocco Palese, che – come si ricorderà – nel 2010 aveva sfidato Nichi Vendola per la guida della Regione. Infatti, già dalla fine di novembre circolava la notizia che l’ex braccio destro di Raffaele Fitto quando era alla guida della Regione Puglia (2000-2005) e, dal 2006 fino al febbraio del 2013, capo dell’opposizione di centrodestra, durante la stagione vendoliana, sarebbe potuto diventare il successore del prof. Pierluigi Lopalco alla guida della Sanità pugliese, come di fatto è avvenuto ieri. La nomina di Palese a capo del dipartimento più importate e di peso della Regione, tanto che Emiliano nel corso del suo primo mandato da governatore ha tenuto per sé tale delega, ha suscitato una serie di reazioni e critiche non soltanto da parte dell’opposizione di centrodestra locale, ma anche all’interno della stessa maggioranza, in particolare del Pd, di cui lo stesso Emiliano è espressione. Reazioni e critiche, da parte di questi ultimi, che evidentemente non preoccupano minimamente il presidente Emiliano, il quale probabilmente sa bene che i malpancisti della sua coalizione alla fine non saranno in grado di scalfire minimamente gli assetti di forza sia all’interno della coalizione di maggioranza, sia quelli interni al Pd pugliese, di cui anch’egli si considera parte. Ma vediamo alcune delle levate di scudi
suscitate nel Pd pugliese da questa ennesima operazione di “mercato” politico effettuata dal governatore pugliese sul fronte avverso. Per il consigliere regionale Dem Fabiano Amati, nonché presidente della commissione Bilancio della Regione, “Il Pd non può partecipare a questo gioco”. Di conseguenza, per “una questione di realismo” la proposta di Amati al suo partito è di “valutare l’appoggio esterno nonché il ritiro degli assessori” dall’esecutivo di Emiliano. Proposta che l’esponente regionale brindisino del Pd ha annunciato di formulare al Gruppo anche “in coerenza con la contrarietà a questo epilogo espressa ripetutamente dal segretario regionale Lacarra”, perché secondo Amati “non si può accettare che la Giunta o le deleghe consiliari divengano un luogo per giochi di società, dove il tutto è finalizzato a creare sempre nuovi equilibri di potere e senza alcun interesse per le decisioni da assumere”, per cui è divenuto “addirittura salvifico il fatto che Rocco Palese, il magnate del Trattamento di fine rapporto e coautore del Piano ospedaliero di Fitto”, sia diventato assessore alla Sanità di una maggioranza di segno totalmente opposto. Però, la reazione del segretario del Pd pugliese, Marco Lacarra, alla decisione di Emiliano è meno drastica di quella di Amati, poiché si limita a chiedere “un approfondimento della situazione politica” coinvolgendo “i rappresentanti istituzionali del territorio, affinché, attraverso un confronto franco con il Presidente, si possano mettere a fuoco gli obiettivi che il governo regionale intende raggiungere e la rotta che si propone di seguire per tenere fede, pur nella consapevolezza di un quadro politico nazionale in continua evoluzione, al patto stretto con le forze politiche e con i pugliesi alla vigilia delle elezioni del 2020.” Insomma, per il segretario regionale Dem, che nella nota non fa mistero di essere stato preventivamente informato della decisione, tuttavia vanno rispettate le scelte del Presidente, che – per Lacarra – “gode del pieno diritto di individuare figure di sua fiducia nella composizione della Giunta”. “Molto grave”, invece, è per il deputato pugliese Michele Bordo del Pd, la nomina di Palese ad assessore regionale alla sanità in Puglia, poiché – a suo dire – è “inaccettabile che sia stato scelto per questo ruolo il co-autore del piano di riordino ospedaliero approvato dalla giunta Fitto”. Un piano, ha ricordato lo stesso Bordo, contro cui “il centrosinistra fece una battaglia politica molto forte” e per tale allora vinse le elezioni regionali in Puglia, aprendo una nuova fase politica. Anche Bordo, come Lacarra, è meno drastico di Amati e, quindi, ha concluso con la semplice richiesta di “immediatamente una discussione politica a tutti i livelli nel partito”, per tentare di mettere fine a “trasformismi senza freni”. Fin qui le proposte nel Pd pugliese di reazione alla scelta del governatore per la guida della Sanità. Dal fronte del centrodestra le critiche a tale decisione sono invece rivolte prevalentemente ad Emiliano che al loro collega di schieramento, approdato ora in una Giunta di segno contrario a quella di cui è stato parte in passato. Infatti, per il responsabile pugliese di Fdi, l’on. Marcello Gemmato, “se Emiliano ricorre ad un ex assessore, ex candidato presidente ed ex deputato di centrodestra, allora significa che il centrosinistra è privo di classe dirigente oppure non è ritenuta all’altezza del compito”. Anche per responsabili pugliesi di Forza Italia, l’on. Mauro D’Attis ed il sen. Dario Damiani,non fanno a meno “di constatare che, evidentemente, nel centrosinistra si siano vaporizzate le competenze”, poiché “se Emiliano è costretto a pescare dal bacino degli ex centrodestra per trovare persone in grado di gestire gli assessorati, è chiaro che fatichi a trovarle nel perimetro del Pd e della sua coalizione”, visto che è stato scelto “il principale fautore del piano di riordino ospedaliero di Fitto, tanto contestato dal centrosinistra e da Emiliano in tutte le sue campagne elettorali”. Sulla stessa lunghezza d’onda di Fdi e Fi anche il partito pugliese di Matteo Salvini che con il capogruppo alla Regione, Davide Bellomo ed il responsabile regionale sen. Roberto Marti ha condiviso il fatto che la nomina ad assessore alla Sanità di Palese, “ispiratore ed esecutore del piano sanitario del 2004 della giunta Fitto”, per il centrosinistra “evidenzia un netto cambio di strategia di Emiliano sulla sanità pugliese”. Per completezza di cronaca riferiamo anche che il governatore Emiliano ha nominato Gianfranco Lopane, Capogruppo della civica “Con”, a capo dell’Assessorato al Turismo in precedenza occupato dal dimissionario Massimo Bray, scorporando però la delega alla Cultura che è sta invece assegnata alla consigliera Grazia Di Bari del M5s.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 4 Febbraio 2022