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Emiliano si “autocelebra”… ma dopo la manifestazione di Renzi

 

Non è certamente un caso se il governatore pugliese, Michele Emiliano, ha deciso di fare una “rimpatriata” di tutte le truppe della sua coalizione, ma soprattutto del suo partito, il Pd, proprio il giorno dopo la manifestazione di venerdì sera a Bari, alla Fiera del Levante, organizzata dal segretario del Pd pugliese, Marco Lacarra, e dal Primo cittadino barese e metropolitano nonché presidente dell’Anci, Antonio Decaro, per ospitare il premier-segretario, Matteo Renzi, in tour elettorale a sostegno del “Sì” al referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo. Infatti, secondo qualche addetto ai lavori della politica nostrana, il presidente Emiliano, pur avendo motivato la manifestazione di sabato mattina al cinema Ciaky come un’occasione per lui e la sua giunta di presentare i risultati del primo anno di governo della Regione Puglia, in realtà ha forse voluto soprattutto dare dimostrazione della sua capacità di mobilitazione politica e  controllo del Pd in Puglia, per consentire a chi di competenza nel vertice romano del partito di effettuare un raffronto diretto con l’assemblea portata nella sala Tridente della Fiera al cospetto di Renzi, da Decaro e Lacarra. E, se lo scopo principale dell’incontro organizzato sabato scorso dal governatore pugliese è stato  effettivamente questo e non certo soltanto quello di “autocelebrarsi” i primi 500 giorni di governo della Puglia, allora la manifestazione può dirsi pienamente riuscita. Infatti, l’affluenza di partecipanti al cinema Ciaky è stata talmente alta (oltre mille all’interno della sola sala principale!) che è stata allestita rapidamente un’altra sala dello stesso plesso, in cui l’evento è stato trasmesso in streaming e che comunque anche questa seconda sala non è bastata a contenere le svariate centinaia di persone intervenute, per cui molti sono rimasti ugualmente fuori dalla due sale. Cosa, questa, che invece non è accaduta alla manifestazione ufficiale del Pd denominata “Basta un Sì” fattasi venerdì sera alla Fiera  e dove – come è noto – è intervenuto il premier Renzi. Infatti, mentre all’incontro in Fiera, benché gremita la sala, il numero dei presenti (compresi quelli in piedi, perché i posti a sedere erano esauriti) era ben al di sotto di mille, sabato mattina al Ciaky i presenti sono stati molto al di là delle previsioni. Ma ciò che è ancor più significativo nel raffronto tra le due diverse platee di partecipanti è che a riempire la sala della Fiera c’erano in prevalenza semplici cittadini, molti dei quali dipendenti del Comune di Bari e della Città metropolitana, e pochi referenti istituzionali e di partito, tanto che, eccettuati i componenti dell’esecutivo barese al gran completo, qualche sindaco, qualche assessore e consigliere piddino di alcuni piccoli centri comunali del barese, le rappresentanze politico-istituzionali e di partito dei 41 Comuni che compongono la provincia di Bari erano alquanto scarse. Ad affollare invece le due sale e l’esterno del cinema Ciaky sabato mattina c’erano sì parecchi dipendenti regionali, ma a prevalere erano quadri di partito (del Pd ovviamente), rappresentanze istituzionali di piccoli e grandi Centri pugliesi, ma soprattutto c’erano molti referenti comunali del partito di Renzi, il Pd per l’appunto, che in Puglia però sarebbe forse più appropriato definire di Emiliano. L’incontro di sabato al Ciaky, non essendo formalmente una manifestazione di Emiliano per il “No” al referendum (da non dimenticare il recente “patto” romano di desistenza con Renzi  per la campagna referendaria), ha registrato anche la presenza di Decaro, oltre a quella di alcuni altri esponenti renziani del Pd pugliese. E ciò ha indotto qualche conoscitore bene addentrato nelle vicende politiche locali a commentare che la partecipazione del sindaco di Bari alla manifestazione organizzata da Emiliano non era di certo una sorpresa. “Anzi – ha rilevato il fine conoscitore di rapporti politici locali – sarebbe stata una sorpresa se Decaro non fosse venuto, considerato che è ‘renziano’ a Roma, ma in Puglia è ‘emilianeo’ senza se e senza ma”. Infatti, a voler essere puntigliosi ci sarebbe da chiedersi: “Che c’entra un intervento di Decaro ad una manifestazione che in teoria ha riguardato un anno di attività di governo della Regione?” Ed alla luce di tale interrogativo non è forse da escludere la tesi di chi sostiene che politicamente Decaro è prima “uomo di Emiliano” e poi “di Renzi”. Ad ogni modo, il governatore pugliese nella sua manifestazione di “autocelebrazione” ha dichiarato: “Abbiamo compiuto oltre 1500 atti di amministrazione in un solo anno. Abbiamo realizzato sia in Consiglio regionale che da parte del Governo, dell’esecutivo, tantissime azioni positive. E tutto questo è avvenuto in un permanente contatto, che parte dal mio telefono, come avevo promesso, e arriva ovviamente a tutti i nostri collaboratori, agli assessori, agli uffici, ai social network”. Luoghi, questi, “dove – a detta dello stesso Emiliano – tutti hanno una risposta e tutti possono dare suggerimenti e partecipare, contare nel nostro modello di governo”. E questa per lui “è la cosa assolutamente più importante” della sua azione di governo. Sarà vero? A parere dell’opposizione pugliese di centrodestra non è così. Infatti, a replicare proprio su questo punto a muso duro al governatore è stato il capogruppo di Cor alla Regione, Ignazio Zullo, che in una nota ha dichiarato: “Emiliano ha detto testualmente di aver governato con il ‘popolo’ ma chiediamolo al popolo se ha mai avuto un ruolo con Emiliano”. E, proseguendo, ha poi sottolineato: “Certo, se il suo popolo è quello dei suoi assessori, dirigenti, staff e fedelissimi e allora sì che ha governato con loro”. E questi, ha commentato Zullo, sono “gli unici a cui la vita da un anno è davvero bella tra una prebenda da una parte e una poltrona dall’altra”. Nel merito dell’autocelebrazione di Emiliano è invece entrato il consigliere regionale forzista Domenico Damascelli che in sintesi ha rilevato: “Emiliano ha sbandierato dati e percentuali, dall’occupazione al turismo, attaccandosi medaglie non dovute perché sono piccoli passi in avanti che la Puglia ha fatto solo e soltanto grazie allo spirito imprenditoriale dei cittadini e all’iniziativa privata, e non costituiscono certamente la conseguenza di atti del governo regionale”. Ma ai commenti ed alle critiche scontate di sabato scorso ad Emiliano dell’opposizione di centrodestra si aggiunge una recente nota “amara” di un esponente della sua maggioranza, il presidente della II Commissione consigliare regionale (Affari generali e Personale), Cosimo Borraccino di “Sinistra italiana”, che ha reso noto la contrarietà del suo gruppo politico alla introduzione di una nuova tassa regionale, l’ Irba, sui carburanti. Infatti, ha dichiarato Borraccino: “Si tratta di un’imposta indiretta che colpisce tutti con la stessa virulenza, sia quelli che se lo possono consentire che quelli che sono alla canna del gas. Come l’Iva. Quindi socialmente è fra le più ingiuste”, rilevando inoltre che: “Anziché reclamare a Renzi di smetterla con il taglio continuo delle risorse, tra le quali quelle importantissime per il trasporto pubblico locale,  che facciamo? Noi scarichiamo sui cittadini?” “Assolutamente no!” – ha esclamato il presidente della II Commissione, spiegando che è “sbagliato pesare sulle tasche di chi sta vivendo la più grande crisi economica della storia recente!” Ma per Borraccino bisogna invece aprire una decisa vertenza importante con il Governo nazionale, per chiedere di finanziare il trasporto pubblico locale e quindi l’acquisto di nuovi autobus per le città pugliesi. Per cui, ha concluso l’esponente dell’ala sinistra della coalizione di governo regionale che sostiene Emiliano, in Consiglio regionale il gruppo di Sinistra italiana farà in che questa tassa sia scongiurata. Ma questo non sarà certo un problema per il governatore pugliese che, se vorrà introdurre questa nuova tassa, sa già come trovare i numeri per farsi approvare il provvedimento. Cosa, per altro, non nuova alle usuali pratiche di governo di Emiliano. E di ciò, però, non ha fatto cenno come fiore all’occhiello della propria attività di gestione della Regione durante la cerimonia “auto celebrativa” di sabato scorso.

 

  Giuseppe Palella

  

  


Pubblicato il 22 Novembre 2016

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