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Emiliano si “autoconvoca” le primarie per le regionali del 2020

Il prossimo 24 febbraio, in concomitanza con le primarie a Bari, Foggia e Lecce del centrodestra per la scelta dei nome da candidare a sindaco alle amministrative di fine maggio, si svolgeranno in tutta la Puglia anche le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato presidente alle regionali del 2020. E ad annunciare tempestivamente su Facebook tale decisione, presa al tavolo del centrosinistra svoltosi oggi (ndr – ieri, per chi legge martedì) e da tempo impegnato sulla questione, ma più volte rinviata per i contrasti sorti all’interno della stessa coalizione, se non addirittura del maggior partito, il Pd, è stato proprio il governatore pugliese Michele Emiliano, che già dalla scorsa estate aveva chiesto alla sua coalizione la celebrazione con oltre un anno di anticipo delle primarie per l’indicazione del prossimo candidato presidente alle regionali del 2020. Infatti, ha scritto Emiliano nel suo post comparso sul noto social-network: “Finalmente abbiamo la data delle primarie per individuare il nostro candidato alle elezioni regionali del 2020. Dal 24 febbraio in poi potremo tranquillizzare i nostri concittadini sul fatto che non passeremo il tempo a combatterci tra noi e a rendere difficile la vita al governo regionale, bensì a governare al meglio sino all’ultimo giorno del mandato, consentendo a tutti i candidati di contribuire ad informare i pugliesi sui risultati ottenuti. Sappiamo di dover spiegare bene a tutta la comunità quanto accaduto in questi tre anni. La campagna elettorale serve soprattutto a questo scopo.”Però, alla decisione di svolgere le primarie per il candidato presidente della Regione con oltre un anno di anticipo non hanno partecipato i rappresentanti di “Sinistra italiana” e della civica “La Puglia in più”, che fa capo al senatore salentino Dario Stefano del Pd, e che avevano già anticipato con una nota il dissenso delle rispettive forze politiche rappresentate a celebrare le primarie prima ancora di aver condiviso programmi e strategie, ma soprattutto senza aver neppure definito il perimetro delle forze che effettivamente devono contraddistinguere la coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni regionali. Infatti, dopo l’annunciata decisione Di celebrare le primarie del centrosinistra pugliese addirittura prima di quelle del Pd per il segretario nazionale,  già previste per il 3 marzo prossimo, il Movimento “La Puglia in più” con una nota a firma di Nino Colasanto e Donato Ratanno, ha rilevato: “Avevamo visto giusto: il tavolo regionale convocato dal segretario Lacarra aveva come unico obiettivo blindare la ricandidatura di Michele Emiliano alle elezioni regionali del 2020”, commentando inoltre: “si getta la maschera e si indicano le primarie al 24 febbraio (non del 2020, come sarebbe logico, ma fra un mese! ) con il chiaro intento di conseguire un obiettivo personale e non politico”. Per cui gli “stefaniani” della “Puglia in più” hanno fatto presente che non si presteranno “a questo gioco” di Emiliano e Lacarra, chiedendo “la stessa cosa al Partito Democratico”, affinché non si presti “al gioco di una partita truccata in partenza che consegnerà il centrosinistra a una lacerazione prima e ad una sonora, quanto prevedibile, sconfitta dopo”. Un commento ancor più duro è giunto invece dal comitato dei “Pandino tour”, ossia dei Dem contrari alla ricandidatura nel 2020 di Emiliano alla guida della Puglia da parte del Pd. Infatti, riferiscono in una nota  gli “anti-Emiliano” del Pd: “il tavolo zoppo di Lacarra e gli altri quattro amici di Emiliano hanno fissato il grande giorno: la data delle primarie” e commentano: “sordi e in totale solitudine hanno preferito non ascoltare le sollecitazioni che sono arrivate da numerosi circoli del Pd, dalla base, e dagli unici partiti e movimenti civici veri del centrosinistra. E cosi un tavolo zoppo, che ha tentato invano di tenersi in piedi per settimane bucando appuntamenti per mancata partecipazione dei convitati, ha partorito la grande data”. Per cui, i ripetono i pandiniani: “Ciò che per mesi abbiamo ripetuto invano si è avverato. Una farsa di primarie in cui Emiliano si è scelto giorno, partecipanti e pure vincitore”. Dopo tali affermazioni, quasi scontata la conclusione: “non parteciperemo a questa boutade che serve solo per legittimare il suo ego”, perché – spiegano inoltre i “pandiniani” – avevamo chiesto una discussione politica, partecipata e aperta tra i cittadini, elettori, dirigenti e partiti del centrosinistra. Invece quattro liste vuote, a nome, uso e consumo di altrettanti amici, commissari di partecipate o nominati dallo stesso Emiliano, fissano una data che è prematura e inutile”, chiedendosi “se tutto questo abbia l’avallo del Pd, o solo del suo segretario regionale (ndr – Lacarra), anch’egli in cerca di legittimazione dopo la sonora sconfitta ricevuta (ndr – domenica scorsa) nei circoli dalla mozione Martina da lui appoggiata nel congresso Pd”. E concludono: “Congresso il cui esisto sarebbe stato bene attendere, poiché come ascoltato in questi giorni non tutti i possibili futuri segretari sono in linea con questa ricandidatura”. Ma tale data è “prematura – secondo gli anti-Emiliano” del Pd pugliese – anche in vista di importanti elezioni a cominciare dalle europee e amministrative di Bari, Lecce e Foggia”, che potrebbero cambiare completamente lo scenario politico futuro nella regione. Per cui, hanno sottolineato ancora i “Pandino tour”,  non parteciperanno “a questa farsa”, ma rimarranno “in campo per radunare gli Stati Generali del Centro Sinistra tra i cittadini di questo popolo, pensando a costruire insieme la linea politica e non un rassemblemant di finte sigle legate solo dal dovere di ringraziamento a Michele Emiliano”. Ma evidentemente il governatore pugliese ha fretta di chiudere prima delle europee e delle concomitanti amministrative la partita sul nome del prossimo candidato presidente del centrosinistra alla Regione Puglia. Una fretta che lo ha portato evidentemente a farsi “autoconvocare” le primarie con notevole anticipo rispetto alla scadenza nel 2020 del proprio mandato di governatore. Primarie il cui esito, a questo punto, non può che essere scontato. Ossia la sua “autoriconferma” a candidato presidente. Ma con quale coalizione? E questo sarà sicuramente il vero problema per le forze del centrosinistra pugliese.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 22 Gennaio 2019

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