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Emiliano si conferma più “grillino” che “dem”

 

Il governatore pugliese, Michele Emiliano del Pd, è entusiasta per l’accoglienza con cui è stato ricevuto dal neo ministro per il Sud, la salentina Barbara Lezzi del M5S. Infatti, il presidente della Regione Puglia è stato accolto – a suo dire – con la stessa “grande cortesia” con cui è stato ricevuto anche lunedì scorso dal neo ministro pentastellato allo Sviluppo economico e Lavoro, il vice-premier Luigi Di Maio, per essere sentito sul futuro dell’Ilva di Taranto. Ed, in quest’ultimo caso, il raffronto di Emiliano è verosimilmente con il predecessore di Di Maio, ossia il ministro allo Sviluppo economico dell’ex governo Gentiloni, Carlo Calenda, che da dopo il 4 marzo scorso è iscritto allo stesso partito del governatore pugliese. Dopo l’incontro romano di ieri (ndr – per chi legge giovedì) con il responsabile delle politiche per il Sud del neo governo Conte (M5S-Lega), Emiliano ha inoltre affermato: “Abbiamo significato alla ministra la necessità di rafforzare la cabina di regia per gli Fsc, i Fondi per lo sviluppo e la coesione”. “Abbiamo ovviamente fatto presente – ha aggiunto il governatore – che noi siamo una regione che ha speso in fretta e al meglio tutti i fondi europei: non per merito mio, ma é sempre tradizionalmente stato così per la Regione Puglia”. E, nell’illustrare i contenuti dell’incontro con il ministro, Emiliano ha detto: “Abbiamo dato il nostro impegno per il nuovo quadro dei finanziamenti europei dopo il 2020”. E questo “perché – ha spiegato il governatore – e’ chiaro che in Europa, con l’uscita della Gran Bretagna, si sta rimodulando tutto il quadro degli investimenti europei”. Ma c’è di più. Per Emiliano, essendo stato un incontro tra pugliesi, perché il ministro Lezzi é di Lecce, questo ha agevolato moltissimo il rapporto. Infatti, ha riferito ancora Emiliano: “Abbiamo parlato di tante questioni, anche specifiche come la lotta alla Xylella, la necessità di rafforzare la distribuzione dell’acqua, l’affinamento delle acque depurate, il ruolo dell’Acquedotto pugliese nel Mezzogiorno”. “E’ stata una discussione molto tecnica, utile, che mi auguro – ha aggiunto – possa dare dei buoni risultati a breve e che ci consenta la collaborazione, perché quello che abbiamo sempre chiesto al ministro del Mezzogiorno – che in passato purtroppo non era mai stato capace di interpretare le ragioni della Puglia – é di ascoltarci”. Ed anche qui il confronto è verosimilmente con un altro ministro dell’ex governo Gentiloni, il renziano Claudio De Vinventi, a cui è succeduta recentemente Lezzi al Dicastero per le questioni del Mezzogiorno. E, forse, non a caso Emiliano ha di seguito dichiarato: “Per ora ho incontrato solo ministri del Movimento 5 Stelle e mi sono trovato bene, anche perché come e’ noto su molte questioni c’è una assonanza di visioni molto stretta”, anche se poi ha aggiunto: “Con la Lega sarà più dura, mi immagino”. Secondo il presidente della Regione Puglia, infine, “per il Patto per il Sud abbiamo bisogno di altri due miliardi, perché la Puglia spende bene, spende tutti i soldi a disposizione. Abbiamo detto alla ministra che questi fondi erano pochi, come io avevo già detto a Renzi ed era la ragione per la quale ero riottoso a firmare il Patto per il Sud, perché sapevo che avevamo capacità di spesa superiori. Ci mancano un paio di miliardi che se fossero disponibili, saremmo in grado di spendere”, ricordando che “C’era una grande preoccupazione  per il fatto che nel programma di governo c’erano solo un paio di righe per il Sud”. Però, “due righe importanti, perché – ha concluso Emiliano – riecheggiano l’articolo 3 della Costituzione e dicono che il Sud deve diventare una zona omogenea al nord”. Insomma,  quello di Emiliano del Pd con la pentastellata Lezzi è stato un confronto a tutto campo sul Sud e, in particolare, sulla Puglia. Infatti, al termine dell’incontro il ministro pugliese ha sintetizzato: “Finanziamenti regionali ed europei – con relativo impiego delle risorse -, Acquedotto pugliese, ma anche Zes, Tap, tema della bassa natalità e l’ipotesi di realizzare dei ‘cluster’ universitari nel Mezzogiorno”, confermando che “Quello avuto questa mattina (ndr – cioè ieri, per chi legge giovedì) con il presidente Emiliano e’ stato un confronto cordiale e a tutto campo su una terra che rappresenta uno dei principali motori del Sud e che ha ancora importanti margini di crescita”. “L’auspicio – per il neo ministro del Sud – é quello di lavorare in sinergia, con la Puglia così come con le altre regioni del Mezzogiorno, proprio in un’ottica di sviluppo sia sul breve che sul lungo periodo”. Inoltre, ha affermato Lezzi: “La Puglia e’ anche la mia terra e, dunque, mi é chiaro quali siano le sue criticità, i punti di forza e le sfide che la attendono ma il confronto con il presidente della Regione é stato certamente utile per avere maggiori dettagli tematici e per comprendere quali siano le priorità per l’istituzione che guida”, precisando che  da parte di Emiliano è stata riscontrata piena disponibilità alla collaborazione istituzionale. “Un presupposto indispensabile – ha sottolineato ancora il ministro – per lavorare in modo collaborativo e compiere i passi in avanti necessari”. “Con il governatore – ha concluso la neo responsabile del Dicasero per il Mezzogiorno – abbiamo anche ragionato sull’ipotesi di adottare un coordinamento tra le regioni del Sud e il mio ministero: uno strumento di dialogo interistituzionale finalizzato anche a omogeneizzare le politiche di investimenti sul quale mi riprometto di fare un’ulteriore riflessione e approfondimento”. In definitiva, si può forse dire che il governatore Emiliano finora potrebbe aver riscontrato più sintonia con i due neo-ministri del M5S di quanta non ne abbia avuto in passato con gli omologhi predecessori del suo stesso partito, il Pd. Ma questa non è sicuramente una novità. Infatti, non è certamente un caso se in alcuni affermano che Emiliano nei comportamenti è più “grillino” che “dem”. Ed ora, forse, ancor di più.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 21 Giugno 2018

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