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Emiliano sta organizzando le sue truppe pensando già di dover fare a meno del M5s

 

Mentre a Roma c’è chi pensa già ad un accordo nazionale blindato tra M5s e Pd per le regionali del prossimo anno qualora l’esperimento in corso in Umbria risultasse vincente a contrastare l’avanzata sovranista di Lega e Fratelli d’Italia al cui fianco, per non rimanere isolato, non può e non dovrebbe sottrarsi il partito di Silvio Berlusconi (Fi), il governatore di centrosinistra uscente della Puglia, Michele Emiliano, nella sua regione sta organizzando le proprie truppe pensando già di voler e dover fare a meno del M5s, nella sua corsa per la riconferma alla guida dell’Ente di cui è già a capo da quasi un quinquennio, anche nel caso in cui ci fosse la ventilata intesa “giallo-rossa” romana. Infatti, in Puglia il governatore uscente, Emiliano, anche senza un intesa elettorale con i pentastellati è forse nelle condizioni di organizzare una cordata di centrosinistra in grado di fronteggiare e persino sconfiggere l’avanzata sovranista. Nella Capitale, invece, essendo la priorità quella di preservare la permanenza dell’esistete  governo “giallo-rosso, in caso di successo il 27 ottobre prossimo in Umbria del candidato governatore civico, Vincenzo Bianconi (comune a Pd ed M5s), l’intesa tra le forze governative verrebbe quasi sicuramente estesa a tutte le altre realtà chiamate prossimamente al voto, a cominciare dalle regionali dell’Emilia Romagna previste nel gennaio del 2020 ed a seguire a quelle successive nelle altre nove Regioni che andranno al voto la prossima primavera. Dove – tra l’altro – le elezioni, in ben otto di esse, per il centrosinistra non sarebbero a rischio sconfitta, già nei sondaggi, solo se quest’ultimo si alleasse con il M5s. Quindi, nel caso si giungesse ad un accordo nazionale tra M5s, Pd e Leu anche per le elezioni regionali del 2020, difficilmente la Puglia potrebbe essere tenuta fuori dall’intesa. In tal caso, il governatore uscente Emiliano o riuscirà ad ottenere l’ok anche dei “5 Stelle” per la guida della futura e probabile coalizione che scaturirebbe dall’innanzi accennata intesa nazionale oppure, se non vuole rischiare una qualche sgradita sorpresa, che all’ultimo momento lo vedrebbe escluso come candidato presidente del patto Pd-M5s-Leu, dovrebbe già da ora pensare a mettere in campo per le prossime regionali un proprio esercito di uomini e donne di variegate forze politiche e civiche, che spazino da sinistra a destra, passando anche per il centro. E questo è ciò che Emiliano sta verosimilmente preparando. Ossia un  esercito di “fedelissimi” che il governatore pugliese uscente, nel caso in cui dovesse giungere da Roma l’ordine del segretario del Pd, Nicola Zingaretti, a mettersi da parte per accodi di interesse superire, legati alla sopravvivenza del governo “Conte 2”, dovrà a quel punto necessariamente mettere in campo al proprio fianco, col fine di giocare una partita tutta pugliese delle regionali. Partita, quest’ultima, che però – quasi sicuramente – deflagherebbe in Puglia l’attuale fisionomia del centrosinistra, ma altrettanto quasi sicuramente anche quella del centrodestra, perché anch’esso potrebbe perdere ulteriori pezzi che, vedendo più facile una loro elezione nell’orbita politica del governatore uscente Emiliano, si ricollocherebbero in un nuovo schema politico non più marcatamente a trazione Pd. Un segnale dei movimenti a cui Emiliano ha  verosimilmente già dato il via è dato dal recente accordo, in Consiglio regionale, tra “Puglia Popolare” dell’ex senatore forzista Massimo Cassano e Udc, a cui aderiscono i consiglieri Napoleone Cera e Mario Romano, gli assessori Gianni Stea e Salvatore Ruggieri (quest’ultimo, però, in qualità solo di assessore esterno della giunta Emiliano). Un patto federativo, questo, nato chiaramente in vista delle elezioni regionali del 2020, ma soprattutto per serra i ranghi e ribadire fedeltà a Emiliano per la prossima competizione elettorale, oltre che per aprire un possibile dialogo con tutte le forze e i movimenti civici moderati pugliesi fuori dell’orbita del centrosinistra tradizionale, ma anche di quella di Emiliano. Patto che  preannuncia evidentemente anche la costituzione di una
lista a supporto della ricandidatura di Emiliano alla guida della Regione Puglia e alla
ridefinizione della presenza delle due componenti anche all’interno dell’attuale Assise regionale. Un progetto che, come ha sottolineato da Cera e ribadito da tutti gli altri aderenti intervenuti alla presentazione nel Palazzo regionale barese di via Gentile, “nasce con l’obiettivo di abbracciare i moderati che oggi non si sentono rappresentati da estremisti e populisti e che sarà chiamato a svolgere un’azione propositiva a sostegno di Michele Emiliano”. E’ emerso ancor più chiaramente il disegno politico sottostante a tale “patto” dalle parole dell’assessore regionale al Wealfare, Ruggeri, che, riaffermando la propria lealtà al governatore uscente, escludendo ogni ipotetica alleanza con il Movimento 5 Stelle, ha dichiarato di “voler dare continuità ai valori dei Popolari in Puglia, terra di moderati ed è per questo che è forte la necessità di includere tutti in una casa comune che porti nell’agenda politica regionale le questioni legate ad agricoltura, turismo, infrastrutture, lavoro”. Dello stesso tono l’affermazione del consigliere Romano, che ha definito l’apertura della
nuova formazione politica a qualsiasi forma di confronto e dialogo affermando:
“Saremo pronti a sostenere tutti coloro che sono vicini al nostro orientamento, ma non accetteremo i candidati dell’ultima ora”. Come dire: “O Emiliano è il nostro candidato presidente, oppure ci sentiamo liberi di fare altre scelte”. Più chiari di così forse non potevano essere.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 11 Ottobre 2019

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