Cronaca

Emiliano teme il commissariamento del Pd pugliese?

Poche certezze e molte incognite nel Pd pugliese per la scelta del nome che dovrà succedere al segretario regionale uscente, Michele Emiliano, dimissionario dallo scorso mese di luglio perché incompatibile, secondo lo statuto del partito, con l’incarico di governatore della Regione. Una delle certezze è che il congresso pugliese del Pd slitterà a gennaio del prossimo anno e di conseguenza dovrebbero slittare anche tutte le altre scadenze già in calendario, a cominciare dalla data ultima di presentazione delle candidature alle primarie per  la segreteria regionale che è prevista per giovedì, 15 ottobre prossimo. In tal caso verrebbero anche rinviate a nuova data le primarie, che potrebbero financo saltare se, a tavolino, in Puglia tutte le componenti interne del Pd troveranno un accordo sul nome del futuro segretario regionale del partito. Infatti, secondo alcune indiscrezioni, il neo governatore pugliese recentemente si sarebbe mostrato più malleabile rispetto al passato ad aprire una trattativa per una scelta condivisa del nome da portare alla guida del Pd pugliese, senza escludere che per tale incarico possa essere indicato anche un “renziano doc” che non sia il sindaco di Bari, Antonio Decaro. Infatti, Emiliano pare che abbia inviato in tutta fretta una lettera personale al segretario nazionale del Pd, nonché presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dopo aver appreso di un incontro riservato a Roma tra il Capo del governo ed una delegazione pugliese del partito, guidata dal sindaco Decaro. Incontro durante il quale il premier avrebbe discusso con Decaro come fare per neutralizzare Emiliano nei giochi sulla scelta del nuovo segretario pugliese del Pd. Una scelta sulla quale – come è noto – il neo governatore pugliese vuole dire la sua o forse di più, imponendo lui stesso il nome del suo successore al vertice del Pd pugliese. Scelta, questa, che né Renzi, né tantomeno le altre anime minoritarie interne al Pd locale sono probabilmente disposte ad accettare senza un serrato confronto interno e, quindi, ben precisi accordi non soltanto di potere, ma soprattutto sulle candidature pugliesi del Pd alle prossime politiche. Candidature che andrebbero puntualizzate da subito se non nei nomi, che appaiono prematuri, quantomeno per la suddivisione dei posti in lista alla luce della nuova legge elettorale per la Camera dei deputati, già approvata e meglio conosciuta con l’appellativo di “Italicum”. La spada di Damocle, che – sempre secondo indiscrezioni – avrebbe indotto Emiliano a più miti consigli e, quindi, a tentare un accordo con Renzi per la scelta del nuovo segretario regionale, sarebbe il rischio per il Pd pugliese di un eventuale e possibile commissariamento da parte dei vertici romani del partito. Infatti, qualora si aprissero dei conflitti insanabili all’interno del Pd pugliese per l’individuazione del successore di Emiliano alla segreteria del partito e, quindi, ritardi nella sua incompatibile permanenza alla guida del partito, si creerebbero i presupposti per la nomina da parte di Renzi di un commissario alla guida del partito in Puglia. Commissario i cui tempi di permanenza sicuramente arriverebbero, in caso di elezioni politiche anticipate, fino alle prossime consultazione per la Camera. E questo è ciò che Emiliano altrettanto sicuramente vorrebbe evitare, sia perché lo priverebbe di qualsiasi possibilità di incidere nelle indicazioni dei nomi da candidare alle prossime politiche sia, soprattutto, perché la sua attività di governatore, con un Pd a commissariamento “renziano”, sarebbe fortemente condizionata dal gruppo consigliare del suo stesso partito. In altri termini, per Emiliano la presenza di un commissario di Renzi al vertice del Pd pugliese, sia pur solo per qualche  tempo, sarebbe la peggior sciagura politica che da governatore neo eletto potrebbe capitargli in questo particolare momento della sua carriera politica personale. Infatti, nella missiva inviata al premier pare che il presidente della Regione abbia fatto presente a Renzi di non essere interessato a ruoli diversi da quello che attualmente svolge e, quindi, ad averlo rassicurato sul fatto che non sarà un suo concorrente nella prossima corsa per la segreteria nazionale del Pd. Anzi, Emiliano – sempre secondo indiscrezioni – si sarebbe dichiarato disponibile a concordare con il premier i nome del nuovo segretario pugliese del partito, però a condizione che Renzi non nomini alcun commissario in Puglia per procedere alle elezioni del nuovo segretario regionale. Nella lettera Emiliano pare che abbia pure indicato a Renzi dieci nomi di suo gradimento su cui aprire la discussione per la segreteria pugliese del partito. Tra di essi non figurerebbero di certo né il nome dell’eurodeputata pugliese del Pd, Elena Gentile, né quello del consigliere regionale ionico Donato Pentassuglia, entrambi già disponibili per un’eventuale corsa alle primarie. Ci sarebbe invece il nome del neo consigliere regionale barese molto vicino al sindaco Decaro, e quindi renziano, Marco Lacarra. Ad avallare le indiscrezioni innanzi esposte ci sono le recenti affermazioni di Emiliano che, parlando del futuro segretario regionale del suo partito, ha detto: “Mi auguro che si trovi un nome condiviso, che si facciano queste primarie che sono scrupolosamente coerenti con lo Statuto. E che ci si faccia passare dalla testa l’idea di risolvere questa vicenda senza applicare le regole”. E, proseguendo,  il governatore pugliese ha pure spiegato: “Noi non siamo dell’idea che violare le regole dello Statuto sia una soluzione per superare questa difficoltà. Noi faremo le primarie, mi auguro nella data prevista. Possiamo anche spostare di qualche giorno la data per la presentazione delle candidature. Credo ci sia tutta la volontà di trovare questa soluzione. Ed escludo che a Roma qualcuno voglia per forza farci uno sgarbo”. “Abbiamo – ha sottolineato Emiliano – diverse migliaia di militanti qui in Puglia. Abbiamo un partito unito, vincente, senza scandali, senza problemi di sorta. Siamo tutti amici e amiche, non abbiamo conflitti. Quindi neanche su ordinazione é possibile fare un conflitto qui in Puglia”. A proposito, poi, delle primarie per la segreteria pugliese del Pd, il presidente della Regione ha affermato: “Se dobbiamo spostare la data per la presentazione delle candidature (ndr -al momento prevista per giovedì prossimo) é necessario che io incontri il segretario nazionale e lui mi spieghi il motivo. Dopodiché devo andare in assemblea e chiedere se sono d’accordo”. “Nella lettera a Renzi – ha concluso Emiliano – ho già dato la mia disponibilità”. Parlando, inoltre, del congresso del Pd pugliese, il segretario regionale dimissionario ha affermato: “Noi dobbiamo evitare che il congresso pugliese serva ad altro, che non a trovare il nuovo segretario. Non vorrei che qualcuno stesse pensando di utilizzare il congresso pugliese per altre ragioni. Il congresso serve a trovare il segretario della Puglia. Punto. E io sono il garante di questo percorso”. Però, a che ed cosa si riferisse, Emiliano non lo ha precisato. Peccato, un’occasione persa per il neo governatore pugliese che anche in politica, dopo oltre 10 anni di militanza, continua ancora con  metodi e linguaggio da pm che gran parte dei comuni cittadini non riescono proprio a comprendere. 

Giuseppe Palella

 

 


Pubblicato il 13 Ottobre 2015

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