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Emiliano ufficializza come “necessaria” la sua candidatura a segretario

 

E’ stata una battaglia senza esclusioni di colpi quella avvenuta nella direzione nazionale del Pd tra “pro” ed “anti” Renzi. E tra gli “anti” c’era il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che già da alcune settimane aveva lasciato intendere la sua intenzione di voler sfidare, al prossimo congresso del Pd, il segretario Matteo Renzi, alla guida del partito. Una sfida che ha trovato puntualmente conferma nella direzione svoltasi a Roma nel pomeriggio di lunedì, dove Emiliano ha confermato di essere questa volta in pista per la corsa a segretario. Infatti, il governatore pugliese durante il suo intervento ha detto: “Quella di candidarmi è una cosa che sento di fare, necessaria”. L’ex premier nell’intervento di apertura ha chiarito che il Pd andrà a congresso anticipato e la probabile data potrebbe essere il prossimo mese di Aprile ed Emiliano gli ha replicato dicendo che si tratta di un processo “necessario”, sottintendendo evidentemente che non si trattava di una gentile concessione del segretario. “Se io sono tra i candidati alla segreteria — ha dichiarato Emiliano — è per una ragione: mentre ti ho sostenuto al congresso precedente del 2013 perché pensavo tu rappresentassi un cambiamento netto rispetto al passato, da presidente della Puglia mi sono ritrovato tutti i miei avversari schierati al tuo fianco, mentre tu non sei riuscito ad essermi vicino nella lotta per la mia terra”. E, sempre a proposito della candidatura a leader del Pd, il presidente della Puglia ha detto: “Il congresso è necessario non per scegliere un segretario, bensì per ritrovare una comunità. E dovrebbe essere la stessa cosa se il segretario sarò io, Enrico Rossi o qualcun altro”. Emiliano si è rivolto a Renzi per l’intera durata del suo intervento, che è stato un crescendo di attacchi all’ex premier sia per quello che ha fatto quando era a Palazzo Chigi che da segretario del Pd. Infatti,  Emiliano parlando dei mille giorni di governo del segretario ha detto: “In molti momenti sei apparso lontano dalle persone”. E, proseguendo, ha aggiunto: “Il Pd può essere il partito di quelli che non contano niente? O torna nel suo alveo naturale o rischia di andare fuori dalla fotografia, dalla cornice”. Poi, a un certo punto, scherzando ha rilevato: “Stai facendo la stessa faccia che fai quando parla Bersani. Ti prego, fai le facce che fai con altri”. Ma a non scherzare era stato il segretario che poco prima aveva attaccato Emiliano, senza citarlo esplicitamente. Infatti, nel suo intervento iniziale aveva, tra l’altro, detto: “Coloro che sostengono che il Pd è il partito dei petrolieri e dei finanzieri (ndr – affermazione più volte utilizzata dal governatore pugliese nei discorsi contro il segretario) fanno prendere uno stranguglione ai volontari che sono a lavorare alle feste dell’Unità. E ogni volta che si dice che non viene rispettato lo statuto del partito, e spesso lo fanno uomini di legge (ndr – alludendo chiaramente a Emiliano che – come è noto – è un pm in aspettativa) che non leggono le carte, c’è un iscritto che non rinnova la tessera”. Ed Emiliano, a tal riguardo, gli ha poi replicato: “Se ho parlato di partito di petrolieri è perché le norme approvate sono state un favore per le aziende petrolifere”, senza però rispondere minimamente all’accusa di non lettura dello statuto. Emiliano, poi, ha ricordato a Renzi di aver votato per lui nel 2013 alla segreteria, rivendicando: “Non sono mai stato iscritto a una corrente. La tua idea di rinnovare la classe dirigente e riconnettere il Pd con le questioni ambientali mi ha affascinato. Ho iniziato a pensare che qualcosa non andava quando tutte le persone che avevo contro in Puglia sulle questioni di merito, me le sono trovate con te e non avevo più te vicino. Molte volte non sono riuscito a capire dove volevi andare a parare” e ricordando, tra l’altro, che “Il governo non voleva parlare con noi sulle trivelle” e che se Renzi non avessi chiuso le porte, forse non avrebbe dovuto aspettare l’avvento di Gentiloni al governo per parlare delle questioni Ilva di Taranto. Emiliano pure rinfacciato a Renzi diverse altre cose: “Avevamo detto (ndr – sottintendendo noi del Pd) che non avremmo mai cambiato la Costituzione a maggioranza e invece l’abbiamo fatto. Il referendum costituzionale è stato interpretato come una specie di ghigliottina generale da parte tua: se vinco, azzero tutti gli altri. Lo so che non era così ma l’effetto complessivo è stato inverso”. Parlando invece del periodo in cui celebrare il congresso, Emiliano ha affermato: “Non so come si fa a fare un congresso senza sapere quale sarà la legge elettorale”. Infatti, si è poi chiesto il governatore della Puglia: “Un congresso ad aprile senza conoscere la legge elettorale che roba é?”, commentando: “andare al congresso senza conoscere quante federazioni sono commissariate e quanti circoli non sono in grado di rilasciare le tessere non vedo come si possa fare, è difficilissimo, è una di quelle cose che fa aumentare il rischio scissione”. E poi ancora : “Se tu – ha detto Emiliano  a Renzi – oggi davvero vuoi mettere il congresso al centro della nostra discussione e fare un processo in cui chiunque vinca sostiene l’altro, il processo deve essere autentico”, evidenziando che:  “Se tante persone in questo momento mi stanno spingendo nella direzione di candidarmi alla segreteria non è perché io abbia un ruolo particolare, ma perché evidentemente quello che é avvenuto fino a oggi ha scontentato tanti”. Per concludere con l’invito al segretario ed a chi lo sostiene nel ruolo ad agevolate le iscrizioni, in vista del congresso. “Invitate a venire e non  respingetele” ha esortato Emiliano, che ha da ultimo pure affermato: “Fatelo con l’aiuto dell’organismo di garanzia che potrà essere il segretario. Il Pd deve essere un luogo aperto, di libertà, giustizia e uguaglianza”. Intanto, l’ex premier ha ottenuto a maggioranza dalla Direzione dem il “Sì” alla celebrazione del congresso entro il prossimo aprile. Mentre in Puglia, il capogruppo di Forza Italia alla Regione, Andrea Caroppo, subito dopo l’ufficializzazione della candidatura di Emiliano alla segreteria nazionale del Pd, con una nota ha fatto sapere che se “Emiliano si è stancato di amministrare la Puglia e preferisce fare il segretario nazionale del Partito Democratico, allora, con senso di responsabilità, risparmiamo alla Regione questa lunga agonia ed andiamo a votare per le elezioni politiche ed anche per quelle regionali” . “Che Emiliano – ha proseguito Caroppo – fosse più portato per incarichi politici che come governatore, ce ne siamo perfettamente accorti: i problemi che la Puglia ha collezionato nell’era Vendola non solo non sono stati risolti, ma si sono addirittura incancreniti (dalla sanità ai rifiuti, dalla Xylella alla disoccupazione)”. Quindi, ha ribadito il capogruppo forzista dell’Aula in via Capruzzi, “con l’ufficialità della sua candidatura, però, abbiamo il dovere di chiedere chiarezza”, per cui ha concluso Caroppo: “Emiliano ha deciso e allora scelga: si dimetta da presidente della Regione per proseguire nella scalata interna al Pd. Noi siamo pronti ad andare a votare subito anche per le regionali”. Ma, forse, non tutti sono dello stesso avviso di Caroppo nel Palazzo barese di via Capruzzi. E ciò non solo in maggioranza, ma anche tra le fila delle altre forze di opposizione, se non addirittura nel gruppo stesso di Fi.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 14 Febbraio 2017

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