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Emiliano: una dichiarazione da leone a “Un giorno da pecora”

Al momento l’avversario di Michele Emiliano nella corsa alla presidenza della Regione per il centrodestra non c’è ancora, ma se l’ex sindaco di Bari potesse sceglierlo lui sicuramente non indicherebbe Raffaele Fitto. Infatti, il candidato pugliese del centrosinistra per la guida della Regione, durante un’intervista radiofonica rilasciata al programma “Un giorno da pecora” di Radio 2 Rai, condotto da Giorgio Lauro, alla domanda “Chi preferirebbe come avversario per il centrodestra?”  ha risposto: “Fitto è una personalità politica forte dal punto di vista elettorale, mi auguro che abbia altro da fare. Giorgino è insidioso: bravo, preparato, competitivo, giovane. E’ un uomo modesto, un sindaco come me”. Però, l’ex Primo cittadino barese si è dimenticato di Francesco Schittulli, l’oncologo barese, ultimo presidente della Provincia di Bari, che è il nome su cui tutte le forze politiche di centrodestra, tranne Forza Italia e la civica ‘La Puglia prima di tutto’ di Fitto, hanno già dato il via libera alla candidatura. Ma tale dimenticanza gli è sta fatta presente da Giorgia Meloni, la nota parlamentare di Fratelli d’Italia-An, che in via eccezionale, durante la puntata radiofonica in questione, partecipava in veste di conduttrice al posto di Claudio Sabelli Fioretti. Ed Emiliano ha rimarcato la domanda con un altro interrogativo: “Schittulli? Lui fa il medico?”. E, nell’intervistare il segretario del Pd pugliese, la Meloni ha incalzato: “Ora che non è più sindaco di Bari, né Presidente di Regione con quali soldi campa Michele Emiliano?” Curiosità prontamente appagata dal candidato pugliese del centrosinistra alla Regione con una risposta forse inattesa: “Non campo, sono disoccupato” ha affermato seccamente l’ex sindaco di Bari che ha pure chiarito: “Mi sto giocando i risparmi di una vita. Ma la politica è una cosa bella e pulita, per cui vale la pena anche giocarsi tutti i risparmi”. Affermazione, quest’ultima, alquanto sorprendente da parte di un uomo come Emiliano che ha trascurato la toga all’insegna dell’espressionismo della cosiddetta  società civile, per poi sbarcare nel ruolo di politico militante. Quindi, di un politico a tutti gli effetti. Ed è risaputo, invece, che per quasi tutti i politici il motto principale è: “primum vivere”. Ancor più sorprendente è la considerazione che l’ex pm antimafia della Procura barese ha della politica, come “cosa bella e pulita”. Infatti, pare quasi che Emiliano ignori tutti i retroscena della politica e, soprattutto, che sia completamente all’oscuro di ciò che pensa della politica ai giorni d’oggi una larga fetta di gente comune. Visione che in passato, già alcuni anni prima dello scoppio delle ondate politiche scandalistiche, aveva portato a dire ad un noto esponente politico barese di rango, come l’ex ministro delle Finanze Rino Formica, che “La politica è sangue e merda”. Affermazione, questa, evidentemente non condivisa da Emiliano, che – a suo dire – si starebbe giocando i risparmi di una vita per la politica (bella e pulita). E proprio questo rischio e sforzo economico dell’ex pm antimafia barese ha suscitato non pochi spunti polemici da parte di qualche malpensante, che al riguarda ha subito ricordato quel noto proverbio napoletano sul potere che afferma: “Cummanà è meglio ca’ fottere!”. E lo stesso malpensante, subito dopo, ha pure ironicamente esclamato: “Forse per questo motivo l’aspirante governatore pugliese del centrosinistra mette a rischio i risparmi di una vita per la politica!”. Nel corso della stessa trasmissione radiofonica di Radio 2 Rai, il segretario pugliese del Pd, Emiliano per l’appunto, ha anche accennato dell’elezione del prossimo Presidente della Repubblica ed ha dichiarato: “Fosse per me lo eleggerei con i Cinque Stelle, non con Forza Italia”. Però, come è noto, l’elezione del Capo dello Stato è materia di competenza parlamentare e, quindi, una matassa da districare nelle segreterie nazionali dei partiti e non dai politici con ambizioni in ambito locale. Ma il parere di Emiliano era forse diretto al proprio partito, il Pd. E, in particolare, a Matteo Renzi che almeno per ora può stare sereno, perché il segretario pugliese del Pd ora punta sicuramente a succede a Nichi Vendola e non a Giorgio Napolitano. Anche se in una politica ( sperando bella e pulita!) vale un altro noto detto: “Mai dire mai!”.

 

Giuseppe Palella      


Pubblicato il 14 Gennaio 2015

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