Emiliano vuole le primarie alla Regione per farle fare a Decaro al Comune
Il governatore pugliese Michele Emiliano (Pd), sia pure con qualche mese di ritardo, risponde a chi nel suo partito ha avanzato l’ipotesi di primarie, alle regionali del 2020, per il candidato presidente anche se lui, da governatore uscente, si riproponesse alla guida della Puglia. E, al riguardo, il Presidente della Regione Puglia eletto nel 2015 non ha dubbi. Infatti Emiliano, prima ad un dibattito politico a Ceglie Messapica e ultimamente conversando con un giornalista, dopo aver evidenziato di non essere intenzionato a candidarsi alle europee del prossimo anno, ha dichiarato: “ Mi ricandido alla presidenza della Regione e spero di poter fare le primarie il prima possibile”, aggiungendo: “Una parte della componente renziana del Pd é contro di me quindi é importante capire subito, attraverso le primarie, chi sarà il candidato del centro sinistra”. E questo perché, ha spiegato Emiliano: “Se sarò io, per concludere il mandato con il sostegno necessario, se sarà un’altra persona per darle il tempo di fare la campagna elettorale e di farsi conoscere”, augurandosi che “le primarie possano essere già a novembre” prossimo. Affermazioni, queste, che hanno dato adito al capogruppo dell’opposizione forzista alla Regione, Nino Marmo, di ironizzare: “Ammette (ndr- Emiliano) con tanta disinvoltura di subordinare il suo impegno da presidente della Giunta alla sua candidatura alle primarie. O, peggio ancora, lascerebbe intendere che in caso di ricandidatura inizierebbe a fare ciò che dal 2015 non ha fatto: ovvero governare, magari spingendo anche l’acceleratore sul clientelismo in vista delle elezioni”. Ma, ironia e considerazioni politiche a parte, Marmo, alla luce di quanto recentemente affermato da Emiliano, ha colto l’occasione per chiedere al governatore se “intende aspettare di sapere se correrà di nuovo per la presidenza per: 1) Dare una risposta ai cittadini a cui ha ridotto i servizi sanitari, chiudendo reparti ed ospedali senza potenziare la medicina del territorio? 2) Spiegare ai pugliesi come mai la riorganizzazione della rete dell’emergenza-urgenza che ha compiuto costerà di più senza rendere più efficiente il servizio? 3) Mettere a regime, finalmente, il Piano di Sviluppo Rurale, dopo i tanti ritardi che pesano sulle nostre aziende agricole? 4) Intervenire nelle numerose vertenze occupazionali che interessano migliaia di pugliesi?” E queste, per il capogruppo di Fi nell’aula di via Capruzzi, “sono solo alcune delle questioni che dovrebbero vederlo in prima linea, impegnato con abnegazione”. Invece, sempre secondo Marmo, “dalla prospettiva del Presidente parrebbero vicende secondarie che possono attendere l’evolversi delle diatribe interne alla sua coalizione”. E, forse, potrebbero essere state proprio le diatribe interne alla coalizione pugliese di centrosinistra, non solo regionale ma soprattutto barese, ad indurre Emiliano a dichiarare con notevole anticipo, rispetto all’appuntamento elettorale della primavera del 2020, la propria disponibilità alle primarie per scegliere il futuro candidato alla presidenza della Regione ed a chiederne la celebrazione in tempi così rapidi. Infatti, il sospetto di qualche addetto ai lavori della politica è che la richiesta di Emiliano per le primarie a candidato presidente della Regione, e quindi della possibilità di messa in discussione della sua stessa ricandidatura, altro non sarebbe che un chiaro segnale al sindaco di Bari, il renziano Antonio Decaro, che alle amministrative del prossimo anno spera forse di essere ricandidato automaticamente alla poltrona di Primo cittadino. E, quindi, senza affrontare le primarie, come ha già chiesto pubblicamente qualche autorevole esponente della maggioranza che lo sostiene a Palazzo di Città. Richiesta che – stante ad alcune indiscrezioni provenienti dai corridoi del Comune di Bari – potrebbe essere avanzata a breve nella coalizione di centrosinistra cittadina anche da altri che temono il ritorno alle urne con la riproposizione a sindaco di Decaro, poiché il suo nome, sia per situazioni politiche nazionali che, soprattutto, per sopravvenute ragioni locali potrebbe non essere più vincente per il centrosinistra barese nel 2019. Sospetto, questo, che – sempre secondo voci di alcuni bene informati della politica – sarebbe anche suffragato da alcuni sondaggi effettuali in città dopo le politiche dello scorso marzo. Però, a differenza di Emiliano, il sindaco Decaro sembrerebbe poco propenso a sottoporsi al giudizio dei gazebo per la sua ricandidatura, che invece vorrebbe in automatico, in quanto uscente. Per cui, da mesi, Decaro già starebbe lavorando alla formazione delle liste che dovrebbero sostenerlo il prossimo anno per la riconferma a sindaco. E, quindi, se così è, di primarie il Primo cittadino barese evidentemente non ne vuole proprio sentir parlare. Ma, a maggior ragione all’interno del centrosinistra barese, chi dubita fortemente sulle possibilità di riconferma di Decaro è forse ancor più convito della necessità di primarie anche per il nome da candidare a sindaco il prossimo anno, onde evitare il serio rischio di potersi poi trovare dalla parte dei perdenti, qualora le amministrative confermassero la tendenza emersa dai recenti sondaggi. Però, chi teme il prossimo anno un’eventuale possibile sconfitta barese del centrosinistra a guida Decaro sa pure che l’unico a poterlo costringerlo ad accettare la celebrazione delle primarie è il governatore Emiliano. E quest’ultimo, con la sua recente affermazione di volersi rapidamente sottoporre a primarie per la ricandidatura a Presidente della Regione, ha voluto probabilmente “parlare a nuora affinché suocera intenda”. Che tradotto al caso in questione, Emiliano forse ha parlato di se affinché Decaro intendesse. Come dire: “se nel centrosinistra si faranno le primarie per il candidato presidente della Regione, perché non si possono fare anche per quella a sindaco di Bari?” E, almeno questa volta, più chiaro di così il governatore pugliese forse non avrebbe potuto essere.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 4 Settembre 2018