Cultura e Spettacoli

Emilio e il fascino della Valigia

A Brindisi aveva fine il viaggio ‘europeo’ della leggendaria Valigia delle Indie, il treno che trasportava posta e viaggiatori da Londra a Bombay. A Brindisi i viaggiatori si imbarcavano su un piroscafo della Peninsular and Oriental Steam Navigation Company e proseguivano per Alessandria ; di lì uomini e cose tornavano a bordo di un treno, che li conduceva a Suez, dove venivano imbarcati su un’altra nave diretta in India. L’arrivo dei passeggeri richiamava frotte di venditori di souvenir, fotografi ambulanti, cocchieri, facchini, mariuoli… Poi c’erano i curiosi. Tra costoro, tra luglio e settembre del 1880, si aggirava spesso un mozzo diciottenne.  Emilio, che non veniva da una città di mare (Verona), da due anni studiava al Regio Istituto Nautico Paolo Sarpi di Venezia ; sognava di diventare Capitano di lungo corso. Perciò quell’estate aveva deciso di fare pratica sull’Italia Una, un vecchio trabaccolo di 71 tonnellate che faceva la spola fra Pellestrina (il più meridionale dei tre stretti litorali che dividono la laguna di Venezia dal mare Adriatico) e Brindisi, toccando anche le coste della Dalmazia. Una volta scaricata la merce sulla banchina di Brindisi, il trabaccolo sostava in quel porto in attesa dell’alba per riprendere la navigazione. Per l’equipaggio era il momento di scendere a terra e spassarsela fra bettole e donnine allegre. Ma Emilio era d’un’altra pasta. Uno come lui non poteva non restare incantato da quel microcosmo di gente affatto comune che scendeva dalla Valigia delle Indie : alti ufficiali dell’esercito britannico, funzionari governativi, affaristi, riccastri, aristocratici, belle donne, spie, avventurieri… Scendevano dal più lussuoso treno del mondo per salire a bordo di una nave non meno lussuosa, diretti verso un Oriente che prometteva mistero e avventura. Emilio sognava… All’alba l’aspettava il disincanto di una nave sgangherata e di rozzi compagni di lavoro. Ma l’esperienza con l’Italia Uno non era destinata a durare. Durante l’ultimo viaggio di ritorno, nel corso di una tempesta, Emilio rischiò di annegare. Rimesso piede a terra, non volle più saperne di mari e navi. Rientrato a Verona, si diede a tutt’altro : l’attività giornalistica. Lo scrivere gli eccitò la voglia d’evasione che da sempre si portava dentro. Gli tornò alla mente la particolarissima parata di gente che ogni giorno sbarcava a Brindisi e di cui tante volte si era riempito gli occhi sino a restarne ‘fecondato’ e qualcosa gli scattò dentro : Erano già in embrione Sandokan, il Corsaro Nero, Capitan Tempesta, il Leone di Damasco… Era nato Emilio Salgari, talento letterario.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 3 Marzo 2018

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