Ennesima “spaccata” a negozi e bar del centro cittadino. Nuovo modo per imporre il pizzo?
Ladri scatenati in pieno centro a Bari. A cadenza quasi giornaliera si stanno registrando in città spaccate a negozi , bar e ristoranti , i cui titolari vedono danneggiati i propri locali, con vetrine infrante ed incassi depredati. L’ultimo furto, in ordine cronologico, è avvenuto avantieri nel cuore della notte ai danni di un bar ubicato in via Abate Gimma ,nel rione murattiano. Sul furto in questione indaga la polizia scientifica . Pare che in questa occasione i ladri si siano impossessati di pochi spiccioli contenuti nel registratore di cassa, mentre il danno maggiore resta quello delle vetrine infrante da grossi mattoni. Stessa metodologia usata circa una settimana fa contro una pizzeria sita in viale Argiro, locale da poco aperto in questa zona pedonale e dal quale i malviventi hanno asportato un incasso più corposo , circa 400 euro, con l’immancabile rottura dei vetri dell’ingresso. Un fenomeno che sta cominciando a destare seria preoccupazione tra i commercianti ,che cominciano a chiedere alle istituzioni maggiore controllo e presenza delle forze dell’ordine. C’è chi ipotizza che dietro al nuovo modus operandi criminale ci sia la regia della criminalità organizzata barese ,e un nuovo modo per imporre il pizzo ai locali di recente e più datata apertura . Generalmente questi furti vengono compiuti da extracomunitari che, muniti di tronchesi e grossi mattoni, sfondano le vetrine e segano parte delle saracinesche. Sbandati che hanno poco da perdere in caso di arresto in flagranza di reato e che , ove mai fossero identificati (come è avvenuto in qualche occasione), rischiano solo una denuncia. E’ probabile che questi personaggi siano utilizzati dalla malavita come “emissari” di una ipotizzabile richiesta estorsiva, al posto di malviventi già schedati e con precedenti specifici che non si esporrebbero direttamente a chiedere la tangente sotto gli occhi di telecamere di sicurezza ormai diffuse sia all’interno che fuori dai locali, non correndo così il rischio di essere facilmente identificati dagli investigatori. Perciò il “lavoro sporco” la criminalità locale lo farebbe svolgere a questi disperati a poco prezzo e a basso rischio, ottenendo egualmente lo scopo di mandare messaggi criptici al proprietario del locale saccheggiato. Solo ipotesi, o qualcosa di più di una semplice congettura? Resta , per ora, l’allarme sociale che queste azioni predatorie stanno suscitando nei commercianti e nei cittadini baresi.
Piero Ferrarese
Pubblicato il 13 Marzo 2023