Epistola a un amico che non c’è più
Caro Mimmo,
si è soliti dire che chi non è più tra gli “umani”, è nel “Mondo della Verità”. Ho Ripreso l’aggettivo sostantivato “umani” da uno dei tanti sproloqui del “putto fiorentino”, che con il petto in fuori e la voce, teatralmente, commossa ha raccomandato agli italiettini di restare, appunto, “umani”. Ora, non so cosa volesse dire renzi con siffatta apostrofe, raccolta da tutti i pennivendoli dei media cartacei e catodici: forse, restate solidali; forse, tenete (parlando con rispettosa decenza, caro Mimmo) i piedi per terra; forse, non fatevi prendere dai mal di pancia, ma Comportatevi e Agite secondo Ragione. Comunque, MI, Rendo Conto, ho Elaborato Ipotesi che, considerata la storia di renzi e il suo non esemplare accomodarsi a “palazzo chigi”, consigliato e autorizzato dall’inquilino del “quirinale” a “scadreghinare” da primo ministro il letta enrico che, carduccianamente, invano tendeva la pargoletta mano a più, duraturamente, “chigiare”, non gli possono essere attribuite. Non v’è dubbio che codesti giovanotti, alla ribalta con l’ambizione di “rottamare” tutto ciò che appartiene al passato, riescano ad oscurare la faccia di coloro che ieri “hanno messo la faccia” (fa “trend” dire da parte dei politicanti che “mettono la faccia”, senza, però, confessare le reali intenzioni, aspirazioni del loro partecipare al teatrino del “politicume” da cui, grazie alla massa “maiala”, sperano di trarre profitti, soddisfazioni pecuniarie, soprattutto), “tamen”, della faccia dei “rottamati” i rottamatori conservano i segni sottoculturali, il linguaggio che esprime, sia pure inconsapevolmente, per ignoranza, quella di renzi, la visione del mondo che ha prodotto millenni e millenni di Storia cruenta. Quante volte, caro Mimmo, abbiamo Condiviso l’Idea che noi uomini dovremmo, invece, “(Dis)umanarci”, cioè dovremmo Liberarci, Disimpegnarci da quelle sovrastrutture mentali, pseudointelettuali, pseudoculturali che ci hanno reso gli uni agli altri estranei, gli uni agli altri indifferenti, gli uni agli altri inospitali e, quindi, nemici. Dovremmo Inventare un altro modo di essere “Animalia”, dovremmo Inventare Esseri Viventi che, avendo Sviluppato la Ragione e con Essa la Scientificità delle Teorie, da Essi Formulate (ad esempio: la Fissione dell’Atomo), Utilizzino le Scoperte Scientifiche, nell’Indagare la Natura e i Rapporti Sociali, Economici, tra Essi Stabiliti, in ogni caso, ognora, Rinnovabili, non per irretire il Prossimo nello sfruttamento viepiù meditato, raffinato, ma per AffrancarLo da qualsiasi forma di oppressione economica e, di concerto, politica. Dovrebbe essere “Latino” Concludere che gli “Animalia”, di cui sopra, non potrebbero, non dovrebbero essere Coltivati in Istituzioni annose, vetuste, quali la famiglia, le entità statali, nazionali che hanno reso nel tempo e nello spazio planetario oltremodo precaria la Pace, il Benessere, la Felicità degli “ominicchi”, e circoscritto, dimidiato la resa della Esteriorizzazione di essi, esclusivamente, ai cosiddetti “vicini di sangue” e, spesso, fabbricando “individui” dall’esasperato “ego”, neanche a costoro. Non voglio essere ipocrita, caro Mimmo, nel considerarTI fortunato per il fatto che non sei più tra gli “umani” ma, in ogni caso, non sei più costretto, tutte le volte che in televisione appaiono i “rais” del potere in occidente, a fare una scorpacciata di valori, da essi piazzati sulla loro bocca e, oralmente, professati, mai, perseguiti nella loro prassi. Ah, dimenticavo il diuturno fare riferimento all’ ”identità occidentale” e, in particolare modo, a quella italiana da parte dell’ ”enrico stai sereno”! Oggi, obama ha detto in una conferenza stampa: ”Distruggeremo l’”isis”, pur mantenendo i nostri valori”. Quali valori ? Quelli, forse, dei banditi, dei grassatori, degli assassini, che per scampare dalla pena capitale, che i giudici dei loro paesi avrebbero loro inferto, in mare avventurandosi, giunsero nel continente americano, si costituirono in comunità statale e, dopo aver operato il feroce genocidio degli indigeni, rinchiusero i sopravissuti nelle riserve, spogliandoli delle terre che essi avevano abitato e lavorato da secoli e secoli ? I valori degli “states”, la cui iniqua ricchezza galleggia sul sangue, sul sudore da immane fatica di neri schiavizzati, dopo essere stati traghettati con la forza nel nuovo (???) mondo dall’Africa ? I valori dell’ ”apartheid”, solo per legge abolita al declinare degli anni ’60 del secolo scorso, non nel sentire razzista, segregazionista della maggioranza dei bianchi, sì che, facilmente, si comminano pene di morte, dopo processi farsa, ai neri, anche minorenni, e la polizia, impunemente, uccide neri disarmati, dopo averli fermati per controlli, a volte, non necessari ? E potremmo far notte nell’elencare, anche durante la presidenza del deludente nero obama, le malefatte, all’interno e oltre i confini degli “states”, dei detentori del potere in essi. E, infine, come qualificare l’identità dei paesi europei dalla spagna alla russia ? Se non in secoli di guerre l’un paese contro l’altro, bilateralmente, o in opposte coalizioni; l’avarizia colonialista e imperialista di essi; i fascismi e i nazismi! E l’identità italiana, di cui, stronzamente, il premier in una nazione di ciechi, di sordi, di privi di memoria storica mena ingiustificato vanto ? Plasmata dal “romanume” dell’ ”urbe” che in quasi 800 anni di esistenza con la greca di “caput mundi” fu, sempre, in arme, insanguinandosi al suo interno per le bramosia di potere dei suoi “optimates”, insanguinando non solo i territori, che gravitavano intorno al Mediterraneo, “sed etiam” quelli occidentali e orientali, posti a nord di essa, per le voglie imperialistiche della sua prima classe . Caduta roma nel 476 d.c., gli italiettini furono per oltre 1600 anni servi: di Popoli, non romanizzati, Provenienti dall’europa nord occidentale, centrale, orientale; di popoli, già assurti a nazione, come gli spagnoli, i portoghesi, i francesi, i tedeschi, gli austriaci, fino al 1861, quando, irresponsabilmente, si misero nelle mani della più retriva, parruccona, guerrafondaia dinastia europea, quella dei savoia che, con la piemontesizzazione, specialmente in termini di debiti, da essa accumulati, dello stivale, aggravò la miseria del meridione con il conseguente drammatico fenomeno emigratorio dei meridionali, all’interno verso il nord del paese, più ricco e sulla via della sua, ormai, irreversibile industrializzazione, e all’esterno verso i paesi del nord europa e verso il continente americano. Per non parlare, infine, del “bubbone cancerogeno”, a Detta di Machiavelli e Guicciardini, costituito da uno staterello straniero nel cuore dell’italietta e nel cuore della capitale di essa, roma, la cui casta al potere ha sempre dettato ai governanti italiettini le coordinate del suo esiziale oscurantismo politico, morale, religioso. Caro Mimmo, sin dalla remota antichità una Minoranza di Occidentali Elaborarono il Concetto e il Valore della Democrazia, della Libertà di Pensiero e di “doxa” e Molti di Essi Persero la Vita ché quei Concetti e quei Valori Precipitassero su tutte le zolle del Pianeta, come la pioggia che fa rigogliosa ogni forma di vegetazione. Un’ Altra Minoranza Creò Opere di Inaudita Bellezza. Dietro queste Due Minoranze, una sterminata folla di burini in occidente nascose e nasconde le sue nequizie, la sua infamia, giustificò e giustifica le sue carneficine colonialistiche, imperialistiche in nome di una civiltà, dalla pretesa eurocentrica, che, non di rado, dovette e deve inchinarsi nei confronti di Altre Civiltà in Africa e in Asia Sviluppate da Popoli di cui Enorme fu il Sentimento, la Coscienza del Civismo Politico e la Diligenza verso l’Arte, la Letteratura, la Scienza. Esportare la Democrazia per sguainare l’ascia di guerra; esportare gli indicatori delle forme di socialità occidentale, per espropriare i popoli destinatari di essa dei loro Beni e, perfino, della loro Storia. Caro Mimmo, TI ho Destinato questa Epistola, Immaginando che TU Sia in quel “Mondo della Verità” dal quale TU possa AscoltarMI e, ancora, Percepire la Mia, mai, Dismessa Indignazione nei riguardi degli altrui pensieri, azioni, omissioni che, come con ironica Sagacia Proclamavi TU, si risolvono in un “nud miscat a nud” (in un niente mischiato a niente). TI Riferisco qualche “chicca” di codesto “nud”. Ebbene, giovedì sera, 19 novembre 2015, un commando di professionisti, specializzati in furti di Opere d’Arte, ha assaltato a verona il “Museo di Castelvecchio”, custodito da una cassiera e da un vigilante (lo stato italiettino che non si cura di proteggere, adeguatamente, il suo Inimitabile, Ragguardevole Patrimonio Artistico! La noncuranza verso Esso, è, o renzi, senza fallo, uno degli aspetti della nostra incivile identità), rubando 17 Opere di Artisti di Immensa Mano e Pensiero, quali: il Pisanello,, Jacopo Bellini, Andrea Mantegna, il Tintoretto, Rubens, Giovanni Benini. Il ministro italiettino dei Beni Culturali, franceschini (che, quando divenne per qualche tempo segretario nazionale del “pd” si fece riprendere dalla “tv di stato” all’atto di giurare, da nessuno richiesto, fedeltà alla Costituzione Italiama su una copia di essa, posta nelle mani del suo”papy”. Come segretario di un partito si dichiarò fedele alla Costituzione, come ministro, complice di renzi, L’ha stravolta a colpi di esigue maggioranze) s’è affrettato a rassicurare gli italiettini che si provvederà a migliorare la sorveglianza, con più risorse umane e mezzi tecnologici, di tutti i Musei e i Luoghi che Custodiscono Opere d’Arte. Caro Mimmo, non stiamo assistendo, forse, al “revival” di quanto accadde a santa chiara ? Nella canonica o istituzionale udienza di mercoledì, 18 novembre 2015, in vaticano ai rappresentanti di scuole cattoliche il sig. bergoglio ha raccomandato di non fare proseliti nelle scuole. Di rimando, MI Corre l’Obbligo di Contestare a bergoglio quanto segue: ”Come in altro modo potrebbe, allora, definirsi nella scuola italiettina, cioè, di uno stato che, secondo la sua Costituzione, dovrebbe essere laico e non confessionale, se non proselitismo sfacciato, l’insegnamento della religione cattolica, contemplato dai “Pattti Lateranensi”, firmati da mussolini e dal cardinale gasparri, e fatti inserire all’art. 7 nella Costituzione da qual velato “baciapile” di togliatti ?”. Caro Mimmo, l’Amicizia e la Mancanza di Essa S’Identificano e, come l’Amicizia, la Mancanza di Essa non può crescere; Essa ha in sé il suo “diapason”, il Suo Struggente “Pleroma”. Non v’è maggior dolore, quando l’Amicizia CI Giunge troppo tardi, la Mancanza di Essa troppo presto!. Come la tua Amicizia e la tua Mancanza.
Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano
Pubblicato il 24 Novembre 2015