Epistola a un credente cattolico
Caro credente cattolico,
tanto per rodare il mio Discorso, vorrei Citarti alcuni brevissimi Brani Tratti dal Romanzo “Dedalus” di James Joyce: “Il signor Dedalus sbuffò di disprezzo. “Ah, John” disse “è vero per quanto ci riguarda. Siamo una razza infestata dai preti, è sempre stato così e sempre sarà così fino alla fine.”…”una razza infestata dai preti, dimenticata da Dio!”. Nonostante abbia nel Brano precedente sacramentato contro i preti, il signor Dedalus è convinto che mandare il figlio Stefhen a scuola dai gesuiti sia la cosa migliore per le opportunità di inserimento nella società e di successo che essi avrebbero potuto offrirgli: “…esclamò il signor Dedalus…No, no, lascia che rimanga con i gesuiti, in nome di Dio, visto che ha cominciato con loro. Negli anni a venire saranno utili. Sono uomini quelli che possono assicurarti una posizione.” “E si tratta di un ordine ricchissimo, vero, Simon ?” ”Abbastanza, Si trattano bene, te lo dico io. Hai visto la loro mensa a Clongowes. Rimpinzati, per Dio, come galli da combattimento.” Ancora, ”…Perché la chiesa è crudele come tutti i peccatori incalliti, disse Temple”. Insomma, nei brevi Brani, testé Citati dal “Dedalus” di J. Joyce, ci sono tutti gli indicatori che hanno caratterizzato la chiesa cattolica nella Storia e la caratterizzano nella cronaca: il potere o la collateralità con il potere, la ricchezza spropositata e la brama di ricchezza del suo clero, dal curato di campagna fino a quello che si espone dalla loggia, a volte, in odore (falso? Bahh!) di massoneria, delle benedizioni “urbi et orbi”, la crudeltà della sua gerarchia che si è esercitata per secoli e secoli all’interno delle “mura leonine del vaticano” (Leggere: Machiavelli e Guicciardini) e, poi, diramatasi all’esterno di esse, quando e dove essa ha potuto sversare il suo sadismo sanguinario: un esempio per tutti: l’inquisizione con le torture, le confessioni estorte, i roghi. Oggi, essa mostra il volto buono pseudoevangelico, perché non serve più a coloro che nei vari spazi planetari detengono il potere, o poco. Vani gli sforzi, i tentativi di bergoglio di fare appello ai potenti del pianeta ché la smettano di produrre armi usate in conflitti non mondiali, ma regionali; di martoriare la “Terra” agonizzante nell’atmosfera e nel sottosuolo; di avere un po’ di riguardo per il miliardo e oltre di uomini affamati. Nessuno degli allocutori dei suoi appelli lo ascolta, prima di tutto, perché sono a favore dei martirizzati dalle loro politiche che tendono nei fatti, nella prassi ad allargare la forbice tra i pochissimi ricchi nel mondo e la massa sterminata degli indigenti e, poi, perché i “pesci grossi” del potere hanno, attualmente, altri mezzi e strumenti più efficaci, più celeri, più veloci dei pulpiti (dai quali, quando lo sviluppo tecnologico della comunicazione non era stato, ancora, avviato, si sgarrupavano, mentalmente, le genti), per rastrellare il consenso di masse, di plebi inconsapevoli dei machiavelli che si celano negli “spot”, pubblicati dai media cartacei, o trasmessi nei media catodici, tutti, chi più, chi meno, facenti capo a coloro che agiscono nel “cerchio magico”che progetta con ingiuste, malevole intenzioni il destino dell’umanità. Oggi, il capo indiscusso e indiscutibile della chiesa cattolica è più sobrio nel suo apparire e nel suo stile di vita: non indossa all’anulare anelli di pesante, ingombrante oro, come i papi del passato fino a ratzinger; o scarpe, da uno stilista confezionate, di sgargiante rosso, come ratzinger; non vive negli immensi, splendidi appartamenti del vaticano (in controtendenza o apparente opposizione ai suoi collaboratori e ai cosiddetti ”principi della chiesa cattolica” che alloggiano in sterminate “location” principesche, appunto), ma in 50 metri quadrati di un albergo di proprietà dell’amministrazione vaticana; indossa all’anulare un anello d’argento e ostenta ai piedi (MI scusino i miei 25 Lettori, se MI soffermo sui piedi dei papi; devono pur capire che, anche, con i piedi i papi inviano messaggi ai “minus habentes”!) nere scarpe usurate. Però, per riempire le piazze, poiché la liturgia quotidiana nelle chiese è disertata, le cerimonie in san pietro, in occasione di importanti festività, e nella piazza, circondata dal “Colonnato del Bernini”, sono di una tronfiezza, di una “faraonicità” scandalosa, alle quali bergoglio non rinuncia; dismette, anzi, l’evangelica sobrietà parolaia, tutto compreso della folclorica necessità di maravigliare le folle accorse a gustarsi lo spettacolo, si fa per dire, religioso, “a gratis”, reso interessante per la presenza dei “boss” del mondo che, pur indifferenti al sentimento religioso, si “apparano” secondo quanto esige il protocollo della circostanza, in quanto il potere non può non essere condito con un afflato di mimimale religiosità, che affanna e consola secondo le indicazioni politiche di esso; che ammansisce i riottosi ad esso con minacce di pene infernali e promesse di beatitudini paradisiache. Pasolini nello Scritto ”Corsaro” dal Titolo ”Lo storico discorsetto di Castelgandolfo”, pronunciato da paolo VI, così, profeticamente, Si Esprime: “Se – facendo una donazione della grande scenografia (folcloristica) della grande sede vaticana allo Stato Italiano, e regalando il ciarpame (folcloristico) di stole e gabbane, di flabelli e sedie gestatorie agli operai di Cinecittà – il Papa andasse a sistemarsi in clergyman, coi suoi collaboratori, in qualche scantinato di Tormarancio o del Tuscolano, non lontano dalle catacombe di San Damiano o Santa Priscilla – la Chiesa forse cesserebbe di essere chiesa?”. Qualcuno potrebbe obiettare a Pasolini che, se i papi, evangelicamente, seguissero i suoi Moniti, la Chiesa non cesserebbe di essere Chiesa, ma cesserebbe di essere uno stato, i cui rappresentanti, quali belle (???) statuine (si accontentano di tale “status”), si siedono accanto ai rappresentanti di stati, ben più temuti di esso, in tutti i consessi internazionali, per definire, male, il presente e il futuro dei popoli. Le Parole del Poeta di Casarsa, ”si parva licet componere magnis” (se è lecito paragonare le piccole cose alle grandi o, nel mio caso, se è lecito costringere una Grande Mente, come Pasolini, a Donare alle mie modeste Proposizioni, Argomentazioni una benevola Attenzione), fanno bene il Paio con Quelle, da ME Deputate a Commentare il messaggio al suo “gregge” (non popolo di Dio, non Cittadini di una diocesi) del signor ciccio savino, vescovo della diocesi di cassano allo ionio: ”E – grege signor savino, lei è contro la retorica e, pur, il suo messaggio ’scontatissimo’ al suo ‘gregge’ è un mal digeribile pasticcio di retorica. La gerarchia cattolica dovrebbe, finalmente, Esercitare la Virtù del Silenzio! Ratzinger, prima di essere elevato al trono dello stato del vaticano, ‘apertis verbis’, denunciò la ‘sporcizia’ nella chiesa cattolica e, per non essere riuscito a disinquinarla da essa, si dimise qualche anno fa. Nemmeno bergoglio con il suo attivismo, tutto mediatico, riuscirà ad attendere all’immane compito che, invano, si era proposto di svolgere il suo predecessore. La “sporcizia” si è attaccata alla chiesa cattolica da due millenni; la chiesa cattolica è corrotta, è, eticamente, sporca, ché è ricca e i maggiorenti di essa maneggiano troppo denaro. Abbandonate voi, ‘pastori del gregge’, le vostre ‘simil-regge’; attraversate le porte degli ospedali, delle case di riposo (??) per anziani, delle carceri, delle periferie planetarie del pianeta, abbandonate dal potere, e lì rimanete, condividendo le stalle dove, quotidianamente, si consuma la nascita di un bambino, destinato ad essere un disperato; di siffatto evento la nascita del nazareno è la metafora, in quanto non accertata da alcun Documento Storico. Solo allora, avrete il Diritto di ’Pontificare’, cioè, di ‘Gettare Ponti’, per Essere, realmente, concretamente, i Mèntori della Fraterna Comunione tra Tutti gli Uomini”. Dio s’è dimenticato degli uomini, lamenta Dedalus! O l’uomo s’è dimenticato di Dio ? O ciò che aveva egli immaginato, inventato, costruito a sua immagine e somiglianza più non gli serve, in quanto, come Continua Pasolini, i problemi che angariano gli uomini vengono da essi risolti o da essi fatti incancrenire all’interno di un ordine sociale in cui coloro che asserviscono, spiritualmente, un miliardo e mezzo di ”pecore” non vengono più ascoltati ? Ammessa (e, secondo ME, non concessa) l’esistenza di Dio, egli si sarebbe, ognora, dimenticato delle umane moltitudini ché nello spazio e nel tempo i reggitori di turno di esse hanno, sempre, frapposto tra esse e lui, allontanandolo da esse, una casta di sacerdoti, di scribi, di farisei, di aruspici, appartenente alla loro classe o ad essa organica, che gli facesse dire, fingendo di interpretare, “coram populo”, segni o epifanie miracolose varie, per congettura editi da lui, ciò che ad essi facesse comodo. Insomma, qualsiasi religione è sorta e, sia pure con diverso prestigio, continua ad operare, per “relegere”, per “raccogliere” il “placet” delle masse ai voleri di coloro che erano e sono piazzati nelle varie zolle planetarie ai vertici della piramide sociale. I “Libri”: la “Bibbia”, per tutte le sette cristiane, il “Corano” per tutte la sette islamiche, sono stati, ad esempio, l’archetipo riferimento dei fedeli di esse, “tamen”, le caste sacerdotali hanno, sempre, fatto di ciascun “Libro” un regolo lesbio, cioè lo hanno adattato con le loro glosse (Commenti) agli interessi, ai voleri dei padroni dei regimi politici, sociali, economici in cui hanno operato e operano, sì che i fedeli sono stati persuasi che le glosse degli interpreti erano, sono l’espressione della Volontà di Dio, più che i ”Libri” medesimi. Sì che si sono avute divisioni laceranti all’interno delle due religioni monoteiste con cruenta vicendevole intolleranza, in ogni caso, sotto le regia di gruppi politici o di regimi che da quelle divisioni traevano profitto. Non è mai stato tollerato dai vertici dei diversi assetti sociali e politici il “sacerdozio universale”, cioè la capacità del singolo fedele di lettura e di comprensione dei “Libri”, senza la mediazione di sacerdoti, delegati da essi, a decodificare la presunta parola di Dio secondo la loro volontà: se lutero, l’iniziatore della “protesta”, poté predicarlo, fu perché ai principi teutonici urgeva sottrarre alla sudditanza della chiesa cattolica le loro folle di sudditi, per sottrarsi essi stessi dalla incombenza gravosa di pagare pesanti balzelli alla curia vaticana, pena la scomunica papale, apostolica che avrebbe reso problematica la loro egemonia politica, sociale in germania, la loro esistenza in vita, perfino. La chiesa cattolica, quindi, non più utile ai dominanti, a cui s’era accompagnata sin da costantino, s’è buttata a sinistra, accetttando il “verbo socialista”,”sia pur – secondo Pasolini – ridotto e anestetizzato attraverso la sociologia”. Ma, anche, cambiando posizione, alleati, finalizzatori della sua retorica verbosità, cioè ,“a truc”, si direbbe nella Lingua bitontina, gli ultimi, i flussi incessanti di denaro sono aumentati in vaticano, nelle innumeri strutture ecclesiali di carità, come “la caritas”, ad esempio, nelle diocesi italiettine, ad esempio, i cui “pastori” avevano e hanno libero, illimitato accesso ai conti bancari ove era stato ed è depositato il denaro, di cui sopra. I conti bancari sono, sempre, stati come il “barattolo di marmellata” che alletta, delittuosamente, coloro a cui esso è affidato, temporaneamente, ad intingere il dito “indice” in esso. E, al presente, non pochi “pastori del gregge cattolico italiettino” stanno forzando diverse procure italiettine ad indagarli per sottrazione di denaro utile ad opere caritatevoli. Ecco, a braccio, i nomi e cognomi dei presuli e la quantità di denaro, che da essi sarebbe stato rubato, pubblicati su tutti i media cartacei e non: domenico mogavero, vescovo di mazara del vallo, sostenitore delle politiche di solidarietà verso i profughi che sbarcano sulle coste siciliane, avrebbe sottratto 180 mila euro della curia che avrebbe fatto transitare sul proprio conto corrente. Il suo ex economo, il prete franco caruso, è accusato di malversazione e di appropriazione indebita di 120mila euro. “Ville e appartamenti coi soldi dell’8 per mille”, l’ex vescovo di trapani, francesco miccichè, nella bufera. I pm indagano anche sul conto del prelato presso lo “ior” di 400mila euro. L’attico del cardinale bertone ristrutturato, sfarzosamente, con i soldi destinati ai bambini, ma “a sua insaputa”, come l’appartamento di scajola con vista “colosseo” da un ignoto pagato, “a sua insaputa”. Inoltre il bertone per il suo compleanno ha organizzato un party esclusivo tra tartufi e cristalli. Sequestrati 500mila euro a pietro vittorelli, ex abate di montecassino, che utilizzava i soldi rubati per comprare case e divertirsi (cene nella capitale inglese da 700 euro, nottate trascorse con ostriche e champagne anche per soddisfare i desideri dei suoi amici), Riferisce il Corriere. E bergoglio prega! Ma non si limitò a pregare il Divino Dante, che nel Canto XIX dell’ ”Inferno” avrebbe situato i personaggi, di cui sopra, nella bolgia, in cui erano puniti i simoniaci (“a naso”, i rappresentanti del clero fraudolento, ladrone, che si era macchiato del reato di peculato), i papi, soprattutto, tra cui “Niccola de li Orsini” che aspettava l’arrivo di bonifacio VIII, all’interno dell’ottavo cerchio dell’ ”Inferno”, dedicato ai fraudolenti. Ecco l’Invettiva, con cui “ex abrupto” Dante inizia il canto XIX dell’ ”Inferno: ”O Simon Mago, o miseri seguaci /che le cose di Dio, che di bontade /deon essere spose, e voi rapaci /per oro e per argento avolterate; /or convien che per voi suoni la tromba, però che nella terza bolgia state.”. O credente cattolico, se di quanto s’è detto in questa Epistola, a te indirizzata, non ti sdegni, di che sdegnarti suoli ?
Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano.
Pubblicato il 31 Dicembre 2015