Cultura e Spettacoli

Epistola a un direttore con il vizio della censura

E – grege direttore,

a firma dalla solita “penna buona” (come l’avrebbe appellata la “buonanima”, ma non tanto, del suo ex direttore,  per fare fede all’ autorefrenziale  dire della stessa) su ”atlantide. com”, da lei diretto, di ieri c‘era un articolo, si fa per dire, che riprendeva, enfaticamente, dozzinalmente, bigottamente, una conferenza stampa convocata dal rettore di un santuario, “dicatun” a due santi, presunti tali dalla tradizione popolare, capaci di operare mostruosi, aggettivo sinonimico di prodigiosi, portentosi, fenomenali miracoli, alla quale erano intervenuti il capocondòmino del comune di “atlantide” (a proposito della Costituzionale Laicità dello stato italiettino: ecco due figure istituzionali che abbandonano i loro Uffici, nel Significato Latino di Doveri, e si recano, parrucconamente, in sagrestia, inderogabilmente, ubbidienti a un prete di un certo peso politico. E codesti fanno parte di una maggioranza comunale a cui partecipa “sel”, il partito dell’ircocervo vendola e di frantoianni!) e il suo secondo, elettosi assessore per antonomasia, a mo’ di cane di san rocco. Oggetto della conferenza stampa, quindi: pubblicizzare il programma delle manifestazioni e degli eventi nel contesto della paganissima festa in onore dei cosiddetti, dei così ritenuti santi miracolosi. Ovviamente, non abbiamo potuto esimerCI dal’Apostrofare, come meritavano, i tre “corifei” della santa,  vespasianica festa, stile quelle di ferdinando di borbone. Al rettore abbiamo Contestato: (1) la ineffabile confusione dell’aggettivo “trascendente” (soprannaturale), che attiene all’acritica fede o speranza nell’esistenza di un “al di là” della vita, con “trascendentale”, che attiene, soprattutto, al Criticismo Kantiano. Pertanto, un balordo miscuglio di razionalismo e irrazionalismo! (2) la delittuosa affermazione che l’”intorciata”, cioè la processione per le vie della città di “atlantide”(molte delle quali, per l’occasione, chiuse al traffico con i vigili urbani distolti dai servizi contemplati nel loro “ingaggio” e destinati a vigilare “i cavalli di frisia”, araldi agli sfortunati automobilisti del divieto di transito per esse  per lasciare, invece, transitare per esse due statue e una folla di folli) delle effigi legnose dei due sovrastimati santi, s’oda, s’oda, in grado, tra l’altro, di transumanare oltre i credenti, anche i non credenti, manzonianamente, “in più spirabil aere”. Al “primus” tra i condòmini di “atlantide” abbiamo Contestato la confusione, operata dalla melassa sita nel suo cranio al posto del “cerebrum”, tra la “morale” e l’ ”Etica”. “Come c’insegnano la religione e l’etica”, egli farfuglia. A parte la puzza (solita nel linguaggio del “primus” condòmino atlantideo) di sagrestia e di piscio catechistico, che siffatta affermazione emana, codesto tale, non avendo Dimestichezza, oh poverino, con la Precisione del Linguaggio Filosofico, mette accanto alla religione (cattolica), la cui professione di fede, il “credo”, secondo lo Scrittore Francese, Emmanuel Carrere, è un insulto alla Ragione, la Facoltà che Differenzia l’Uomo dagli altri “Animalia”, dagli altri Esseri Viventi, tra i quali, anche, Quelli Appartenenti al Mondo Vegetale, l’”Etica”, che è la Scienza della Condotta, Direzionata, appunto, dalla Ragione, che Coordina i Dati Sperimentali, i quali, ché di Infinita Reperibilità, Rendono le Norme Etiche Provvisorie e, ognora, Riformabili. Mentre la “morale”, che il tale, di cui sopra s’è accennato, confonde con l’”Etica”, nonostante sia la ipostatizzazione, in mala fede, nel Tempo e nello Spazio di visioni del mondo superate con le società, che le esprimevano, è considerata assoluta, irrazionalmente, immodificabile, cioè sganciata dall’inesorabile Trascorrere del Tempo e dei Tempi. All’assessore per antonomasia abbiamo Contestato la sua esclusiva disponibilità ad essere “culo e camicia” con i “vips”; il resto dell’ Umanità, non “vipata”, è per lui “sterco”. E, pur, mangia pane del governo, grazie anche ai voti di “sel”. Ehh, frantoianni ? Egli, durante la conferenza stampa, s’inorgoglisce al solo pensiero di nomare il tuttologo mirabella, il quale, forse, agnostico o, addirittura, non credente, è un inossidabile “fan” dei due santi, e, nel contesto delle sante serate, organizzate dallo “staff” del santuario, sarà l’acclamata “star” di una di esse che svelerà o rivelerà (“sic” l’autrice dell’articolo, diciamo) la “recondita armonia” del cartellone 2015-2016 degli spettacoli di una struttura teatrale ,”dicatam” a un facitore di melodrammi per cicisbei. Stamane, o e – grege direttore, Apriamo le pagine cibernetiche di ”atlantide.com” e Notiamo la sparizione dei nostri (Dis)appunti nei riguardi di certi personaggi nei cui confronti non si dovrebbe, secondo il politicamente corretto dei servi del poterume, (Dis)Appuntare alcunché. ”S pout fa sta vit ?”, Querimoniava, il nostro Caro Amico, che è nel Mondo della Verità, Franco Sorrentino, ex Presidente della Provincia di bari, che , Rassegnato, così Concludeva: ”Si può, si può, si può, ma jej nu schif!”.

Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano

pietroaretino38@alice.it 


Pubblicato il 16 Ottobre 2015

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio