Cultura e Spettacoli

Epistola al mio direttore

venerdì, 13 novembre, MI stavo Accingendo a Scrivere la presente Epistola, a LEI Indirizzata, con amarezza focalizzando la notizia, che ho appreso dal “corriere della sera.it”, di una maestra aggredita, minacciata dai genitori dei suoi scolari perché severa,  quando verso le 22 dalla radiolina, da ME tenuta accesa per essere ragguagliato sull’andamento, ahiMè catastrofico per gli azzurri, della partita di calcio: “Belgio – Italia”, il telecronista di essa informa i radioascoltatori degli attentati terroristici in corso a Parigi, rivendicati dall’”isis”. Caro Direttore, come potrà Notare senza alcuno stupore, sono Sicuro,  Ella ConoscendoMI da quasi 10 anni, non ho premesso, né “postmesso” ad attentati l’aggettivo plurale “barbari”, di cui si sono serviti gran parte delle “troie” al potere (per usare un colorito, sprezzante epiteto rivolto alla classe politica italiettina da Franco Battiato nell’aula del parlamento europeo) negli stati del mondo per qualificare l’eccidio di 129 Innocenti (per il momento) e il ferimento di 352 Innocenti, di cui 42 in probabile pericolo di vita. Per la gran parte giovani e giovanissimi ? Tanto non deve ad alcuno interessare; né alcuno dall’età/ per l’età primeva delle Vittime e dei Feriti deve trovare il pretesto per passarsi qualche cipolla agli occhi e farsi sgorgare da essi lacrime da confondere con le lacrime di Coloro che, prima di essere falcidiati dal piombo dei terroristi, hanno avuto il tempo di Versare qualche Lacrima per la Loro  Vita che, così proditoriamente, veniva spezzata o invalidata per molto tempo o per sempre. “Barbari”, dunque, gli attentati di Parigi ? Ecco, l’apostrofe all’acefala folla, addebitabile al nazareno, dal momento che la sua esistenza non è, mai, stata, storicamente, accertata: ”Qui sine peccato est vestrum primus lapidem mittat contra adulteram” (Gv 8,7). I primi ad usare l’aggettivo “barbaro”, in aggiunta a popolo, a gente, a moltitudine, che in solitudine si sostantivava e si sostantiva, furono i Greci antichi e i Latini, al quale davano il significato di: altra stirpe, di altra cultura, insomma, di straniero. In seguito, a causa del “virus razzista”, di cui l’uomo è, ognora, stato portatore, sano o malato, l’aggettivo o sostantivo ”barbaro” ha subìto una sostanziale “regressione semantica”, sì che lo Straniero, Coloro di Altra Stirpe, di Altra Cultura, lo Sconosciuto o gli Sconosciuti, fino a prova contraria, non potevano non essere, ladri, sanguinari, assassini. Comunque, nei millenni e millenni è stata l’umanità tutta, senza che nessuno avesse potuto, possa arrogarsi il diritto di scagliare la prima pietra, a mostrarsi e ad agire da “barbara”, cioè “straniera” alla Ragione che da tempo o nel tempo ha Sviluppato, in contrapposizione a sentimento e istinto; che è la Facoltà tipica dell’uomo e, pertanto, la Capacità del Pensiero di Stabilire Rapporti e Connessioni Logiche tra le Idee. Se gli uomini con l’Uso della Ragione avessero per un istante Considerato, Considerassero che sono ammassati su una zolla, in confronto all’immensa estensione di altri pianeti e di altre stelle, di terra, rotante nell’ Universo Infinito, ineludibilmente, indifesi, esposti all’alea di apocalittiche sventure, innegabilmente, si Prenderebbero per Mano, come Fratelli; invece, se di prima mane sfogliamo un giornale o visioniamo le pagine dei “tg”., sono più i morti che i vivi, di cui in essi si parla, per dolo volontario dell’uomo contro l’altro uomo. D’accordo, i terroristi dell’ ”isis” sono di crudeltà ineffabile, indicibile, che le immagini dei “video”, da essi stessi prodotti, documentano, “sed” david cameron cosa può dirci o confessarci della sanguinaria avarizia (brama di avere o di averi attraverso la rapina) dell’imperialismo inglese ? E hollande dell’imperialismo francese, della guerra, che gli Algerini Combatterono per la loro Indipendenza dalla francia dal 1° novembre del 1954 al 19 marzo del 1962, in cui l’esercito francese fu, particolarmente, feroce nel tentare di ritardare e conculcare il Diritto Sacrosanto degli Algerini alla loro Libera Determinazione, ferocia che produsse un altissimo numero di vittime, soprattutto, tra i civili ? E i belgi della loro malvagia ladroneria in Congo e gli olandesi, in Sudafrica in combutta con altri paesi europei, dell’”apartheid” vigente in questo paese martoriato fino al 1990 del secolo scorso ? E obama potrebbe non dirsi ”barbaro” se solo pensasse, per tralasciare altre malefatte degli “states”, ai 250mila morti da bomba atomica fatta esplodere dal “minus habens” truman su Hiroshima e Nagasaki ? E hassan rouhani, presidente dell’iran”, paese dominato da preti (che siano sciiti è un dettaglio, tra l’altro non importante, ché, anche, i preti cattolici non hanno, giammai, scherzato nell’innalzare patiboli laddove e quando hanno avuto, sadicamente, la possibilità di farlo) dal capestro facile, non ha avuto l’improntitudine di rinfacciare ai terroristi dell’”isis” di aver “compiuto un delitto contro l’umanità”, egli che non si vergogna di essere il capoccia di un regime teocratico ove la norma, che nel duemila condanna l’adultera alla lapidazione, non è di natura giuridica, ma morale ? E, infine, il putto fiorentino, il renzi matteo, non ha indossato la maschera dell’addolorato per l’affronto che la francia ha subito dall’ ”isis”, che, poi, per traslato si sarebbe esteso e a tutta l’europa ? Egli che, non conoscendo la Storia , ignora la violenza e l’aggressività del colonialismo italiano con l’uso massiccio di armi chimiche, la creazione di campi di concentramento, la deportazione e la decimazione di masse di etiopi e di libici; egli che, avendo appreso dai latini l’unica lezione cara agli strozzini, cioè: ”pecunia non olet”, qualche giorno fa s’è recato  in arabia saudita a stringere le mani al re assoluto di un paese privo di istituzioni democratiche, retto da una dinastia che fa affari innominabili col petrolio, sottraendo, in solido con gli emiri arabi, i vasti introiti, che derivano da quella ricchezza, al miglioramento del tenore di vita del suo popolo; che impone al sistema giudiziario, dall’arbitrio domestico di essa, la crocifissione pubblica di un Giovane, Fiero, Dissenziente da essa, ché sia monito per tutti gli oppositori alla sua egemonia. Se si tratta di agevolare affari ai suoi sodali della confindustria e dell’alta finanza italiettina con investimenti in italia da parte dei ricchissimi arabi e con commesse di faraoniche opere nei loro territori, renzi diventa, di proposito, un lemure che non sa,  non sente, non vede le prevaricazioni ladresche, di cui si fanno artefici i ras arabi a cui fa spregevoli inchini, purtroppo, in nome di tutto il popolo italiano, proferendo il falso. Infine, renzi fa finta di non sapere che i più assidui, possenti, possidenti finanziatori dell’”isis” sono proprio i capoccia dell’arabia saudita e degli emirati arabi, ufficialmente, alleati delle potenze occidentali e, in special modo, degli “states”, “tamen”, paradossalmente, sotto attacco  di entità terroristiche rifocillate dagli alleati arabi,  tra cui i “talebani”, “al quaeda” e lo stesso “isis”. Così, mentre migliaia di Cittadini di paesi occidentali vengono trucidati dal terrore di impazziti da odio antioccidentale, le “lobby”, che producono armi nei paesi, di cui sopra abbiamo fatto cenno, tra i quali l’italietta, strumentalizzando una ciurma di sgarrupati, efficacemente, plagiati da guide islamiche fondamentaliste, accumulano “sesterzi”, inventandosi, con l’acquiescenza dei capi o capetti, da esse elevati allo scranno supremo del potere, la “quarta guerra mondiale”, Proclama Claudio Magris; “a spizzichi e bocconi”, precisa il sig. bergoglio,  dopo la “prima”, la “seconda”, la guerra “fredda”. Caro Direttore, abbiamo il Dovere di Piangere  le Vittime e i carnefici, che tali furono resi dalla imbecille loro struttura mentale, sottoculturale e dalla sociale marginalità a cui li destinò una società ingiusta, sin troppo, umanamente, portata ad escludere dal cerchio magico per pochi intimi masse di stigmatizzati, marchiati, ancora, per il colore della pelle. E, ora, veniamo ad Analizzare la notizia, di cui LE ho fatto cenno, nell’”Incipit” di questo mio Scritto, a LEI Avviato. Preliminarmente, devo DarLE conto che l’invidia rende, loro malgrado, espliciti gli ignavi. Qualche giorno fa un mio conoscente, dalla lingua velenosa, ma dalla penna di meschino pubblicista, ognora, pronto, se potesse, a condannare al rogo (quanta nostalgia ha dei tempi in cui l’inquisizione ignaziana sputava dal “sant’uffizio” torture e quintali di sentenze di morte!) i Critici, come il Sottoscritto, di ciò che non è più difendibile della/ nella chiesa cattolica, approfittando della cornetta telefonica, gentilmente, prestatagli da un mio Amico Libraio, che MI Comunicava di Essere in Possesso di un Libro OrdinatoGli, con l’insolenza dei servi del ”pensiero unico”, vile, omogeneizzata elaborazione pseudointellettuale del coro, inseriva nel mio Condotto Acustico codesta, assolutamente, mendace malignità: ”Ti canti e ti suoni le tue considerazioni inattuali sul mondo”. Ora, caro Direttore, LEI, che Pubblica sul “Quotidiano di Bari”, cartaceo, e su ”www.quotidianodibari.com” le mie risentite Polemiche, che non S’Accordano con il romorio, il brusio delle opinioncine, dalla tradizione griffate, ruttate dall’”enstablishment,” può Testimoniare sulla non modesta Quantità e  Qualità dei Lettori del mio Verbo di, altrettanto, non modesto Spessore Raziocinante. Su, contro cosa, orbene, sono, inattualmente, aggressive, ripetutamente, le Mie Riflessioni ? Sul pappagallismo italiettino, da periferia dell’impero, nell’accettare e, poi, nel frequentare ciò che il centro dell’impero ha da tempo gettato alle ortiche per i guai sociali, come altra volta ho Denunciato, in cui s’era avviluppato: il permissivismo pedagogico da parte delle nostre agenzie educative, in particolare, della famiglia, della scuola. Ovviamente, la famiglia permissiva ha preteso, pretende con le buone, raramente, con le cattive, spessissimo, della violenza fisica, della calunnia, della minaccia di adire all’autorità giudiziaria contro la scuola e gli operatori di essa/ in essa, che la scuola si trasformasse, si trasformi in un parcheggio di fantoli autorizzati ad un vissuto per 4 o 5 ore anarchico, senza il Gradevole, Dolce, Nobile Lavorio da parte degli Insegnanti Finalizzato a Far loro Percepire che l’Armonia nell’Universo, come nella Società, come in un Brano Musicale, come in una Poesia è Fatta di Regole da Memorizzare e da Rispettare. Poiché la piccola borghesia e il proletariato sono stati infettati dall’anarchia violenta della grande borghesia, esercitare o ambire ad esercitarla è un punto fermo del progetto esistenziale e sociale di essi. I delitti, di cui la cronaca quotidiana ci mette a parte, non sono la conseguenza di improvvisi impazzimenti di padri, di madri, di figli piccolo – borghesi e di proletari imborghesiti, sebbene dell’aver accettato, specularmente, i disvalori, il ”modus vivendi”, i “mores”, la mania del superfluo della classe egemone. Inoltre, è utile chiarire che i più tra i dirigentucoli scolastici, tra gli insegnantucoli italiettini sono padri e madri peggiori dei padri e delle madri dei loro scolari, nel senso che non si Pongono a Distanza dai loro parti, non  di fronte ad essi, per Guardarli con totale Obbiettività, valutando i dati di fatto che esprimono; non sono Creatori di Ponti che  Uniscano la loro storia con il futuro “in nuce” dei loro parti; non hanno niente da riversare in loro: i loro anni sono trascorsi fino all’”immaturità adulta”, cosi come preferiscono che svaniscano nella più squallida insipienza gli anni dei loro parti. Nepoti o pronepoti del ’68 del secolo scorso hanno avuto la fortuna(???) di cibarsi di “nutella”,”tamen”, sono stati sfortunati nel non aver, giammai, Trovato Qualcuno che, pur, Lontano da qualsiasi vocazione pedagogica, li avesse Aiutati a Crescere, Cibandoli della Cultura, cioè della Visione del Mondo di Coloro che Vissero di Arte e di Poesia. Non sono, mai, stati Innamorati del Sapere che hanno valutato, esclusivamente, come possibilità, grazie ad esso, di ”avere”, non di “Essere” “per seguire virtute e canoscenza” e sono stati indifferenti alla Bellezza. Quella della Natura, di cui non si sono, giammai, preoccupati, dal momento che sono vissuti “felici e contenti” in contemporanea con la distruzione, l’inquinamento, la messa tra parentesi dell’equilibrio idrogeologico del Territorio dell’Italia che, almeno, dal punto di vista del paesaggio, veniva Esaltata come “il giardino d’Europa”. Quella che l’Uomo Compone, avendo come Modello il Folgorante Accordo Cromatico, Razionale Insito nella Sublimità Naturale. Non hanno, giammai, avuto modo di confrontarsi con la “Dolcezza”, dai Veri Maestri  Acquisita dalle  innumeri Epifanie del Creato e che Sono in grado di Donare ai loro Discepoli; con la “Severità”con cui, responsabilmente, Chi è Uomo Invita Coloro che hanno il Dovere di Essere Uomini a PorSi con Passione davanti al tavolo su cui si Lavora o si Studia. Per Parafrasare Pasolini, i più tra i dirigentucoli scolastici, i più tra gli insegnantucoli italiettini di oggi nel loro “iter” scolastico e universitario avranno pure molte cose imparato, ma inutili al loro Progredire (Dis)umano, in quanto esse non vengono Proiettate nel futuro per Apprendere a Liberarsi da ciò che è, negativamente, umano, per mezzo di ciò che in passato si è Appreso. I più tra i genitori degli scolari dei primi, in massima parte piccoloborghesi o operai o proletari,  per lo più non secolarizzati oltre la scuola dell’obbligo, da/in essa iniziati ”alla qualità di vita piccoloborghese”, Lamenta Pasolini, avranno, pure, imparato due cose, ma “inutili, stupide, false moralistiche” che li rende “presuntuosi… e spesso contemporaneamente, angosciosamente frustrati, perché quelle due cose che hanno imparato altro non procurano loro che la coscienza della propria ignoranza”. E diventano aggressivi, non contro i dirigentucoli, gli insegnantucoli, loro omologhi, umanamente, “sed” contro quei Pochissimi Dirigenti Scolastici e Professori (Coloro che Parlano in Favore di: da Coloro che Operano nella Scuola dell’Infanzia a Coloro Operano nell’Università) che, dovendo Provvedere alla (Dis)educazione di ”bambini, inseriti in una classe difficile e ingestibile, vivaci, spesso poco attenti e problematici”, non fanno i papini e le mammine, che giustificano i loro parti per giustificare se stessi, sebbene i Maestri che Rischiano, magari, l’impopolarità ché dallo Sguardo Severo, Austero e dalla Voce non umana che, nel tempo lungo, Cattura la Curiosità Innata in ogni Uomo, dalla nascita fino al limitare della sua Vita, e che “aspetta, Dice  Erri de Luca, “ a volte un invito sapiente”, per AddentrarSi, come una Lucerna non timida, tra le siepi e la boscaglia dell’Ignoto e del Mistero.

 

Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano      

 


Pubblicato il 17 Novembre 2015

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