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Esame proibitivo con la capolista Sassuolo per il problema attacco

Polveri bagnate in casa Bari. Favilli non gioca titolare da tre gare, Falletti e Pereiro non pervenuti

Polveri bagnate in casa Bari, la ricerca del gol non è un’ossessione ma un problema vista l’abbondanza in attacco e i dati che non tornano: 6 gol fatti nelle ultime 5 partite, con quello di Pereiro di ruolo trequartista che risale ad oltre 270’ fa nella partita contro la Juve Stabia a Castellammare persa per 3-1. Per andare ancora più a ritroso e trovare i gol delle punte di ruolo bisogna andare ad oltre 4 gare fa, esattamente alla vittoria contro il Frosinone per 2-1 al San Nicola con le reti di Favilli e Bonfanti e in quel caso c’era anche Falletti a supporto.

Sul perché il tecnico non stia schierando dal primo minuto le due punte, in qualche modo lo ha spiegato nelle recenti conferenze stampa alla vigilia delle partite: ovvero l’allenatore ha chiarito che è prioritaria la ricerca degli equilibri e di un piano gara che cambia a seconda dell’avversaria di turno. Favilli, è un dato di fatto è l’attaccante più fisico e col senso del gol, ma negli ultimi 90 minuti disputati è rimasto in panchina e nella precedente partita vittoriosa contro il Mantova è subentrato al 66’ al posto di Nicola Bellomo, contro la Cremonese neanche un minuto e invece ha giocato da titolare contro la Juve Stabia in trasferta. Ma al di là delle presenze o meno del giocatore di proprietà del Genoa, in scadenza di contratto, ci sono altri giocatori offensivi a caccia di riscatto e che in questo momento della stagione sono diventati delle seconde linee o riserve di lusso, un termine che non piace sentire a tutti i tecnici ma che anche in questo caso è un dato di fatto e che va analizzato. Uno di questi è l’uruguaiano Cesar Falletti, arrivato quest’estate come giocatore della possibile svolta e che avrebbe dovuto trascinare il Bari; invece, ha realizzato soltanto un gol e tre assist in 19 partite disputate e non entra dallo scorso 15 febbraio quando ha rilevato al 76’ il barese Bellomo. Insieme a Pereiro, altro uruguaiano quest’ultimo però giunto a febbraio alla chiusura del calcio-mercato stanno aspettando il loro momento anche se spetta soprattutto a loro in allenamento e fare di tutto per procacciarsi l’opportunità di tornare a battere il ferro. Un Bari che contro la Samp è apparso scarico, poco lucido anche a centrocampo con Benali, cuore della mediana apparso appannato e Maita spesso costretto come se fosse in una gara di basket al fallo tattico. A causa dell’emergenza in difesa che vede i biancorossi privi del suo capitano Vicari, non ci si può permettere di perdere altre pedine in altri reparti perché, quando si subisce gol non è solo responsabilità del portiere o del difensore che ha mancato la diagonale o la marcatura di turno, ma di tutto il reparto o di uscita a vuoto a centrocampo come capitato poi contro la Samp, in occasione della rete che ha portato al momentaneo vantaggio. Il Bari deve ritrovare il feeling con il gol, poi magari può anche continuare a segnare Maggiore, centrocampista offensivo con il vizietto della rete ma se sarà necessario osare un po’ di più e rischiare dal primo minuto le due punte ed uno dei trequartisti di qualità che la giocata la hanno nelle proprie corde bisognerà farlo a partire da domenica contro il Sassuolo dove il Bari nella sua storia e pochi incontri ha vinto soltanto due volte. Le uniche due vittorie infatti risalgono al 2009, in quel caso fu il Bari di Conte a imporsi per 1-3 con la terza rete che fu un capolavoro targato
De Vezze e la seconda, nel 2011 per 1-2 con la squadra di mister Torrente. Al “Mapei Stadium” i galletti, ora noni in classifica ma con gli stessi punti del Palermo che vanta una migliore differenza reti, ha l’obbligo di riscattarsi e quel pizzico di presunzione di provare ad andare in Emilia-Romagna per tentare il colpaccio a casa della capolista. (Ph. Tess Lapedota).

T. Lapedota

 


Pubblicato il 5 Marzo 2025

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