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Esenzioni ticket, ci mancavano le cartelle pazze delle Asl

“Una situazione incresciosa che sta provocando disagi infiniti ai cittadini: le aziende sanitarie locali stanno inviando richieste di rimborso agli utenti che hanno trasmesso le autocertificazioni per l’esenzione dai ticket farmaceutici e per le visite specialistiche, persino a coloro che ne avrebbero effettivamente diritto. Il tutto per colpa della compilazione di un modello, scaricabile dai siti internet istituzionali, che indurrebbe in errore chiunque non sia in possesso di precise competenze in materia fiscale”. Così s’è espresso ieri Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia, che depositerà un’interrogazione consiliare diretta al presidente della Giunta regionale e al contempo assessore alla Sanità, Michele Emiliano. Tanto per essere più chiari: nel modello in questione si richiede di barrare alcune caselle: la prima, “E01”, va segnata dai cittadini con oltre 65 anni di età ed un reddito complessivo non superiore ai 36.151 euro. L’equivoco  sul quale ha puntato l’indice Damascelli emerge tra simili codici di esenzione, ovvero tra “E01” ed “E04”: quest’ultimo riservato a “i titolari di pensione al minimo” di età superiore a 60 anni con un reddito inferiore a 8.263 euro (fino a 11.362 in presenza di coniuge e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico). Ed ora veniamo all’assurdità sottesa ad alcune richieste di rimborso. Infatti, alcuni cittadini con oltre 65 anni d’età e titolari di pensione al minimo, hanno barrato la casella “E04”, perché così effettivamente rubricata. Insomma, alla fine tanti cittadini anziani si sono visti recapitare le richieste di chiarimenti, sebbene abbiano comunque diritto all’esenzione secondo altri codici. Ergo, alcuni dovrebbero pagare per il sol fatto di aver barrato una casella anziché un’altra, pur essendo in possesso di situazioni reddituali e d’età compatibili. <>, chiarisce infine Damascelli. Il quale ben sa come da tutto ciò discenderà una pioggia di ricorsi alle autorità giudiziarie che peseranno parecchio sull’Erario Pubblico, decretando il fallimento del sistema di autocertificazione introdotto nel 2012, quando sarebbe stato più agevole per le Asl ricevere i dati direttamente ai richiedenti. E dal primo aprile, con l’inizio dell’anno fiscale, gli uffici delle Asl saranno presi d’assalto dai cittadini per il rinnovo. Per questo –conclude Damascelli- chiedo al presidente Emiliano di intervenire, prima che sia troppo tardi, non solo sulle richieste di rimborso, ma anche sul sistema nel suo complesso che sta provocando solo danni e disagi alla comunità pugliese”.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 11 Febbraio 2017

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