Le condizioni di vivibilità della zona “Il Quartierino” al confine di ‘Picone’, sono ancora pessime, non più tollerabili: abbandono, degrado e mancanza di sicurezza la fanno da padroni in tutta l’area, senza che alcuno degli enti preposti, Comune e aziende collegate in primis, si diano una mossa. <>, ripetono i residenti che si sono riuniti in un comitato di quartiere, decisi a farsi sentire da enti e istituzioni locali. Ma da un mese la loro petizione, trasmessa a chi di dovere nelle stanze dorate di Palazzo di Città, con tanto di firme, sottoscrizioni, nomi cognomi e indirizzi, giace in chissà quale armadio o cassetto, senza risposta alcuna. <>, si legge nell’ultima, arrabbiata missiva che sancisce il silenzio ‘mostruoso’ che risuona dal Comune. E non basta: <> tuonano Anna Maria Lupo, Elisabetta Grimaldi, Maria Marzo, Enza De Grecis, Giovanna Vucci, Elvira Balestra e Raffaella Mazzetti, le donne che guidano il comitato. Per ricordare come cio’ che una volta era il fiore all’occhiello a nord della Città, rappresenta ricettacoli di rifiuti, discariche a cielo aperto, marciapiedi per passeggiatrici a tutte le ore della giornata. E come scordare l’approssimazione del servizio del trasporto pubblico, la mancanza d’una farmacia, d’una chiesa, di un ufficio postale, di un giardino pubblico, di una pista ciclabile. Insomma, “Il Quartierino” sempre più ‘Bronx’ e meno residenza, come si legge ancora nella petizione notificata al sindaco Emiliano da oltre un mese e ‘consacrata’ da trecento residenti esasperati dall’invivibilità e dall’abbandono di tutta l’area. Un’area abbandonata dai santi, certo, ma anche da amministratori che sembrano avere occhi per i posti dove far sorgere palazzoni, case popolari e waterfront…
Francesco De Martino
Pubblicato il 12 Dicembre 2013