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Eventi gestiti male e spazi monumentali abbandonati al degrado

Un danno d’immagine ed economico incalcolabile, per Confartigianato/Bari, quell’investimento all’interno della Campionaria barese con l’allestimento d’un magnifico padiglione che, oramai, rassomiglia a una vera cattedrale nel deserto. E dire che invece doveva essere una Fiera del Levante piena di vita, di iniziative e di gente, aperta ai cittadini, vivibile tutto l’anno e non solo durante il breve periodo della Campionaria di settembre. Con in più qualche altra rara manifestazione/cornice senza alcun richiamo, o quasi. Insomma, erano ben diverse le premesse e le promesse, quando alcuni operatori economici, enti istituzionali e Confartigianato/Bari decisero di investire e insediarsi nel quartiere fieristico. <<Nulla di tutto quello che avevano promesso i vertici dell’ente fiera s’è realizzato. La zona più prestigiosa, quella Monumentale dove c’è la storica fontana, versa in uno stato di abbandono e degrado senza precedenti, con padiglioni pericolanti e cumuli di rifiuti di ogni genere, dappertutto. E il nostro padiglione Confartigianato, per il quale sono stati fatti ingenti investimenti a tutto vantaggio di chi un giorno ne rientrerà in possesso, è l’unico che può definirsi “ancora in piedi”, ma è un fiore nel deserto, perché la zona è abbandonata>>, tira le somme, più deluso che amareggiato, il presidente Confartigianato/Bari, Francesco Sgherza. Eggià, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, l’ultima manifestazione “Expolevante”, svoltasi nell’area dove la ‘Nuova Fiera del Levante’ organizza gli eventi espositivi. Ebbene, come niente fosse e senza alcun preavviso agli espositori storici, s’è assistito all’assurda e paradossale chiusura con transenne di tutta la zona monumentale. Ergo, con tanto di divieto di accesso ai visitatori che avrebbero potuto invece apprezzare una bella mostra di manufatti artistici dei migliori maestri artigiani di Puglia che Confartigianato caparbiamente aveva allestito nel proprio padiglione. E così l’associazione degli artigiani baresi con la sua iniziativa è rimasta tagliata fuori, relegata lontano dai visitatori. Mario Laforgia, direttore dell’associazione di categoria artigianale, esprime la sua delusione per ciò che sta accadendo in quella che era una istituzione cittadina, nata quasi un secolo fa. <<Ma scusate, perché dividere la Fiera in due? Che messaggio diamo ai visitatori? Una zona dignitosa e decorosa, e un’altra dove si prova anche imbarazzo a ricevere gente>>. Anche il capogruppo della Lega alla Regione Puglia, Davide Bellomo, condivide la denuncia di Confartigianato sullo stato di degrado nel quale versa la Fiera del Levante. <<Appena un mese fa ho sollecitato il presidente Emiliano e il sindaco Decaro sulla necessità di farci sapere quale strategia abbiano in mente per il futuro del quartiere fieristico. Il loro silenzio assordante non promette nulla di buono. Non dimentichiamo, infatti, che la Regione ha speso in Fiera nello scorso anno 8 milioni e l’ha fatto in maniera totalmente improduttiva, se i risultati sono quelli che chiunque può vedere con i propri occhi. Ci sono probabilmente troppi mercanti in Fiera, troppo spreco di denaro pubblico e nessun criterio di trasparenza, efficienza e modernità. Il Covid -continua Bellomo – non può essere più rifugio di tutti i peccatori. A quattro mesi dall’appuntamento più prestigioso, la Campionaria di settembre, occorre invertire la rotta e restituire decoro e dignità a quello che potrebbe essere uno straordinario biglietto da visita per il nostro territorio>>. Per dirla tutta, una situazione indegna per una città metropolitana/capoluogo di regione con una “sine cura” gestionale e operativa mai vista, stigmatizza Confartigianato/Bari. Una delusione; anzi, una vera “”fiera vergogna della città””.

Francesco De Martino


Pubblicato il 14 Maggio 2022

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