Cronaca

Ex Ccr: dopo un quarto di secolo, è stabilizzazione per gli ultimi ottanta

Sono quasi cento lavoratori delle vecchie case di cura riunite di Bari a gioire per l’intesa praticamente raggiunta col direttore generale dell’Azienda Policlinico Consorziale che -…ma il condizionale è quasi scaramantico…- dovrebbe essere concretizzata nei prossimi tre mesi. Sarà il Policlinico di Bari a stabilizzare gli ultimi ottanta lavoratori del vecchio impero sanitario di Francesco Cavallari, dopo l’incontro alla direzione generale del Policlinico tra rappresentanti dei sindacati autonomi più impegnati nel corso degli anni nella interminabile vertenza, tra comitato dei dipendenti ex CCR/Sanitaservice Policlinico, tra amministratore unico Sanitaservice Policlinico e infine direttore generale Migliore. Nell’incontro di martedì, in sostanza, s’è deciso di assegnare una data certa entro cui i lavoratori firmeranno il contratto a tempo indeterminato. E questa data per la firma dei nuovi contratti a tempo indeterminato sarò in ogni caso entro ottobre e cioè entro la fine dell’autunno 2019. In effetti il passaggio da tempo determinato a tempo indeterminato era già avvenuto per gli altri lavoratori ex CCR, quelli della Asl di Bari per primi e a seguire Bat e Brindisi. Finalmente, dopo circa un quarto di secolo passati tra proteste, manifestazioni e sit-in con occupazioni presso Regione Puglia e Palazzo Chigi a Roma – ha commentato il segretario Usppi Nicola Brescia – il miracolo si compierà anche per gli ultimi ottanta ex lavoratori CCR/Sanitaservice Policlinico”. Una vertenza che inizialmente ha riguardato fino a circa duemila lavoratori delle ex Case di Cura Riunite, anche dopo varie riunioni in Prefettura e coi vertici ministeriali. Quante volte è stato necessario, nel corso della vertenza, sparare ad alzo zero contro il comportamento ‘ambiguo’ dei vertici regionali e dei commissari liquidatori del patrimonio ex Ccr? Tante, come tante volte si è discusso del decreto di proroga delle indennità di mobilità a favore degli oltre mille e settecento ex dipendenti delle Ccr. In mezzo le promesse dell’avv. Antonio De Feo, uno dei commissari liquidatori delle Case di Cura Riunite, durante un altro dei tantissimi vertici in Prefettura, a Bari per un decreto di proroga della mobilità per quei dipendenti delle Case di Cura Riunite non ancora firmato. <<Fortunatamente lo stesso Direttore ha assicurato un interessamento per l’inserimento del provvedimento nella prossima Legge Finanziaria, in scadenza nei prossimi giorni, ma intanto ci sarà da lavorare duro per coinvolgere daccapo le Istituzioni nella vertenza. E soprattutto sarà difficile dire ai lavoratori che la mobilità rischia di scadere senza essere rinnovata”, si leggeva in uno delle migliaia di comunicati inviati a redazioni di tv e giornali. La domanda era sempre la stessa: si farà in tempo ad inserire l’impegno finanziario di proroga per fine mese? Magari nel periodo agosto/dicembre 2004, con trattamento pari all’80 per cento della mobilità, avendo incassato dall’Inps l’erogazione delle mensilità maturate da maggio a settembre, sempre a favore dei martoriati ex dipendenti Ccr. E l’Usppi, in occasione di questo risultato ottenuto proprio durante la pausa estiva, aveva chiesto per l’ennesima volta un incontro all’allora Presidente della Giunta regionale Fitto sulla costituzione dell’Agenzia Sociale: un altro dei tanti impegni a vuoto assunti nei confronti del Ministero del Lavoro per risolvere una delle questioni occupazionali più gravi dell’intero Mezzogiorno.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 18 Luglio 2019

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