Cronaca

Ex Centrale del Latte, cominciamo col renderlo presentabile, senza erbacce

Cinquestelle in campagna elettorale, in vista delle prossime elezioni amministrative a Bari pr eleggere sindaco e consiglieri. E così stamane alle undici in punto presso i giardinetti di viale Orazio Flacco (fronte ingresso Ospedale Oncologico) i seguaci di Beppe Grillo incontrano la Cittadinanza per una “passeggiata informativa” sulle attuali condizioni dell’ex Centrale del Latte, per condividere le loro proposte di riqualificazione e continuare a raccogliere le istanze dei cittadini. Parteciperanno i portavoce comunali e municipali del Movimento in compagnia di Elisabetta Pani, l’insegnante del Conservatorio, fresca candidata prima cittadina. “Nelle scorse settimane -spiega Alessandra Simone del Municipio II – avevamo già inviato, a seguito di sopralluogo, due richieste via pec alla Ripartizione Ambiente del Comune di Bari, all’Assessore e al Dirigente competenti, al fine di richiedere l’elenco degli interventi programmati, o eventualmente già eseguiti, in relazione alla bonifica e messa in sicurezza relativa alla presenza di amianto nell’edificio “Ex Centrale de Latte” nel cuore del quartiere Picone”. Richiesto agli uffici comunali, ovviamente senza risposte, interventi di pulizia straordinaria e bonifica delle aree interne all’edificio che una volta imbottigliava e distribuiva latte a Bari, servito bello fresco sulle tavole dei baresi. Inutile dire che lo stato di abbandono dell’ex Centrale di V.le Orazio Flacco si trascina tra proposte irrealizzabili, piani di lottizzazioni e interessi poco chiari da almeno vent’anni, mentre a occhio nudo adesso si percepisce la presenza di erba alta e infestante, vegetazione spontanea e guano, a causa della presenza stanziale dei colombi. L’auspicio della Pani e dei consiglieri penta-stelle è che si intervenga quanto prima, almeno fine di ripristinare decoro e salubrità dei luoghi. Eppure correva la tarda estate del lontanissimo 2005 – fresco sindaco Michele Emiliano – che gli operai su istanza della Circoscrizione Picone/Poggiofranco e dei tanti residenti avevano provveduto a ripulire l’intera area dell’ex Centrale del Latte “gratuitamente”, intervenendo con macchine ‘ad hoc’. L’ex Centrale del Latte di Viale Orazio Flacco, dunque, un immobile che l’amministrazione civica di centrodestra guidata da Simeone di Cagno Abbrescia intendeva demolire e successivamente cedere ad imprese private. Per farne, come “disegnava” l’allora assessore Enzo Avvantaggiati, un complesso residenziale e non una “Casa delle Culture”, come chiedeva spesso la Rete delle Associazioni di Poggiofranco. La proposta, qualcuno ancora lo ricorderà, tornava ciclicamente a galla da quella rete di cittadini, associazioni e movimenti “Una Citta’ per tutti”, quelle che nascono prima delle campagne elettorali e subito dopo misteriosamente (…ma non tanto!) spariscono. C’è sempre prima delle elezioni comunali qualcuno che alza la voce, batte i pugni sul tavolo e segnala la possibilita’ di recupero dell’importante testimonianza urbanistica, utile a voltare davvero pagina in Citta’. Cogliendo, magari, un’opportunita’ di recupero non solo per il quartiere, ma per l’intera Citta’, trasformando una specie di rudere come l’ex Centrale in un centro di crescita e confronto. Sarebbe, in sostanza, un punto di partenza per la nuova amministrazione, che si presenta agli elettori, in quegli anni di inizio Duemila allungando l’Onda sopra un altro scoglio, fino a coinvolgere e ravvivare altri ruderi. Ma torniamo alla proposta di Eugenio Lombardi, combattivo architetto ambientalista, rimasta ancora senza risposta. “Le stanze di quelli che furono gli uffici dell’ex Centrale del latte potrebbero ospitare le attività associative, mentre l’ampio salone centrale ben si presterebbe ad una trasformazione in piccolo auditorio per mostre, musica e teatro, salvando l’archivio da rendere fruibile”, ripete l’architetto. E’ trascorso non molto tempo dalla manifestazione organizzata da altre associazioni e comitati di quartiere per risanare e recuperare il rudere più conosciuto della zona, sempre al centro dell’attenzione di cittadini, gruppi politici e comitati. A testimoniare di come sia sentita la priorita’ di realizzare nell’ex Centrale del Latte, patrimonio comunale, un centro per le attivita’ culturali e del tempo libero. Ma accanto a queste iniziative, considerata la enorme capienza dell’immobile, altri locali potrebbero essere destinati a contenitore per le attivita’ collegate ai servizi sociali, coinvolgendo nella gestione le associazioni, i movimenti e le cooperative maggiormente impegnate nel settore no-profit del quartiere. Un polo culturale e sociale al servizio dell’intera Città, come detto, visto che altri servizi importanti sono garantiti da Aistom e Serbari. Con le ambulanze dell’emergenza radio nei cortili dell’ex Centrale. Ma anche secondo i più giovani aspiranti sindaci e consiglieri baresi, potrebbero anche essere trasferiti uffici decentrati del Comune, come il Consultorio, la sezione della Polizia Municipale e l’Ufficio Anagrafe. Al centro del dibattito, adesso, dovrebbe emergere il reperimento di risorse finanziarie per ricostruire l’ex rudere di Poggiofranco, mettendo da parte la vecchia proposta del Comune di metterlo all’asta, volgendo lo sguardo a progetti di riuso.

 

Francesco De Martino

 


Pubblicato il 19 Gennaio 2019

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