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Ex Centri dell’Impego: 200 lavoratori in attesa dei concorsi

Fino a quando i lavoratori precari e somministrati delle agenzie regionali pugliesi dovranno aspettare la sospirata stabilizzazione, con in mezzo il martirio di contratti rinnovati di mese in mese e poi di anno in anno? Le federazioni di categoria della somministrazione lavoro, NIdiL- Cgil, Felsa- Cisl e UilTemp, per spiegare la situazione attuale dei lavoratori impiegati nell’Agenzia pugliese del Lavoro (Arpal) hanno indetto per quest’oggi un incontro presso la sede Cgil/Puglia proprio al fine di alzare il livello di attenzione sulla vicenda occupazionale dei somministrati in missione presso Arpal/Puglia, i cui contratti sono oramai prossimi alla scadenza. Assunti tramite Agenzia per il Lavoro in 236 nei primi mesi del 2021, oggi ridottisi nel numero a circa duecento, sono stati finora un prezioso supporto alle attività dei centri per l’impiego. Sono in stragrande maggioranza giovani laureati, la cui formazione, sommata alle competenze acquisite sul campo, non può andare dispersa. Sin da aprile scorso le segreterie sindacali impegnate nella vertenza hanno cercato, non senza difficoltà, di irrobustire il sistema di relazioni industriali con l’Assessore al Lavoro e alle Politiche Attive e col Direttore Generale dell’Agenzia con sede alla Zona Industriale del capoluogo. Il dato sconcertante è che in sei mesi, in sostanza, c’è stato un solo incontro sindacale con un ‘evanescente’ (così l’hanno definito gli stessi sindacati) Massimo Cassano, mentre Sebastiano Leo non ha mai ritenuto di ricevere i rappresentanti dei lavoratori impegnati nei cpi. E cioè giovani che hanno acquisito negli ultimi mesi conoscenze e competenze specifiche e che hanno dato un importante contributo, appunto, agli ex Centri Territoriali per l’Impiego gestiti fino a qualche anno fa dalle vecchie province. Lavoratori che hanno tirato avanti con l’assicuazione degli attuali vertici regionali di promuovere nuovi concorsi, nei quali gli ex-somministrati potranno provare a mettere a frutto, appunto, le competenze acquisite. Ma finora, di concreto, niente di niente, a parte parole, parole e avanzava, altre parole dei vari Emiliano, Leo e Cassano. Eppure non sono mancati diversi incontri informali negli ultimi tempi, durante i quali sono volate altre false promesse di bandi e arrivare prima di fine anno al rinnovo dei contratti a favore dei lavoratori. “Alimentandone le legittime speranze”, confermano non senza rabbia e indignazione i segretari Vulcano (Nidil), De Matteis (Felsa) e Loiacono (Uiltemp). “Per noi la misura è colma” continuano “Prima dell’audizione in VI Commissione, e durante il suo svolgimento, abbiamo sollecitato nuovamente un incontro sindacale, senza alcuna risposta. Riteniamo ci debba essere una assunzione di responsabilità politica verso questa platea, destinata al massimo entro il 31 dicembre a terminare la propria esperienza lavorativa, stando alle parole della Direzione Generale di Arpal/Puglia. Eppure l’apporto di queste figure, considerato l’atavico sottodimensionamento dei centri per l’impiego, è stato sicuramente degno di nota. Riteniamo inaccettabile la scarsa propensione della Regione e dei suoi enti strumentali alle relazioni sindacali e, soprattutto, che proprio l’Agenzia deputata all’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro inauguri la stagione straordinaria di rifinanziamento e potenziamento mandando a casa duecento persone. Il tempo corre veloce e le risposte scarseggiano”. Conclusione? “Pretendiamo chiarimenti sulle intenzioni della Regione a tal riguardo, rivendicando continuità occupazionale per i lavoratori somministrati e ribadendo la nostra intenzione a praticare ogni strada per la tutela di lavoratori e lavoratrici coinvolti dalla vertenza ” concludono i segretari regionali Nidil, Felsa e Uiltemp.

Francesco De Martino


Pubblicato il 24 Novembre 2021

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