Cronaca

Ex Fibronit: lavori ancora fermi, ma intanto si torna a giocare con l’emergenza…

“”Pur condividendo le critiche per la spettacolarizzazione dell’intervento in prima persona dell’Assessore Petruzzelli (che ha incerottato a mani nude sotto i riflettori dei giornalisti un sacco pieno d’amianto abbandonato nei pressi di un cassonetto dei rifiuti, NdR) credo che tutta questa polemica stia spostando l’attenzione dal vero problema che in questi giorni si è verificato””, attacca Nicola Brescia, presidente del Comitato Ex Fibronit. Per lui, infatti, Bari ben conosce quali sono i mali dell’amianto e le grandi sofferenze che sino ad oggi ha provocato e che, purtroppo, continua a produrre; ma, malgrado questo, è tuttora completamente impreparata ad affrontare con tempestività emergenze così importanti tanto da costringere ad interventi posticci per tamponare alla meglio una situazione altrimenti ancor più pericolosa. Del resto gli ormai biblici ritardi sulla soluzione della vicenda Fibronit sono fin troppo evidenti. “”Mettere dei teli su dei sacchi contenenti amianto e proteggerli con delle pietre, dopo averli bloccati con del nastro adesivo, è sicuramente meglio che lasciare le fibre libere di vagare e raggiungere i polmoni dei più sfortunati anche in considerazione del fatto che non vi erano alternative se non lasciare tutto li così come la inciviltà e la stupidità di qualcuno aveva fatto””, continua Brescia. E allora, vogliamo continuare a discutere dell’Assessore che fa i pacchi a mani nude e si fa fotografare? Insomma, il presidente del comitato Fibronit preferisce denunciare l’incapacità di questa città a fare meglio rispetto a certe situazioni d’emergenza. Forse il senso civico di ogni cittadino avrebbe richiesto un minimo di intervento per coprire quei sacchi, casomai senza fotografie di rito. Insomma, torna in primo piano a Bari l’ex Fibronit, inserita nell’elenco dei siti inquinati di interesse nazionale allegato al decreto ministeriale ambiente e tutela del territorio 8 settembre 2001, n. 468. E il Comune di Bari, fin da ottobre 2005 e quindi prima giunta retta da Michele Emiliano e Maria Maugeri, ha approvato il progetto esecutivo dei lavori di messa in sicurezza di emergenza dell’area. Lavori, ricordiamo, interrotti nel 2007 e che, almeno nelle intenzioni, avrebbero dovuto portare al seppellimento dei rifiuti in un sarcofago e alla conseguente trasformazione del suolo inquinato nel Parco della Rinascita. Ma solo nelle intenzioni. Sono trascorsi oltre quattro anni da quando, a luglio 2010, Sindaco e Assessore all’Ambiente promettevano che in trentadue mesi e con 10 milioni e 676mila euro si sarebbe realizzata la messa in sicurezza permanente dell’area dell’ex fabbrica di cemento-amianto Fibronit di Bari. Il progetto definitivo, infatti, era stato appena presentato nella sala giunta del Comune dal sindaco, Michele Emiliano, e dal consigliere delegato all’ambiente Maugeri. I lavori sul sito di interesse nazionale dovevano partire nel 2011…

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 15 Aprile 2015

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